VIOLA
Era passata una settimana dall'ultima volta che ero andata a trovare Nicole, ma sapere che quando sarei andata lì, avrei trovato lui ad affrontarmi, mi metteva troppa ansia.Ovviamente con la mia nanetta avevo inventato la scusa dell'avere la febbre, anche se dai chi è che si prende la febbre a fine maggio?
Ma ormai non potevo più sfuggirle ed oggi dopo la scuola sarei andata da lei, e lo avrei rivisto.
Aggiungiamo per la felicità della mia migliore amica, che ormai non faceva altro che chiedermi di lui.
La mattinata passò in fretta e dopo aver studiato un po', mia madre mi accompagnò in ospedale.
Percorsi le scale in fretta e furia.
Non vedevo l'ora di vedere la mia nanetta."Scusi!" andai quasi a sbattere contro una signora che mi rivolse un'occhiata decisamente non piacevole.
Ed eccomi qui arrivata, stanza 168.
Spalancai con sicurezza la porta ma ad aspettarmi non c'era lei.
Difronte a me, appoggiata alla finestra c'era una figura che ormai conoscevo troppo bene.
Era di spalle e a torso nudo aggiungerei.
Mi presi del tempo per osservarlo.
Cavolo se era bello.
Il fisico scolpito che la prima volta non mi aveva lasciato intravedere, un paio di pantaloncini neri che lasciavano intravedere il paio di boxer rigorosamente Calvin Klein.
I ciuffi ricci e castani stavano iniziando a ribellarsi ed era ovvio avessero bisogno di un taglio, ma per me erano più che perfetti così.Quando si rese conto della mia presenza si voltò.
Non riuscirei a spiegare a parole la scintilla che attraversò il nostro sguardo, ma era indubbiamente qualcosa di forte durato troppo poco.
Abbassò lo sguardo incapace di reggere il confronto, per poi sistemarsi i capelli con una mossa veloce.
Ed è li che mi accorsi che in mano aveva qualcosa, stava fumando.
"Da quando fumi Hall?" - fece una strana smorfia nel sentire la mia voce pronunciare il suo nome.
"Bhe mi conosci appena ragazzina, non sai molte cose di me."BRANDO
"Bhe mi conosci appena ragazzina, non sai molte cose di me." sputai sicuro per poi proseguire" È un po' che non vieni non credi?" - in realtà potevo sembrare spavaldo, ma dentro stavo morendo, lei mi era mancata, e non ci credevo che ora fosse qui con me. -
"Avevo la febbre" - falsa, nessuno si ammalerebbe in questi giorni -
"E bene, anche le più belle si ammalano." sorrise, quel suo bellissimo sorriso che mi sognavo la notte, poi proseguii"Viola come stai?" - notai dalla sua espressione, l'effetto che le aveva appena provocato la mia domanda, ma era ovvio che avesse bisogno di un'ancora con cui sfogarsi e a cui tenersi stretta.
Io volevo essere la sua.
Non rispose, ma in compenso mi dedicò uno di quegli sguardi che valgono più di mille parole.
Poi con mia inaspettata sorpresa, parlò sussurrando un semplice "Grazie".
Ed io le sorrisi come un ebete, un ebete felice."So che sei stato tu la settimana scorsa" - annuncio percorrendo qualche passo avvicinandosi pericolosamente a me -
"Io davvero non so come dirti grazie, perchè quella era davvero una giornata di merda e tu" - fui io ad interromperla -
"Shh tranquilla" - le sussurrai avvicinandola a me e spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -
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green eye
Teen Fiction⚠️IN REVISIONE⚠️ Nicole Soler è una ragazza diversa, con una vita sfortunata e piena di dolore. Tutto gira intorno agli altri e mai nulla si concentra su di lei. Ed anche questa storia, racconta di ciò che accade alle persone che le stanno vicine. ...