3-Now I Look At You And I See Nothing

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"Sono una nobile, ma non chiamarmi signorina

Sono una studentessa, ma non chiamarmi per cognome

Sono donna, ma non chiamarmi così"

Spostai le mie ciocche di capelli che mi finivano in faccia, per l'eccessivo vento che entrava nella stanza impetuoso.

Poggiai la penna e ragionai su come continuare.

Chiamami con il mio nome...

No, decisamente no.

Stavo esaurendo le idee nella mia testa, come se si stesse creando un infinito vuoto.

Chiamami come...

Come?

Chiamami con il tuo nome?

Dio, no.

Strinsi i pugni e sbottai, afflosciandomi sulla sedia.

Notai una bottiglia di champagne sul tavolo della mia enorme cucina.

Stavo iniziando a odiare tutto quello champagne. Puntualmente, aprivano una bottiglia ogni volta che la mia vita crollava.

Sembrava una presa in giro.

Ero davvero infastidita, quel pomeriggio di novembre. In realtà, lo ero sempre, ma quel pomeriggio proprio non riuscivo a smettere di storcere il mio nasino davanti a qualsiasi cosa.

E il mio fastidio aumentò ancora di più quando vidi il mio riflesso in uno specchio.

Indossavo dei pantaloni grigi a vita bassa e una maglietta che mi faceva da fascia in pratica.

Ma non era tanto come fossi vestita, che mi faceva storcere il naso, ma come la mia pelle non ci fosse.

Si, la mia pelle sembrava non ci fosse. Si vedevano le costole in un modo impressionante, sembrava sul serio non ci fosse pelle.

Solo ossa. Se tutti volevano dimagrire, si lamentavano della ciccia, io volevo proprio prendere peso, sarei stata meglio sicuramente.

E poi, la mia pelle era completamente bianca. Era bianca panna, il viso pallido con due occhiaie che riportavano tutte le notti in cui non riuscivo a dormire dopo l'ennesimo incubo su di lui.

I capelli biondi parevano quasi gialli, lisci come spaghetti ma tutti stricati e secchi.

Le persone dicevano sempre che i miei occhi erano la cosa più bella che avessi, ma io pensavo che fosse l'unica.

Si, erano verdi. Erano "rari", ma solo pochi sarebbero riusciti a vederci realmente dentro.

Non erano verdi, erano spenti. Non avevano emozioni, non erano smeraldo. Non si illuminavano quando sorridevano, non erano belli.

Non erano belli perché non avevano mai visto niente di bello.

Ma, ehy, erano verdi quindi automaticamente erano belli per il resto della gente.

Ma a me non piacevano affatto.

Sospirai e afferrai il pacchetto di sigarette, per poi uscire nel balcone coperto e accendere la sigaretta.

La pioggia picchiava nel mio giardino e mentre buttai fuori il fumo, ricordai l'ultima volta che feci un vero sorriso
         
                           7 ANNI PRIMA

-Papà, papà vuoi vedere come faccio la ruota? - gridai, ridendo.

Mi misi pronta e ancora ridendo feci una ruota quasi perfetta.

𝐿𝑜𝑣𝑒  𝑆𝑡𝑜𝑟𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora