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Odio tutti e tutto, principalmente dovermi alzare il mattino presto per un allenamento del cazzo.
Abbiamo vinto la partita contro l'altro college, che bisogno c'è di allenarsi la mattina dopo?
Guardo il soffitto bluastro, la voglia di mettere giù il piede dal letto è pari a quella che ho per studiare.
Il mio compagno di dormitorio non è molto socievole, dato che se usassi solo rivolgermi a lui per qualche bisogno mi staccherebbe il culo a morsi, quindi meglio evitare ogni tentativo di possibile conversazione.
Solo adesso mi accorgo della presenza di una chioma castana distesa sul mio braccio; mi giro lentamente per mettere a fuoco la persona accanto a me.
E' nuda.
Probabilmente, dopo i festeggiamenti, avrò esagerato con l'alcol e mi sarò portato una delle cheerleaders a letto.
La scosto di lato e solo adesso mi accorgo che si tratta dell'amica di quella biondina: Alexandra.
Dorme beatamente ma comunque non la voglio un secondo in più nel mio letto. Afferro il bicchiere
d'acqua che si trova sul comodino e glielo verso addosso.«Che cazzo fai?!» strilla furiosa e allo stesso tempo confusa, alzandosi di colpo.
«Porta il culo fuori da questa stanza» le propongo educatamente, rimuovendo le lenzuola.
Non replica ma si limita a rimettersi a dormire, come se non fosse successo nulla.
Mi ha rotto il cazzo.
Le avvolgo le lenzuola intorno al busto e la afferro bruscamente per portarla su una spalla.
«Lasciami andare pezzo di merda!» mi direziono verso la porta ed è lì che la lascio. La spintono
leggermente finché non varca la soglia della camera.«Non farti mai più vedere puttana» concludo sbattendole la porta in faccia.
«Me la pagherai Reed!» le solite minacce di cui non me ne frega un emerito cazzo.
Mi dirigo in bagno per prepararmi all'allenamento anche se non sono in vena per correre tutto il campo ma almeno subito dopo mi sarei sfogato con la festa di questa sera.
...
Mi trovo in un immenso locale illuminato da mille luci colorate che si riflettono sui volti delle persone
presenti a questa festa. La musica rimbomba tra le pareti come se da un momento all'altro potesse
fuoriuscire all'esterno, riempe l'aria, invogliando tutti a seguire le sue note.
E' molto affollato da studenti ma sopratutto studentesse che chiacchierano animatamente e bevono qualche drink. Le risate e le conversazioni si sovrappongono al sottofondo musicale, creando un rumore di sottofondo.
Da lontano intravidi i miei compagni di squadra festeggiare come se non ci fosse un domani e mi unii a loro.
«Jackson amico, che fine avevi fatto? Temevamo ti fossi perso per strada!» mi conferì Luke un colpo alla spalla per salutarmi.
«Ho avuto alcune faccende da sbrigare» replicai sospirando leggermente.
«Faccende da sbrigare chiamate "Alexandra, la cheerleader?"»
«Chi cazzo te l'ha detto?» tutti scoppiarono a ridere e dovetti immaginare che a fare la spia potrà essere stata solo una persona presente.
Quel figlio di puttana con cui condivido la camera.
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Damned hearts
RomanceLily Davis: 19 anni, dai capelli biondi chiari, luminosi e ondulati, gli occhi pari a due smeraldi e delle leggere lentiggini distribuite su tutto il percorso del viso angelico, quasi invisibili. E' la tipica ragazza brava a scuola, eccellente nello...