SCARLETT
"I miei stivaletti neri pestavano sul marciapiede di Parigi, proprio davanti alla Torre Eiffel.
C'era una panchina, lì, ci pranzavo spesso per scappare dai pranzi di papà.
Non volevo fidanzarmi. Non volevo diventare medico, non volevo niente di quello che gli altri si aspettavano da me.
Sospirai e mi sedetti sulla panchina, con la mia triste insalata tra le mani.
Mi fermai per un secondo e guardai la Torre Eiffel, estasiata.
-Sembra destino, eh? -
Una voce familiare mi giunse alle orecchie, e scioccata mi girai verso la panchina proprio dietro la mia.
Lo stesso ragazzo dell'altra sera era proprio dietro di me, e mi parlava ancora girato, senza guardarmi in faccia.
Aveva una sigaretta tra le labbra e ci giocava mentre sorrideva.
Avevo gli occhi spalancati, e non riuscivo a spiccicare parola.
Mi rigirai subito, con le guance che andavano a fuoco.
Era imbarazzante pensare che lo stesso ragazzo che ora era dietro di me con una sigaretta tra le labbra, proprio il giorno prima mi aveva vista tentare di suicidarmi.
Mentre le persone passavano sul marciapiede, noi stavamo lì, uno dietro l'altro.
-Oppure è lei che mi perseguita- dissi, continuando a standomene girata e fingendo che nella mia mente non stessero scoppiando fuochi d'artificio.
-Con tutto il rispetto, a me sembra che sia stata lei a sedersi dietro di me, madame-
Sorrisi amaramente e scossi la testa sentendo quella parola.
-Oh, si fidi, sono tutto ma non quello- dissi, alzando lo sguardo verso il cielo.
Mi girai completamente verso di lui e guardai la sua testa girata.
Con delicatezza, come se avessi paura, gli toccai la spalla per chiamarlo.
Lui si girò verso di me, e i nostri visi si scontrarono.
-Senta, riguardo a quella cosa che ha visto l'altra sera...- dissi, con sguardo basso.
-Quale cosa? Io ieri sera non ho visto proprio niente- mi interruppe.
Rimasi completamente spiazzata, immobile, incapace di fiatare.
-Ma come...? L'altra sera, quando io...- tentai di dire.
Poi capì a che gioco stava giocando e un sorrisetto sul mio volto si espanse.
-Oh, ma certo, ora ho capito- dissi, guardandolo dritto negli occhi.
Lui mise la mano sulla sua guancia e si appoggiò sulla panchina, mettendosi comodo.
-Lei sta facendo finta di niente, come se nulla fosse, ma sappiamo entrambi cosa ha visto- dissi.
-In verità stai facendo tutto tu- disse.
Sfoderò l'accendino dalla tasca della giacca di pelle e accese la sigaretta.
-Io la sto solo guardando- disse, aspirando il fumo e buttandolo fuori in faccia a me e senza smettere di guardarmi negli occhi.
Stropicciai il nasino all'insù per quel fumo in faccia.
-Lei è davvero insopportabile- constatai, girandomi sbuffando.
Non potevo credere all'anormalità di quella conversazione. Io lo stavo accusando di ignorare il fatto che mi abbia colta alla sprovvista mentre tenevo una lametta sulle mie vene e lui mi guardava e mi fumava in faccia
Era assurdo.
Giochicchiai con il laccio del mio braccialetto e pestai il tacco a terra.
-Dio, penserà che sia pazza. Le chiedo solo una cosa. Lo dimentichi, dimentichi quello che ha visto, per davvero, non per scherzo. La prego. Dimentichi come farò io- dissi.
-Oh, madame, io l'ho già fatto. Il fatto sta se tu riuscirai a dimenticarlo o meno- disse, alzandosi e buttando la sigaretta per terra.
-Lo sarà. Mi dimenticherò tutto- gli urlai dietro, mentre si allontanava.
-Dimenticare cosa?- chiese di rimando lui.
Sorrisi ancora e scossi la testa..
Mi alzai e buttai in un cestino la sigaretta che aveva buttato a terra, e proseguii per la mia strada.
Stavo camminando nella sua direzione opposta, ma la curiosità di voltarmi a guardarlo fu più forte di me.
Mi girai come se volessi dirgli qualcosa, come se non volessi andarmene da quella panchina.
Lui improvvisamente si girò, e mi fece una specie di sorrisetto mentre continuava ad allontanarsi.
Le mie guance divennero fuoco, e scappai il più velocemente possibile.
Devo ammettere, però, che sentii uno sguardo addosso finché non svoltai l'angolo."
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𝐿𝑜𝑣𝑒 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑦
ChickLitScarlett Ever aveva 19 anni, quando capì di non sopportare più la vita. Una vita monotona, la sua. Una semplice vita, senza divertimento. Obbligata da suo padre a fidanzarsi con uno sconosciuto ed a studiare per diventare medico, non avrebbe mai s...