5. Restane fuori

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«Se faccio il tuffo dal tetto mi rompo l'osso sacro?» ripropone Jordan una volta uscito di casa, osserva il balcone della sua stanza che si affaccia proprio sulla piscina.

«Puoi provare ma come ti ho detto prima: i soccorsi non arriverebbero in tempo.» risponde Helena guardandolo da capo a piedi mentre si chiede se sarebbe davvero capace di fare una cosa del genere.

«Perché dovrebbero servire i soccorsi?». Si sarebbe capace. Lei inclina la testa come a dire "davvero?". «Hai il 30 per cento di possibilità di atterrare in acqua senza farti niente.» spiega.

«Non vedo il problema. Sono trenta possibilità su cento.» dice come se fossero un mare di possibilità.
A rispondere è Lana: «Sei Jordan Burton.»

Lui solleva il sopracciglio. «Cosa stai insinuando?» lei solleva le spalle e guarda altrove come se niente fosse. «Nulla solo che con la tua goffaggine non finirà bene.»

«Vabbè nessuno dice che mi deve andare male anche questa volta.» si dirige verso la porta con l'intento di entrare in casa e salire fino alla sua stanza. Nel mentre si prepara per il tuffo: sfila la canottiera e quando fa per togliersi i jeans inciampa, Zavier sospira e lo raggiunge.

«Metti fine alla tua vita quando non ci sono io, non voglio responsabilità.» lo afferra per il braccio e lo trascina indietro facendogli ripercorrere i suoi passi, gli passa la maglietta.

«Non sono mica una tua responsabilità. Chi sei? La mia guardia del corpo?»
Zavier lo guarda senza fiatare. «Finché tu resterai un disastro e io colui che ti minaccia costantemente di ucciderti quindi primo indiziato nel caso della tua misteriosa morte, si sei mia responsabilità.» risponde come se nulla fosse.

«Sei il mio migliore amico non ti incolperanno mai.»

«Ma io ti farei fuori.» Jordan lo guarda di sottecchi e poi lo squadra da testa a piede.

Stiamo aspettando che gli altri siano pronti per uscire dato che nessuno di noi ha voglia - o è in grado - di cucinare. Escluso Jayce che per noi non cucinerebbe.

Dopo aver lottato per una buona mezz'ora per chi dovesse farsi la doccia prima, abbiamo deciso di usare anche la doccia in giardino per sbrigarci e abbiamo perso un'altra mezz'ora a causa dei problemi con la caldaia.

Mi chiedo perché ci mettano così tanto, penso tra me e me. Non stiamo andando in un ristorante di lusso, nessuna regina ci aspetta al tavolo quindi non vedo il motivo per cui debbano occupare così tanto tempo in bagno.

Mi guardo intorno per rendermi conto che l'unico a mancare all'appello è Jayce.

«Lo stiamo davvero aspettando?» chiedo mentre Ellie sta cercando di liberare Zavier dalle grinfie di Jordan e per poco il primo non le cade addosso, Lana si gode lo spettacolo mentre River controlla l'auto.

«Cos'altro vuoi fare?» a rispondermi è Helena. Chi altri sennò?
«Andare?» mormoro quasi con tono ovvio. Lontano da lui prima che mi venga un esaurimento nervoso.

«No, ora aspetti qui.»
«E invece no.» mi allontano mostrandole il dito medio.
Mi dirigo verso River che mi dà le spalle mentre fruga in macchina alla ricerca di qualcosa.

Quando mi vede accenna un sorriso. «Siete pronti?» chiede. Annuisco continuando ad ignorare l'assenza di Jayce.

Quindi lui si mette seduto in macchina e io lo seguo mettendomi al posto del passeggero, non appena collego il telefono alla radio nei sedili posteriori compaiono Ellie e Lana.
Quest'ultima mi fa segno di passarle il telefono e così faccio, dopo pochi secondi in cui si mette comoda appoggiando le ginocchia sul sedile davanti - il mio - fa partire Smoke on the Water dei Deep Purple. River si gira e le dà il batti cinque.

RelentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora