Capitolo 11

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Ethan

"Signora non crede che la paga sia un po' troppo alta? Potremmo trovare un accordo se..." provo a contrattare per l'ennesima volta, ma a differenza delle altre non aspetta neanche che finisca di parlare per chiudermi in faccia il telefono.

Meglio così, non voglio una sgarbata dentro casa mia.

A chi voglio prendere in giro? Questa sembrava anche la più professionale di tutte le altre trenta.

Massaggio le tempie con le dita cercando di calmarmi prima che io assuma un detective personale per scoprire dove si trovino i miei genitori e prenderli a pugni.

'Con quali soldi che non puoi neanche comprare un pacco di sigarette?' mi ricorda la mia coscienza.

Se questo tavolo potesse parlare si lamenterebbe sicuramente di tutti i miei pugni alla fine di ogni chiamata con una baby sitter. E' possibile che pretendano lingotti d'oro per il loro lavoro? Con tutto il rispetto, ma non vale così tanto.
                                                                                     
Il mio sguardo sguazza sul posacenere e trovo una sigaretta quasi finita.

Proprio quello che mi serviva.
La prendo tra le mani e faccio un tiro.

Mi appoggio allo schienale della sedia liberando il fumo nella stanza. Un senso di vuoto si propaga dentro lo stomaco spegnendo per un solo secondo il cervello.

Non arriva neanche ai cinque minuti che subito dopo finisce.

Sbuffo infastidito volgendo gli occhi al cielo.

Abbasso il capo ritrovandomi a guardare per caso la divisa della scuola che indosso da stamattina. Neanche mi sono cambiato a causa della mia distrazione.

Annuso la giacca e sto quasi per vomitare.

Direi che è arrivato il momento di dare una ripulita a questa roba.

Finalmente i vestiti sono in lavatrice.

Dopo aver passato "solo"  mezz'ora per capire il funzionamento di  questo aggeggio malefico, posso ritenermi soddisfatto.

"Fratellone guarda che grandi che sono!" Esclama indicando gli alberi del parco. "Vorrei essere alto quanto loro..." ammette con un pizzico d'invidia.

Arrivai alla conclusione che bisogna guardare anche il lato positivo degli avvenimenti improvvisi, quindi ho portato questo piccolo angioletto fuori da quella topaia per respirare un po' d'aria fresca. Vorrei non fargli pesare la mancanza dei nostri genitori.

Sorridendo mi accovaccio alla sua altezza. "Vuoi mostrargli che puoi essere alto quanto loro?"

Aggrotta le sopracciglia senza capire, perciò glielo dimostro.

Lo alzo con facilità portandolo sopra le mie spalle.
Lo sento schiamazzare mentre fa la linguaccia agli alberi. "Avete visto? Non siete gli unici alti qui."

Continuo a camminare fino a quando non trovo il cartello degli annunci e mi soffermo a leggerne uno in particolare.

Qui cercano qualcuno il giorno di Halloween come "mostro" per far spaventare le persone che entrano dentro la casa infestata.
Mi colpisce il compenso evidenziato con un font in grassetto: 20 dollari ogni mezz'ora.

Inizia alle 19:00 e finisce per mezzanotte.

Faccio un calcolo veloce e...

"200 dollari" sussurro incredulo. E' un'opportunità unica, non posso assolutamente fammela scappare.

Prendo il telefono e scatto una foto veloce per guardarla con più calma dopo.

Rimetto in piedi Chris lasciandolo giocare nella giostra più vicina alla mia panchina.
Rileggo l'annuncio quando qualcuno all'improvviso mi fa sussultare dallo spavento.

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