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La mattina dopo mi svegliai sentendo il telefono squillare.
Vidi lo schermo con scritto Giuseppe.

«Pronto?»

«Giuse? Stavo dormendo perchè mi chiami a quest'ora?»

«Guarda che sono le 10:30, pensavo fossi sveglia»

«Scusa sono molto stanca questo periodo, comunque perchè mi hai chiamato?»

«Volevo chiederti solo se potevo venire oggi pomeriggio per parlare di come è andata ieri?»

«Emh... Va bene, allora ci vediamo oggi»

«Si ciao!»

«Ciao!»

Attaccai e mi alzai dal letto andando a prendere dall'armadio una vestaglia da mettermi addosso visto che stavo mezza nuda.
Fatto ciò andai in cucina per andare a fare colazione, preparai del latte con i cereali e li mangiai accendendo la TV.
Quindo finii suonarono al campanello.

«Buongiorno»

«Buongiorno, chi è?»

«Abito nel palazzo e salendo le scale ho visto questi davanti alla sua porta di casa, così ho voluto farglielo sapere»

Tirò fuori un mazzo di fiori con un bigliettino.

«Ah grazie tante»

«Comunque io sono Claudio piacere»

Disse dandomi la mano.
È un ragazzo molto carino, ha i capelli ricci castani, magro ma non troppo, gli occhi color nocciola e vestito con una felpa dei nirvana e dei pantaloncini di jeans che gli arrivano sopra al ginocchio.

«Piacere Lisa» dissi ricambiando il saluto.

«Ora vado, ci vediamo in giro, è stato un piacere conoscerti»

«Anche per me, ciao!»

Chiusi la porta e lessi il bigliettino.

"Ciao Lisa, questi fiori sono per scusarmi di nuovo, ho fatto uno sbaglio enorme come ti ho detto ieri, ma io ti amo e tu lo sai, non ti scriverei questo bigliettino se non ti amassi, vorrei ricominciare, scordare i brutti ricordi per farne di più belli insieme a te. Ho sbagliato lo so, e spero che con il tempo mi perdonerai ma non posso più vivere senza di te, mi manca tutto di te, il tuo sorriso, i tuoi abbracci, la tua faccia quando ti imbronci, i tuoi occhi così sinceri, TUTTO. Ti amo. Tuo Salvatore <3"

Ha scritto delle cose magnifiche, mi manca così tanto anche lui e anche io vorrei ricominciare. Io lo amo, l'ho sempre amato. Ha fatto uno sbaglio, ma chi è che nella sua vita non ha mai sbagliato, anche io l'ho tradito quella volta con Sascha, ma lui mi ha sempre perdonato mettendo da parte il suo cuore spezzato creandone uno nuovo da dedicare tutto a me.
Quindi anche io devo fare la stessa cosa, devo mettere da parte i brutti ricordi e farne di nuovi più belli come ha scritto lui, anche perchè sarebbe inutile soffrire ancora, sentire la sua mancanza mi fa morire ogni giorno di più. Così decido di chiamarlo.

«Salvatore?»

«Lisa! Ciao!»

«Ho letto il tuo biglietto vicino ai tuoi fiori»

«Oh... Che ne pensi?»

«Beh, ci ho riflettuto e anche io voglio ricominciare, io ti amo»

«Anche io, grazie per avermi perdonato, ti va domani sera di andare a cena fuori con me?»

«Certo! A domani allora»

«A domani piccola»

Non vedo l'ora che sia domani, e di assaporare ancora quelle sue labbra, di sentire ancora il suo profumo abbracciandolo.

È già pomeriggio e ancora mi devo vestire per l'incontro con Giuseppe, sarà felicissimo di sentire la nuova notizia di domani.
Mi vestii con un jeans nero, una maglietta viola a maniche corte e delle Vans nere.

DIN DON

Andai ad aprire.

«Giuseppe!» gli gridai abbracciandolo.

«Lisa!»

Lo feci entrare e chiusi la porta.

«Allora? Con Salvatore?» mi chiese sedendosi sul divano.

«Benissimo, mi ha inviato dei fiori e domani sera usciremo a cena insieme»

«Sono contento, lo saranno anche gli altri, tutti tranne Sascha...»

«Non è ora che glielo dite che Salvatore è qui, anche perchè se mi ci metterò insieme lo scoprirà, non voglio mentirgli...»

«Dovresti parlarci tu, ti darebbe ascolto se gli dicessi di darsi una calmata»

«Già, lo chiamerò»

Restammo a parlare di tutto e di più, sopratutto di una ragazza che ha conosciuto, si chiama Sara, dice che l'ha incontrata attraverso un'amica di Giorgia, la ragazza di Stefanino e che è molto simpatica e che noi due sicuramente andremo molto d'accordo insieme.
Spero che questa Sara se lo meriti perchè uno come Giuseppe è difficile trovarlo.

«Allora ci vediamo?»

«Va bene Giuse, ciao» dissi abbracciandolo.

Se ne andò e io chiusi la porta andando a dormire visto che è restato a cena e anche a forza di parlare avevamo fatto le 22:30.

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Spazio autrice:

Leggete l'avviso se ancora non lo avete fatto grazie.

Semplicemente un colpo di fulmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora