Lieto fine

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Erano passate tre settimane dalla battaglia contro Zarath, ma le cicatrici, fisiche e mentali, erano ancora fresche. Il bosco, che era stato teatro dello scontro, stava lentamente riprendendo vita. Le foglie, un tempo cadute e calpestate, ora tornavano a germogliare sui rami, come a voler segnare una rinascita.

Ricordo ancora l'ultimo istante di quella battaglia, come se fosse successo un attimo fa. Zarath aveva sprigionato tutto il suo potere, un'energia oscura che sembrava poterci annientare. Ma in quel momento, io e Malia avevamo trovato la forza dentro di noi, un legame che ci aveva permesso di reagire, di combattere insieme come mai avevamo fatto prima.

Malia era stata la prima a lanciarsi su di lui, con una velocità e una ferocia che avrebbero fatto tremare chiunque. Io l'avevo seguita, sentendo il mio lato di Beta fondersi con quello del lupo, diventando una cosa sola. Insieme, avevamo attaccato Zarath con tutto ciò che avevamo, respingendo la sua oscurità con la luce della nostra determinazione e del nostro legame.

Era stato Scott a darci il colpo decisivo, arrivando giusto in tempo con il resto del branco. Aveva colpito Zarath con una forza tale che l'Alfa oscuro era crollato al suolo, sconfitto. Il suo corpo si era dissolto nel vento, lasciando solo un'ombra del potere che un tempo possedeva.

Le settimane seguenti erano state piene di guarigione, fisica ed emotiva. Io e Malia ci eravamo avvicinate ancora di più, il nostro legame forgiato nella battaglia. Il giorno dopo lo scontro, mentre riposavamo in quella stessa radura che ci aveva visto combattere, Malia si era girata verso di me, i suoi occhi ancora pieni di preoccupazione.

"Potevamo non farcela," aveva detto con un filo di voce. "Ma non voglio più nascondermi, Miriam. Non voglio più ignorare quello che provo."

Il mio cuore aveva saltato un battito. "Nemmeno io, Malia. Sono stanca di avere paura, di tutto."

Ci eravamo abbracciate lì, sotto il cielo che tornava a schiarirsi, promettendoci che avremmo affrontato tutto insieme, da quel momento in poi. Non c'erano più segreti tra noi, solo la consapevolezza che, qualsiasi cosa sarebbe accaduta, ci saremmo state l'una per l'altra.

Ora, tre settimane dopo, stavamo sedute insieme sul tetto della scuola, guardando il sole che tramontava lentamente all'orizzonte. Era uno di quei momenti perfetti, in cui il mondo sembrava essersi fermato per un attimo di pura bellezza.

"Pensavi che saremmo arrivate fin qui?" chiese Malia, il suo tono rilassato ma con una nota di curiosità.

"Sì," risposi, con un sorriso. "Lo sapevo dal primo momento che ti ho vista. Dovevamo solo smettere di nasconderci."

Lei annuì, accennando un sorriso. "E ora? Cosa pensi che succederà?"

"Non lo so," dissi, stringendole la mano. "Ma qualunque cosa sia, la affronteremo insieme."

Il sole scomparve all'orizzonte, lasciando il cielo inondato di sfumature rosa e arancioni. Malia si girò verso di me e, con un sorriso, mi baciò, segnando il vero inizio della nostra storia. Avevamo sconfitto le ombre, e ora, finalmente, potevamo vivere alla luce del sole.

Just that evening - Malia Tate/HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora