4-The Beautiful Things In Life

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"-Bongiorno signori e signore, come ve la spassate? Spero bene, altrimenti mi toccherà licenziare qualcuno dei camerieri- disse, al microfono.

La sala rise e io sorrisi, completamente ammaliata da quella disinvoltura.

Mi sembrò un miraggio, quando capii chi fosse. Il ragazzo cameriere, il ragazzo sulla panchina...

Lo stesso ragazzo che mi aveva vista tentare di togliermi la vita.

E mi aveva consigliato di non farlo.

-Questa sera abbiamo un ospite molto speciale qui con noi, si chiama Charlotte e canterà per voi- disse, scendendo dal palco e dando la scena a una ragazza bionda.

La ragazza sorrise impacciata, e si mise al microfono.

Mentre quel ragazzo da cui non sapevo il nome, incrociava le braccia al petto con lo smoking bianco, guardando la ragazza e aspettando che si esibisse.

Poi, si girò e tra le persone sedute ai tavoli mi beccò in pieno a guardarlo.

Appena realizzò chi fossi, mi fece un sorrisetto.

Volevo sprofondare, in quell'esatto momento.

Tutto d'un tratto una voce stridula giunse alle mie orecchie e mi girai subito, vedendo la ragazza cantare stonata.

-Be my, Be my baby, be my, Be my little baby...- gridò stonando e stridulando.

Sbarrai gli occhi e una risatina si fece spazio tra le mie labbra, che cercai di nascondere per non apparire scortese.

Mi girai stringendo il bicchiere tra le mani e ridacchiai.

La sala rise e la ragazza, imbarazzata, quando si accorse della sua figuraccia scese dal palco e scappò via tra la gente.

La guardai andare via, un po' dispiaciuta.

Il ragazzo di prima salì sul palco con un sorrisetto che mi incantò completamente.

-Beh, dopo questa melodiosa e apprezzata canzone, possiamo passare a cose più movimentate- disse, facendo ridere ancora una volta il pubblico e facendo sorridere me.

Diede la scena a dei mimi e scese dal palchetto.

Forse avevo bevuto un Martini troppo forte, o forse ero solo scossa da tutto ma decisi di alzarmi e portare il mio drink da lui.

-Non avevo mai sentito Be My Baby cantata così bene, sai? - gli chiesi.

Lui si giro con le sopracciglia aggrottate e quando mi riconobbe mi fece un sorrisetto.

-Nemmeno io, a dire la verità. Credo che dovrei farla venire qui più spesso- disse.

Scoppiai a ridere.

-No, ti prego non farlo- dissi ridendo.

-No, non dovrei farlo, hai ragione- rise.

-Però devo dire che il pubblico ha apprezzato, alcuni stanno ancora ridendo- aggiunse poi, ridacchiando in maniera leggera.

-No, non è possibile! - dissi ridendo come una pazza.

-Si, non sto scherzando! – disse Blake (si, avevo finalmente capito il suo nome).

-ok, ok, senti questa: l'asciuga orecchie- dissi scoppiando a ridere.

Blake si abbandonò sulla sedia.

-Ok, hai vinto tu. Questa era davvero pessima. - disse, puntandomi il dito pieno di anelli contro, e poi lasciandosi avvolgere da una risata.

-Lo so, lo so- dissi ridendo.

𝐿𝑜𝑣𝑒  𝑆𝑡𝑜𝑟𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora