<< -yama... Bakageyama?.. Kageyama!!>>
I miei occhi si aprirono di scatto quando una voce squillante e fin troppo familiare urlò nelle mie orecchie.
<<Vederti dormire durante le lezioni non è una novità, ma saltare la pausa pranzo non è da te!>>
Un grugnito lasciò le mie labbra mentre mi stropicciai gli occhi per mettere a fuoco la figura in piedi difronte al banco di legno lucidato.
Capelli rossi, estremamente basso; non c'erano dubbi, era Hinata.
Probabilmente l'ultima persona che desideravo vedere durante le mie ore di riflessione....E di riposo.
Posai lo sguardo sul suo viso per troppo tempo, senza pronunciare una singola sillaba.
Cosa avrei dovuto dire al mio compagno che solo poche ore prima mi aveva rifiutato e che ora non si ricordava nulla?La consapevolezza degli eventi del giorno prima inondarono nuovamente la mia mente distrutta, lasciandomi l'amaro in bocca.
In quel momento solo vedere quel viso di porcellana faceva male."Il miglior risveglio di sempre"
Cercai di nascondere una smorfia insofferente e carica di ironia con un finto colpo di tosse e chinai di nuovo la testa sul banco.
<<Cosa vuoi, Hinata?>>
<<Ero venuto a chiederti se avessi voglia di allenarti per qualche schiacciata ma se devi ancora mangiare allora non fa niente...>>
I miei occhi si illuminarono di sorpresa mentre alzai la testa dalle mie braccia incrociate.
Il giorno prima avevo semplicemente mangiato ed ero tornato alle noiosissime lezioni finali, senza allenamenti nel mezzo.
Era già cambiato qualcosa, ma perché?
Era stata la seconda pasticca?
La mia lunghissima dormita?
O forse era perché avevo saltato la solita corsa mattutina?
No, quella l'avevo ignorata anche il giorno prima.La risposta non mi interessava in quel momento, la cosa veramente importante era non lasciarsi scappare un occasione del genere.
Non era come se avessi fame, il solo pensiero di prendere un boccone dal bento dimenticato nella mia borsa mi faceva venire il vomito.
Però....
Avevo fatto colazione quella mattina? E il giorno prima?<<Non importa, andiamo>>
Hinata esultò in silenzio prima di correre verso la palestra vuota.
Cadere nella solita routine di sfide infinite, innumerevoli passaggi e schiacciate continue era facile, quasi come respirare.
Era la nostra cosa, il nostro momento, il nostro piccolo pezzo di mondo condiviso in pace e armonia.In armonia, sì, finché non arrivò il capitano che da lontano aveva sentito il rumore del pallone contro il pavimento lucido e ci aveva urlato di tornare alle nostre lezioni.
Fu difficile addormentarsi dopo, il banco non sembrava più così comodo e la leggera adrenalina, ancora pienamente in circolo, non sembrava intenzionata ad abbandonarmi molto preso.
Però, nonostante questo, la mia visione era leggermente sfocata e le gambe sembravano pesanti.
Concentrarsi era impossibile, credevo fosse colpa degli argomenti futili spiegati dai professori, ma neanche durante i veri allenamenti pomeridiani riuscii a entrare pienamente in partita.Era strano.
<<Non perdetevi e non combinate pasticci, potete andare dove volete ma una volta finiti i fuochi d'artificio tornate tutti qua>>
Ma in quel momento dovevo preoccuparmi di una cosa più importante.
Ero solo grato che il capitano non avesse fatto domande riguardo ai miei momenti di distrazione, non volevo davvero esplodere davanti a tutti come nel "giorno 1".

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-',𝒍𝒐𝒗𝒆𝒍𝒚 𝒇𝒂𝒕𝒆 - 𝑘𝑎𝑔𝑒ℎ𝑖𝑛𝑎,'-
أدب الهواة-𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒏𝒖𝒕𝒊 • 𝑏𝑜𝑦 𝑥 𝑏𝑜𝑦 • 𝑘𝑎𝑔𝑒ℎ𝑖𝑛𝑎 -𝒕𝒓𝒂𝒎𝒂 «Il fato, ogni anno, sceglie 10 bambini ai quali dare la possibilità di realizzare il loro più grande desiderio facendo rivivere loro il giorno in cui viene espresso per un massimo...