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Sento mia madre chiamarmi dal salotto, mi alzai dal mio letto e andai a sentire cosa voleva.

«Lisa!, vieni qui!»

«Dimmi!!» urlai nel corridoio sbuffando.

«È pronta la cena!»

«Bene»

«Perchè non esci mai!, non hai un ragazzo e hai 19 anni, non hai ne amiche ne amici!»

«Mamma...ancora con questa storia?!»

«Si!, stai sempre a giocare ai videogiochi che ti rincoglioniscono!»

«Sono cazzi miei okey!?, e poi non mangio fanculo!» dissi andando in camera mia chiudendomi a chiave.

Un'altra fottuta volta a litigare con mia madre!, ma saranno cazzi miei se non ho nessuno?!
Presi il telefono con le cuffiette e iniziai a sentire la mia salvatrice, la musica. È incredibile come possa rilassare in un secondo che l'hai sentita.
Dopo un giorno sempre uguale, cioè: litigando con mia madre, sentendo canzoni e giocando ai videogiochi, mia madre mi chiese, anzi mi obbligò, ad andare con lei al lavoro.
Lei lavora in lavanderia, e mentre la guardavo lavorare d'un tratto si avvicinò a me.

«Lisa, oggi è arrivata una nuova collega che mi aiuterà.»

«Bene... e allora?»

«Beh...porta suo figlio»

«Non mi importa»

«Se lo dici tu» disse rimettendosi a stirare delle camicie tutte nere.

Sinceramente non mi interessa innamorarmi di qualcuno, e poi credevo anche che fosse brutto, fino a che non entrò...
Alto, capelli bruni corti, magro, occhi marroni, e un sorriso stupendo, la perfezione in pratica!
Okey, Lisa, no!, non devo innamorarmi, no!

«Ciao Marisa!, Ciao Salvatore!»

Si chiama Salvatore? Diamo il via allo stalkeraggio (?)

«Salvatore perchè non ti presenti a mia figlia intanto che io vado a parlare con tua madre?»

«Okey, ciao io mi chiamo Salvatore Cinquegrana e tu?»

«Lisa ma non dico il cognome» dissi scocciata.

«Ti va di giocare a minecraft?»

Non pensavo che ad un ragazzo così potessero piacere i videogiochi, anzi io pensavo che ci provasse subito con me!

«Ti piacciono i videogiochi?!»

«Eh già...mia madre mi sgrida sempre perchè resto sempre in casa a giocare senza uscire mai non avendo amici» disse ridendo.

«Anche io» mi misi a ridere anche io.

Okey, forse ho insinuato male su questo ragazzo, forse è il ragazzo che ho sempre sognato?
Dopo una giornata a giocare ai videogiochi con lui e a conoscerci meglio, era tempo di tornare a casa.

«Hey Lisa, ti va se ci scambiamo i numeri così ci teniamo in contatto?»

«Okay» intanto vedevo mia madre ridere ascoltandoci.

Il giorno dopo mi arrivò un messaggio da Salvatore mentre stavo mangiando con mia madre.

Da Salvatore: Ciao Lisa!, ti va di uscire oggi pomeriggio?

A Salvatore: Okay!

Dopo aver pianificato l'ora e il posto uscii mettendomi una canottiera di Batman e degli shorts.
Arrivata al parco, lo vidi seduto sulla panchina.
Sinceramente non ero mai stata innamorata di qualcuno e quindi non sapevo cosa significasse avere le farfalle nello stomaco o altre cose che dicono ti avvertino di esserti innamorata. Magari l'avevo perchè dovevo andare in bagno. Perchè sto pensando queste cose? Credo stia diventando pazza...

«Ciao!»

«Ciao Salvatore» dissi abbracciandolo.

«Come va?»

«Alla solita» dissi guardandomi intorno.

«E tu?» continuai.

«Alla solita» e ci mettemmo a ridere.

Dopo aver parlato tanto, passarono dei ragazzi che avevo già riconosciuto, erano i bulli della mia scuola.
Si avvicinarono e io mi impaurì.

«Ma bene bene, abbiamo la sfigata della 5g!» e si misero a ridere.

Io essendo molto sensibile mi misi a piangere, anche se provai a mascherarlo.
Salvatore si alzò e andò verso di loro.

«Come avete osato!?»

«Beh lo abbiamo fatto!»

«Ora vi pesto!!» e gli si buttò a dosso dandogli dei pugni, peccato che i bulli erano molto più muscolosi e quindi gli diedero un pugno allo stomaco stendendolo a terra e poi se ne andarono.

«Salvatore!!!» urlai.

Lo portai a casa mia.
Entrando in casa aprii la porta della mia camera e lo sistemai sul mio letto preparando cerotti e altre cose per guarirlo.
Lui si addormentò e io mi misi a giocare alla Play.

«Grazie di avermi guarito»

Mi sentii dire da Salvatore. Io mi alzai e andai da lui sedendomi sul letto.
Lo guardai bene negli occhi e gli dissi:

«farei di tutto per te...»

Ma che cazzo?! Cosa mi sta succedendo!? No Lisa, non puoi averlo detto...
Lui intanto mi guardò con un sorrisetto.

«No, cioè, volevo dire grazie di avermi difesa...»

«Farei anche io di tutto per te» disse e ridemmo tutti e due.

Lui si stava avvicinando alla mia bocca, ma io lo scansai...
Non avevo mai baciato nessuno e mi vergognavo a dirglielo sopratutto perché sentimmo la porta di casa aprirsi, e questo voleva dire "mamma rompicoglioni" in arrivo.

                                 ***

Semplicemente un colpo di fulmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora