Capitolo 5. - Contrappasso-

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Sono passati un paio di giorni, cinque per l'esattezza da quando questa piccola creatura è comparsa nella mia vita, o come direbbero i teenager di adesso è "spawnata" e non se n'è più andata da allora e questo è il caso di Icaro.

Si, gli avevo dato un nome...Icaro, il nome del figlio del grande inventore Dedalo... Penso che tutti voi sappiate la storia dell'uomo che provò ad oltrepassare il cielo e il sole con le sue ali create dal padre per fuggire dall'ira del re Minosse. Gli avevo dato questo nome -sempre pensando che fosse un lui per istinto- per una ragione curiosa e quasi divertente dal mio punto di vista.

Mentre stavo a casa per studiare e per tenerlo comunque d'occhio, notavo che questo esserino era affascinato dalle lampadine e dalla luce che emettevano quando arrivava la sera. Le guardava con occhi enormi, i suoi grandissimi occhi scarlatti osservavano la luce quasi puntandola e una volta lo sorpresi mentre volava contro di essa, sbattendo pienamente il muso contro il lampadario e cadendo a terra come un sacco di patate facendo un piccolo tonfo. Non la prese affatto bene e ci riprovò ancora ed ancora ad andare contro il lampadario; sembrava comportarsi come le falene attirate dalla luce... Per questo gli diedi questo nome.

<< Icaro non posso portarti a scuola, bruceresti il mio zaino dalla noia...>> dico cercando di usare un tono deciso e comprensivo mentre provavo inutilmente a staccare Icaro dal mio zaino, o meglio stavo cercando di tirarlo fuori << Ti sei bruciato la tua possibilità ieri pomeriggio, stavi per farci scoprire sempre per la tua fame insaziabile!>>

Avevo imparato due cose in questi cinque giorni con Icaro...La prima, era che aveva problemi di separazione, letteralmente non voleva mai staccarsi da me per NESSUN motivo al mondo e se lo lasciavo da solo faceva tanto di quel baccano da far svegliare anche i cani dei nostri vicini. La seconda, era che era davvero un gran ingordo, mangiava sempre come se fosse un pozzo senza fondo!

<<NYA NYA NYA NYANYAR!>> risponde Icaro chiaramente perchè cercavo di tirarlo fuori dal mio zaino, ne aveva preso possesso letteralmente accoccolandosi dentro come se fosse un gatto.

<<NYA NYA NYA NYANYAR!>> risponde Icaro chiaramente perchè cercavo di tirarlo fuori dal mio zaino, ne aveva preso possesso letteralmente accoccolandosi dentro come se fosse un gatto

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<<E' inutile che fai così, sai che non ti posso portare... Rischi di farci mettere nei guai entrambi!>> rispondo prendendo il suo corpicino e portandolo fuori e guardandolo negli occhi <<Se le altre persone ti vedessero ti farebbero del male lo sai? Credimi non ti conviene venire>>

<<NYA!>> risponde lui assottigliando gli occhi per farmi capire che era arrabbiato. Probabilmente adesso mi aveva dato un "no" secco.

<<Ti farebbero del male! Finiresti in qualche laboratorio e ti aprirebbero in due... No no no aspetta no no>> non faccio in tempo a dire nulla che Icaro cambia espressione facciale assumendone una triste ed inizia a piagnucolare <<No no ei... Shhh... Non volevo spaventarti...>>

In questo poco tempo dove stavo conoscendo Icaro avevo piano piano assimilato il fatto che lui mi capiva (stranamente) quando parlavo e forse alcune cose dovevo calibrarle. Era ancora un cucciolo dopotutto ed era in un mondo che non conosceva affatto... Conosceva solo me. Lo presi con delicatezza con entrambe le mani e lo strinsi a mio petto, cullandolo come se fosse un bebè e cerco di calmarlo un pochettino mentre piangeva.

A king's Dream (  Grimm x Human)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora