Capitolo 8

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Megan

Come promesso,  le ho raccontato tutto per filo e per segno, ovviamente non sono mancati i suoi pareri...molto critici.

"Che pezzi di merda! Vedi, te l'ho sempre detto che i maschi sono tutti uguali!"

Apro la bocca sorpresa. "Parli tu che stai ancora sotto per quel caso umano. Rimanendo in tema,  com'è andata a finire?"

Abbassa timidamente il capo per fissare la punta delle sue Converse ormai ingiallita.

"Stella..." la richiamo.

"Ma non è colpa mia!" Si discolpa gesticolando in maniera eccessiva. "Ormai quel ragazzo non esce più dalla mia testa, non so proprio come fare e inoltre..."

"Arriva al dunque per l'amor del cielo." Sbotto.

Lei sussulta spaventata, poi sbuffa e finalmente parla.

"Ci siamo baciati."

Spalanco gli occhi.

Apro la bocca ma la richiudo subito, per tre volte di fila.

Cerco di assemblare mentalmente una frase logica, ma gli insulti stanno offuscando tutta la mia mente.

Li scaccio via e guardo Stella.

Mi scruta con i suoi occhi verdi uguali a quelli di suo fratello.

Sospiro e lascio il cuore parlare per me.

"Stella, sei una persona fantastica con tanti valori e ambizioni. Sei stata l'unica che ha provato ad approcciare con me perché non ti sei soffermata solo sull'apparenza, anzi, hai scavato dentro di me e in tutti questi anni non mi hai mai dato mezzo motivo per non fidarmi di te. Sei una persona così bella, sia fuori che dentro, perché ti limiti ad inseguire un ragazzo che cerca di spegnerti? Hai bisogno di una persona al tuo fianco che ti faccia brillare e splendere." Mi avvicino a lei e le metto le mani sulle spalle "Se non vuoi darmi retta va bene, la vita è tua, ma voglio che tu rifletta sulle mie parole: non prendere una decisione affrettata, va bene?"

Sembra che sia rimasta sorpresa dalle mie parole. Anche io lo sono.

Qualche volta è giusto lasciarsi andare e far prendere il controllo al nostro cuore.
Solo quando è necessario però.

Alla fine mi stringe in un forte, anzi, fortissimo abbraccio.

"Ti adoro Meg. Spendi sempre parole così dolci per me."

Sto per soffocare.

"Anche io ti adoro, ma potresti allentare la presa? Sai, non vorrei che la mia migliore amica finisse in prigione per omicidio."

Mi lascia andare e ridiamo come due bambine.

Stella mi lascia davanti al portone di casa e dopo averla salutata entro dentro.

Vedo subito mia madre con i guanti mentre lava i piatti.

"Ciao mamma" la saluto mentre appendendo la giacca.

Si volta e sorride. "Ciao tesoro."

Mi avvicino e le do un abbraccio.
Quando mi stacco noto una miriade di piatti sporchi.

In questo momento vorrei tanto andare in camera mia e fare un pisolino, però mi dispiace che mamma debba fare tutto da sola.

"Vuoi che ti dia una mano mamma?" Le chiedo.
"Se lo vuoi tu tesoro, certamente." Risponde dolcemente.

Annuisco e mi abbasso per aprire uno scompartimento dedicato alla pulizia.
Indosso un paio di guanti, prendo spugna e sapone per piatti e inizio ad insaponare.

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