"Mamma...papà...."
Una voce piccola e sottile chiama nel buio...Nel buio della cenere e nel rosso delle fiamme che divampano sopra e attorno ad essa. Questa vocina chiamava disperatamente aiuto, chiamava le persone che avrebbero dovuto proteggerla...Ma che in quel momento non erano lì, perchè forse stavano combattendo anche loro l'inferno che si era scatenato in quella struttura. La piccola figura iniziò a piangere, piangere per la paura e piangere per il dolore che tutti il suo corpo sentiva... Si sentiva bruciare tutta dalla testa ai piedi e la pelle la stava implorando sollievo in qualsiasi modo possibile...Ma lei non poteva fare nulla per avere sollievo, come poteva una bambina di tre anni sollevare una trave caduta sul suo corpo? Mentre l'edificio divampava nelle fiamme e le persone morivano o saltavano giù dalla finestra pur di scappare?
Il destino di questa bambina era segnato...Forse.
Si sentono dei passi veloci avvicinarsi, dei passi davvero molto leggeri e urgenti. La bambina apre piano uno dei due occhi per vedere chi potesse essere...Ma era troppo buio...Troppo poco nitido...Troppo strano...
"Mi dispiace...mi dispiace davvero tanto..."
E alla fine gli occhi si chiusero ancora, la mente annebbiata dal fumo e il corpo stremato dal dolore.
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Esalo un respiro tremolante, un respiro caldo e dolorante...Sentivo uno strano sapore metallico nella mia bocca e un qualcosa di caldo sul mio petto e questo calore non mi stava facendo male...
<<Nya nyar...Nyar...>> sento il verso ormai per me riconoscibile del piccolo Icaro, stava provando a svegliarmi.<<Nya!>>
Ma oltre al suo verso che per me era gradevole sentivo anche qualcos'altro... Erano dei versi strani, degli schiamazzi, dei ruggiti... Non sembravano essere i versi di animali che conoscevo. Pian piano e a fatica iniziai a riprendere coscienza, massaggiandomi la cicatrice sull'occhio e aprendo l'altro per vedere l'ambiente circostante... La mia vista era sfocata, ma la prima cosa che vedo è il musino di Icaro che mi guardava con occhi preoccupati e la sua boccuccia un poco socchiusa; appena mi vide fece un gran sorriso, aprendo le sue fauci e dandomi una leccata sul viso con la sua lunga lingua nera e bavosa. A quel contatto subito sobbalzai e mi misi a sedere, cercando di togliere via la saliva di Icaro con il braccio.
<<Icaro! Dai che schifo!>> rispondo irritata e dolente mentre scuoto la mano per liberarmi della saliva. <<Sei bavoso...Ma proprio tanto>>
Icaro era felicissimo di vedermi sveglia e iniziò a svolazzare intorno alla mia testa e mi abbraccia il viso con le sue ali, inglobando la mia testa come se fosse un facehugger di Alien. Io rimango lì per qualche secondo rielaborando quello che stava succedendo per poi prendere Icaro per il corpicino e staccandolo da me, tenendolo in braccio.
<<Sei stato qui con me per tutto il tempo piccolo?>> dico prendendolo in braccio alla fine, tenendolo in grembo <<Ti ringrazio molto...Mh... Che cazzo era successo prima?>>
Mentre parlavo intanto mi misi a guardare in giro e notai sin da subito che non ero più nel bosco... Ma sembrava essere un luogo chiuso, molto buio e con un odore nauseabondo. Era un misto fra la muffa e qualc0s'altro... Odore di qualcosa che era morto lì da un sacco di tempo.
<<Mio dio che odore di merda>>Dico mentre mi rimetto in piedi con le gambe che mi tremavano, sempre tenendo Icaro in braccio<<Ma che posto è questo... Come ci siamo finiti...Sembra una prigione>>
Tutto quello che ci circondava dava questo tipo di vibes, una specie di prigione primitiva...Le pareti erano fatte di pietra ( o almeno a me sembravano pietra) ricoperta da muschio e con altre piante strane che pendevano dal soffitto. Le grate erano di forma contorta con la punta, sembravano molto taglienti a vista ed erano legate ad esse degli strani scheletri... Non sembravano essere dei crani di animali che io avevo visto, avevano troppi buchi come cavità oculari e delle forme troppo strane.
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A king's Dream ( Grimm x Human)
FanfictionLaila è una normalissima ragazza di 19 anni ,appassionata di storie, di musica e di disegno. Solo una cosa o un dettaglio la distingueva dalla massa...Le sue cicatrici. Le cicatrici che portava sul viso e sulle braccia le impedivano di vivere come d...