Capitolo 2.

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la cerimonia di accoglienza

Il cuore di Lyra batteva all'impazzata mentre scendeva dal carro. Il cortile dell’Accademia era avvolto in una luce soffusa, come se un alone magico pervadesse ogni cosa. Le torri, fatte di pietra scura e ricoperte di edera, sembravano osservare i nuovi arrivati, silenziose e imponenti. Lyra si sentì improvvisamente molto piccola, come se fosse solo un frammento in un vasto e antico disegno.

Il professor Zorath scese dal carro con un'agilità sorprendente per un uomo della sua età. Con un gesto gentile, la invitò a seguirlo. "Le prime ore all'Accademia sono le più importanti," disse con un tono che non ammetteva repliche. "Ci sono tradizioni che devono essere rispettate e legami che devono essere forgiati."

Lyra annuì, stringendo la borsa contro di sé come se fosse uno scudo. Il professor Zorath la guidò attraverso un grande portale, le cui porte di legno massiccio erano decorate con rilievi di felini in diverse pose: alcuni maestosi, altri in agguato, tutti con occhi che sembravano seguire ogni movimento.

L'interno dell'Accademia era ancora più sorprendente. Il soffitto era alto e decorato con affreschi che raffiguravano scene di metamorfosi e battaglie epiche. Lunghi corridoi si estendevano in tutte le direzioni, illuminati da torce che ardevano con una fiamma azzurra. Gli studenti, alcuni già in uniforme, si muovevano in silenzio, lanciando sguardi curiosi verso di lei.

"Prima della cerimonia, dovrai essere assegnata a una delle Case," spiegò Zorath, mentre attraversavano un ampio salone dove una gigantesca vetrata colorata raffigurava un leone ruggente. "Le Case sono il cuore dell'Accademia. Ognuna ha la sua storia, i suoi insegnamenti, e il suo legame con una particolare forma felina."

Lyra annuì, cercando di assimilare tutte quelle informazioni. Il pensiero di essere assegnata a una Casa la eccitava, ma la preoccupava anche. Non sapeva nulla delle Case, e si chiedeva quale sarebbe stata la più adatta a lei.

Quando raggiunsero una grande sala rotonda con un pavimento di marmo bianco e nero, Zorath si fermò e si girò verso di lei. "Ora attenderemo l'arrivo degli altri nuovi studenti. Quando saranno tutti qui, inizierà la Cerimonia dell'Accoglienza."

Lyra si guardò intorno, notando che nella stanza c'erano già altri ragazzi, tutti dall'aspetto altrettanto nervoso. Ognuno di loro teneva stretta una borsa o uno zaino, i loro occhi pieni di curiosità e apprensione. Lyra incontrò lo sguardo di una ragazza dai capelli rossi e ricci che le sorrise timidamente. Lyra ricambiò il sorriso, sentendo un po' del suo nervosismo svanire.

Un suono profondo e risonante riempì improvvisamente la sala, facendo tremare il pavimento sotto i loro piedi. Lyra si voltò, cercando la fonte di quel suono, e vide che al centro della sala si era materializzato un grande cerchio di pietra, con simboli antichi incisi lungo il bordo. Dal cerchio, una luce dorata cominciò a irradiarsi, proiettando ombre danzanti sulle pareti.

I nuovi studenti si radunarono intorno al cerchio, mentre il professor Zorath si posizionava davanti a loro, le mani sollevate come per calmare l'energia che pulsava nell'aria. "Benvenuti alla Cerimonia dell'Accoglienza," disse, la sua voce che riecheggiava nella sala. "Ognuno di voi verrà chiamato a entrare nel cerchio. Sarà il cerchio stesso a rivelare la vostra vera natura e a indicarvi la Casa che meglio risuona con la vostra anima."

Il silenzio calò pesante nella stanza, interrotto solo dal mormorio delle fiamme azzurre. Lyra sentì il cuore battere forte nel petto. Era pronta per questo?

Zorath iniziò a chiamare i nomi, uno alla volta. Ogni volta che un nome veniva pronunciato, il cerchio di pietra brillava con una luce intensa, avvolgendo lo studente prescelto. Alcuni erano subito assegnati a una Casa, la luce che li circondava mutava di colore per riflettere il loro destino: oro per i Leoni di Sole, argento per i Leopardi delle Stelle, verde per i Gatti Ombra e rosso per le Tigri delle Nebbie.

Quando fu il turno di Lyra, sentì il mondo fermarsi. Le gambe le tremavano mentre avanzava verso il cerchio, cercando di mantenere la calma. Quando finalmente si trovò al centro, il cerchio brillò di una luce dorata, ma poi, con suo grande stupore, la luce cambiò, passando da dorata a un bianco puro, quasi accecante.

Un mormorio si alzò tra gli studenti e persino tra i professori. Zorath guardava con attenzione, le sopracciglia leggermente aggrottate, come se cercasse di decifrare il significato di quella luce inaspettata. Poi, la luce si attenuò e si concentrò sul petto di Lyra, come un’energia pulsante.

"Lyra delle Tigri delle Nebbie," annunciò Zorath con voce ferma, anche se nei suoi occhi brillava una strana luce di curiosità.

Lyra si sentì sollevata e sorpresa allo stesso tempo. Le Tigri delle Nebbie? Non sapeva molto su quella Casa, ma il nome evocava immagini di potenza e mistero. Si voltò per unirsi agli altri studenti assegnati alla stessa Casa, notando che alcuni di loro la osservavano con ammirazione, altri con una certa dose di invidia.

Mentre la cerimonia continuava, Lyra si sentiva ancora stordita dall'esperienza. Non capiva appieno cosa significasse la luce bianca che l'aveva avvolta, ma sapeva che doveva essere importante.

Una volta che tutti gli studenti furono assegnati, Zorath si avvicinò a Lyra, con un'espressione pensierosa. "Le Tigri delle Nebbie sono una Casa antica e rispettata," disse, abbassando la voce affinché solo lei potesse sentirlo. "Ma c'è qualcosa di più in te, Lyra. Qualcosa che nemmeno il cerchio ha potuto definire chiaramente. Tieni gli occhi aperti e il cuore saldo. Il tuo viaggio sarà diverso da quello degli altri."

Prima che Lyra potesse rispondere, Zorath si allontanò, lasciandola con un miscuglio di domande e incertezze. Si unì al gruppo delle Tigri delle Nebbie, che la accolsero con sguardi amichevoli, ma distanti. Sentiva che c'era molto da imparare, non solo sull'Accademia, ma anche su sé stessa e sul motivo per cui era stata scelta.

La sera calò velocemente sull’Accademia e gli studenti furono condotti nei loro dormitori. Lyra seguì il gruppo delle Tigri attraverso corridoi sempre più oscuri, fino a una torre avvolta dalla nebbia. La sua nuova casa. L'interno era accogliente, con letti a baldacchino e finestre che si affacciavano sulla foresta circostante. Ma c'era una sensazione di mistero nell'aria, un segreto antico che sembrava sussurrare tra le mura.

Lyra si sistemò nel suo letto, ancora incapace di smettere di pensare a ciò che era successo durante la cerimonia. Il sonno la prese lentamente, mentre fuori dalla finestra la nebbia avvolgeva tutto in un abbraccio silenzioso.

E, nel suo sogno, Lyra si ritrovò a camminare attraverso quella stessa nebbia, seguita da una grande tigre bianca che la osservava con occhi pieni di saggezza e potenza. Le loro strade erano appena all'inizio, ma Lyra sapeva che c’era molto di più da scoprire, segreti nascosti tra le ombre e nelle profondità del suo stesso cuore.

Ciaoo questo è il secondo capitolo di the felinias Academy
Spero che vi piacerà
Questo però non l' ho voluto dividere in due parti
Perché dividerlo in due parti avrebbe comportato qualche problemino grammaticale
Playlist Spotify: l' ultimo ballo-Wattpad
E niente anche questo capitolo è andato

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