Stavo salendo le scale, da sola, per dirigermi alla sala comune di Grifondoro, quando queste iniziano a muoversi "AAAAAAAAAHHHWWWW" . Mi stringo al parapetto e non appena si fermano scendo, non curante di dove effettivamente fossi.
Penso di essere al terzo piano, se non sbaglio a noi studenti è proibito stare qui, ma che faccio, non ho idea di come tornare indietro e di sicuro non prenderò di nuovo quelle scale da sola.
"accidenti a Evelyn e i suoi inseguimenti!" ero rimasta sola perché Evelyn ha visto Malfoy e ha deciso di inseguirlo, come una bambinetta, ovviamente io non sono andata. Ho dato la mia parola a Ron e Hermione per trovarci ed escogitare un modo per aiutare Harry e Fleur. La prima prova s'avvicina e Ron dice di saper di cosa si tratta, ma ovviamente non ha intenzione di aiutare Harry direttamente, vuole che sia lui a fargli delle scuse, e non vuole nemmeno aiutare Fleur direttamente, sarebbe "fraternizzare con il nemico" a detta sua. Mi fa sorridere. Ron sbava dietro a ognuna di noi di Beauxbatons, però non darebbe mai informazioni che possano nuocere a Harry. E' un vero amico. Harry dovrebbe fidarsi di più di lui, magari è un po' pigro e scoordinato, magari non è il migliore con incantesimi e magie, ma è leale, non lo tradirebbe mai. Proprio per questo capisco a pieno perché se l'è presa tanto con Harry.
Decido di percorrere il corridoio, nella speranza di trovare altre scale, possibilmente non 'vive'.
Lungo il corridoio c'è una porta. Penso sia l'ufficio di Gazza, Davanti c'è la sua gatta. La porta si apre. "cazzo" mi nascondo dietro una colonna, non dovevo assolutamente essere qui, che faccio, non mi va di essere punita per delle stupide scale. Prendo coraggio ed esco dal mio nascondiglio, se gli spiego come mi sono ritrovata qui magari, per sta volta, può fare un'eccezione. Ho gli occhi chiusi, sebbene ritengo che il custode sia alquanto buffo, mi fa paura quando s'arrabbia e strilla.
Qualcosa mi prende sotto braccio da entrambe le parti e mi trascina via, non capisco. Apro gli occhi e vedo che 'quel qualcosa' sono Fred e George che corrono ridendo. Arrivati alle scale scendiamo di corsa e ci nascondiamo dietro una porta, la stanza alle nostre spalle è deserta. Solo ora mi accorgo che Gazza li stava, o meglio CI stava, seguendo. Fred mi fa l'occhiolino, si porta un dito alla bocca e mi fa segno di non parlare, George nel frattempo spia attraverso la serratura i movimenti dell'anziano signore e del suo felino. Arrossisco all'istante quando mi accorgo di essere ancora abbracciata ai due, mi allontano e urto contro un vaso. Il gemello di fronte a me mi prende tra le sue braccia per non farmi cadere e tutti e tre tratteniamo il respiro vedendo il vaso ondeggiare sul piedistallo. Quando si stabilizza in coro fischiamo "fiuuuuuu"; nel frattempo Gazza si era guardato più volte in torno per poi tornarsene nel suo 'studio'.
"scusate ragazzi"
"tranquilla, è andato tutto bene" George mi fa l'occhiolino "ora puoi mollarla Fred" di nuovo avvampo quando mi rendo conto che per la seconda volta di seguito ero abbracciata al bel rosso di fianco a me, ma sta volta non solo l'unica, il gemello lascia la presa, le guance dello stesso colore dei capelli "idiota" dice soltanto e George inizia a ridere, contagiando da prima me e poi anche il fratello.
"comunque, che ci facevi da Gazza? mica vorrai rubarci il ruolo di, come ci chiama George?"
"canaglie, se vi prendo v'ammazzo, se non erro" risponde il fratello imitando la voce del custode.
Ridiamo ed usciamo dirigendoci tutti e tre da Grifondoro "mi sono persa, le scale sapete, ero sola e non sono abituata a questo genere di cose, cercavo un modo alternativo per raggiungere il piano di sotto, voi invece che stavate facendo?"
"comprendiamo" dicono in coro i ragazzi poi George continua "abbiamo spedito per posta una scatola di pasticche vomitose"
"solo che volevamo goderci lo spettacolo e così siamo andati a spiare se ci cascava" continua il gemello
"e c'è cascato?" chiedo
"come un troll" rispondono in coro
"cosa sono le pasticche vomitose" chiedo mentre percorriamo il corridoio, ora mai siamo quasi arrivati a destinazione
"sono come delle caramelle, la differenza è che ti fanno vomitare, per davvero" Fred s'appoggia alla mia spalla con aria fiera e il fratello continua "le abbiamo inventate noi, le vendiamo agli studenti che vogliono saltare le lezioni ma non riescono a dire bugie"
"siete dei geni del male" scherzo e ridiamo tutti assieme.
Non faccio a tempo ad entrare nella sala comune quando Ron ed Hermione in coro mi prendono per braccio dicendo "finalmente!! vieni"
...
"Draghi?" la voce di Fleur tremava
"Si, hai presente Ron Weasley? l'amico di Hary Potter?" chiedo "si" mi risponde, "ecco" continuo ".. suo fratello Charlie li studia in Romania ed è stato proprio lui a portarli fino a qui, io, Ron, Hermione e Ginny li abbiamo visti"
"Krum, Potter e Diggory?"
"Harry lo stanno avvisando proprio in questo momento Ron ed Hermione, Diggory e Krum non penso lo sappiano, a meno che qualcuno di voi non li avvisi"
Fleur m'abbraccia, "grazie mille del tuo aiuto" dopo un attimo di esitazione s'allontana, vedo la paura nei suoi occhi "ce la farai Fleur, io lo so, tutte noi lo sappiamo e perfino il calice lo sa. Altrimenti non ti avrebbe scelta" dico, cercando di tirarle su il morale, penso funzioni perché mi sorride dicendo "hai ragione, lo farò per me, per la preside, per la nostra scuola e soprattutto per voi che credete in me"
Qualcuno alle nostre spalle applaude, è Claudine "patetica, ancora non riesco a credere che il calice abbia scelto te anzi che me" sposta una ciocca di capelli dietro le orecchie, le due ragazze alle sue spalle canticchiano "saremmo umiliate, Claudine era l'unica in grado di farcela"
Guardo Fleur, è infuriata si vede, ma quando apre bocca mi sorprende, non risponde a tono dice solo "Andiamo Martha, tu hai lezione ed io devo parlare con Madame Maxime a proposito di quello che mi hai detto" e così ci dirigiamo all'uscita ignorando le tre gargoyle dietro di noi.
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Un membro in più?
FanfictionMi prende le mani, i suoi occhi fissi nei miei "non ce la faccio più, non ho mai provato niente di simile per nessun' altra. Non posso, non riesco e non voglio più fingere che tu per me sei solo un'amica, a fine anno te ne andrai, non voglio e non p...