Capitolo 2° (prima parte)

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🔥Vaughan Dolh🔥

19 novembre 2016

Il primo fiocco di neve cadde candido e gracile poco lontano da me: lo vidi scendere nel suo movimento ondulato, poggiarsi con delicatezza su un bucaneve e sciogliersi. Alzai le sopracciglia e arricciai il naso, mentre sollevavo il mio mento squadrato per osservare il cielo candido che si preparava a una nevicata. Sarebbe stata una di quelle che sommergono un'intera città e lasciano all'occhio uno spettacolo esorbitante, che non si presenta sempre, ma ogniqualvolta aveva intenzione di essere memorabile.

Un altro fiocco di neve cadde sul mio naso all'insù, sorrisi a quel tocco fresco sulla mia pelle bollente e abbassai il capo dai capelli bianchi chinandomi per riacciuffare tutti gli attrezzi per la raccolta di funghi e bacche. Una volta sistemato tutto all'interno di una sacca marrone grossa quanto un cespuglio di rose - l'unica cosa che mi permettevano di portare con me - mi alzai in piedi posando il peso sulle mie spalle e iniziando a camminare con passo zoppo e lento.

Nonostante mi avessero ripetuto più volte di ritornare in fretta alla mia dimora quando la neve avesse iniziato a scendere, il sottoscritto non ne aveva intenzione soprattutto se poteva godersi quello spettacolo meraviglioso. I cristalli di neve che cadevano intorno mi affascinavano come poche cose in quel mondo. Un mondo che non conoscevo, perché ero rinchiuso in una cella sotterranea insieme ad altri miei simili, che non avevano abbastanza soldi per poter andare lontano. Nonostante il mio desiderio fosse proprio quello di allontanarmi, il più possibile, da quel luogo che mi aveva solo causato sofferenza, ero conscio che non potevo farlo: ero di loro proprietà.

Mentre camminavo lento, la neve prese a scendere con maggior velocità e cominciò a coprire il prato di bucaneve che si estendeva di fronte ai miei piedi. Socchiusi le labbra, mentre il freddo iniziava a farsi sentire e il tragitto per casa sembrava dilungarsi. Allungai il braccio sinistro e schioccai le dita per creare una piccola scintilla che avrebbe dato vita a una fiamma capace di riscaldarmi. Il freddo però la congelò e, nonostante i miei numerosi tentativi, sembrava essere scomparsa da dentro di me.

Ma sapevo che il mio potere non poteva svanire né congelarsi, semplicemente il freddo delle mie mani non riusciva a richiamarlo. Sospirai lasciandomi cadere a terra, il gelo stava entrando nelle mie ossa e la stanchezza stava prendendo il sopravvento. Mi morsi il labbro iniziando a tremare, non ero abituato a quel clima, forse perché in genere anche d'inverno faceva solo fresco.

Mi spostai il ciuffo bianco, bagnato dai fiocchi di ghiaccio, da davanti agli occhi e mi massaggiai il volto sbadigliando. Voltai lentamente il capo in direzione della sacca: era aperta e si stava bagnando mentre intorno a me la neve si stava trasformando in acqua così da bagnare i miei indumenti. Poggiai una mano sulla pozzanghera d'acqua da me creata decidendo di alzarmi e trovare un posto dove avrei trovato rifugio durante la notte: non era un luogo sicuro quel bosco.

Mi alzai posando di nuovo il peso della borsa sulle spalle ed iniziai a camminare, cercando di restare lucido parlando, o meglio ripetendo le medesime frasi: «Sono Vaughan Dohl. Ho ventitré anni e sono stato adottato da una famiglia che abita oltre la Foresta dei Sussurri. Sono omosessuale, non ricordo la mia infanzia. Sono Vaughan Dohl. Ho ventitré anni e la comunità si vergogna di quello che sono. Ho il potere di far bruciare le cose, è dentro di me da sempre ma non ricordo la mia infanzia».

Ero abituato a ripetere quelle parole, come se volessi lasciarle impresse nella mia mente come se me le stessi scrivendo con un pennarello indelebile. Avevo il timore di dimenticarmi chi fossi, forse a causa del fatto che non riuscissi a ricordare molto della mia infanzia e neanche di tutto quello che veniva prima dell'incidente. Credevo che loro mi stessero togliendo la memoria pian piano, per questo quando ero solo ripetevo quelle frasi come un pazzo.

La presa al varcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora