Capitolo 9

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Ethan

Dopo la dolce accoglienza che ha riservato stamattina il prof di scienze sia a me che a Miller non riesco a smettere di pensare a due cose.

La prima è come rigargli la macchina senza essere scoperto.
La seconda invece è la sua faccia schifata quando ha dubitato che io e quella maestrina avessimo fatto... si capisce insomma.

Andiamo, chi vorrebbe fidanzarsi con lei? E' di una noia mortale, una secchiona e presuntuosa del cazzo. Vuole sempre avere l'ultima parola e soprattutto rompicoglioni. Non sto esagerando, sono qui da pochissimo e ora capisco il perché non abbia amici.

Però non riesco ancora a capire perché Emily le abbia tirato uno schiaffo lasciandole addirittura il segno che si nota anche a chilometri di distanza.

Tuttavia Megan è stata immobile come una statua.
Non le ha restituito lo schiaffo, né tirata per i capelli...niente di niente.
Anzi, si stava per mettere a piangere.

Eppure sembrava che poco prima le avesse risposto a tono.

Cosa l'ha potuta fermare?

Appena alzo gli occhi dal pavimento mi accorgo che sto per sbattere contro la porta dell'aula.
Riesco a fermarmi prontamente e osservo il foglio attaccato ad essa.

RIPETIZIONI DI MATEMATICA

Perfetto, è questa.

A proposito, parli del diavolo...

Resto sullo stipite della porta ad osservarla meglio.

E' abbassata e le sue mani frugano nello zaino per tirare fuori quaderno, astuccio, borraccia, diario, un altro quaderno più piccolo nero.
A spezzare tutto quel gotico sono gli evidenziatori colorati.
Almeno quelli.

Posiziona il quaderno al centro mettendoci sopra quello più piccolo, diario e borraccia agli spigoli del banco, in mezzo a questi l'astuccio, ed infine gli evidenziatori accanto ai quaderni.

Anche precisina la ragazza.

"Non ti facevo una a cui piace il nero, ti vedevo più da rosa."

Sussulta dallo spavento e gli evidenziatori cadono per terra.

Si china per raccoglierli e io mi godo lo spettacolo da lontano.

"Non mi dai neanche una mano?" Mi chiede.
"Nah, mi piace guardare come replichi in tutto e per tutto Cenerentola. Potresti essere lei, tranne per la tua grazia di un elefante."
"Tu invece potresti essere il topo aiutante, purtroppo però sei solo un topo e nulla di aiutante." Dice rialzandosi.

Ammetto che questa era bella, perciò mi limito solo a ridacchiare e a raggiungere l'ultima fila posando lo zaino come capita.

Tiro fuori una penna ed un foglio.
Megan mi guarda stranita.

"Cosa vuoi?" Domando brusco.
"Non hai neanche un quaderno?"
"Non sono tutti precisini come te Riccioli d'oro. A differenza tua io porto solo l'essenziale."
"Fai come vuoi."
"Lo stavo già facendo, sei tu che continui a rompere i coglioni" ribadisco chiudendo gli occhi.

"Tra poco inizia la lezione e tu dormi?" Continua a chiedermi.
"E ti dovrebbe importare perchè?"
"Che ci vieni a fare qui se poi neanche ascolti? Ci poteva essere una persona con veramente bisogno di queste ripetizioni e non ha potuto partecipare perchè c'è gente come te che non vuole fare nulla."

E ha ragione.

Questo posto spettava a qualcun altro e me ne rendo conto, ma era l'unica scusa credibile per vedere di meno quelle bestie dei miei genitori e staccare la mente dedicandomi ad altro.

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