Capitolo -extra

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Il segreto di Iris

Iris sedeva sulla sponda del piccolo lago nascosto all'interno del bosco che circondava l'Accademia, un luogo dove pochi studenti si avventuravano. Il sole stava tramontando, e la luce dorata si rifletteva sull'acqua, creando un’atmosfera di pace irreale. Ma la pace era l'ultima cosa che Iris sentiva dentro di sé.

Nessuno all’Accademia sapeva del peso che portava nel cuore, neppure i suoi amici più cari, Lyra e Kael. Iris era sempre stata abile a nascondere le sue emozioni dietro un sorriso radioso e un'energia travolgente. Ma in quel momento, lontana da occhi indiscreti, lasciò che la maschera cadesse.

Guardò il suo riflesso nell'acqua e, per un attimo, vide qualcosa di diverso. Non il volto dolce della ragazza dai capelli d'oro che tutti conoscevano, ma una creatura selvaggia, con occhi scintillanti e una criniera di fuoco. Respirò profondamente, cercando di mantenere la calma, ma sapeva che era inutile. Il segreto che custodiva da anni stava per venire alla luce, e temeva che, quando ciò fosse accaduto, nulla sarebbe stato più lo stesso.

Iris non era come gli altri studenti dell'Accademia. Mentre molti di loro avevano scoperto le loro abilità di trasformazione crescendo, per lei era stato diverso. Sin da bambina, aveva saputo di avere dentro di sé una forza oscura e potente. Suo padre, un mago rinomato, le aveva sempre detto che quella forza era un dono, ma Iris non aveva mai potuto ignorare il terrore che l’accompagnava.

La prima volta che si era trasformata, non era successo per volontà sua. Aveva solo sei anni e stava giocando con altri bambini del villaggio vicino alla sua casa, in una giornata di sole come tante altre. Ma quando un litigio tra due ragazzi si era trasformato in una lotta, qualcosa dentro di lei era scattato. Un fuoco si era acceso nel suo petto, e in un battito di ciglia, Iris non era più una bambina. Era diventata una leonessa, ma non una leonessa normale. La sua criniera ardeva di fiamme dorate, e i suoi occhi brillavano di un'intensità spaventosa.

I bambini erano fuggiti urlando, e lei, presa dal panico, si era nascosta nel bosco per ore, incapace di ritornare alla sua forma umana. Quando suo padre finalmente la trovò, non c'erano rimproveri, solo tristezza nei suoi occhi. Le spiegò che il loro lignaggio era diverso dagli altri, che la loro stirpe discendeva dai Leoni di Fuoco, antiche creature mitiche dotate di un potere tremendo. Ma le disse anche che questo potere doveva essere controllato, altrimenti avrebbe distrutto lei e tutto ciò che amava.

Da quel giorno, Iris aveva imparato a reprimere quella parte di sé, a seppellire il fuoco dentro di lei sotto strati di autocontrollo. Era diventata la ragazza perfetta, allegra, affidabile, sempre pronta ad aiutare gli altri. Ma il fuoco non si era mai spento. Covava sotto la superficie, aspettando solo un momento di debolezza per esplodere.

Quando venne chiamata all'Accademia, Iris vide l'opportunità di trovare un modo per domare definitivamente quella forza. Maestro Alden, che conosceva la verità, la accolse e la guidò con una saggezza che superava di gran lunga quella del suo stesso padre. Le insegnò tecniche di meditazione, le fece studiare gli antichi testi sui Leoni di Fuoco, e le ricordò costantemente che la forza di una fiamma dipendeva dalla stabilità del braciere che la conteneva.

Ma ora, seduta davanti al lago, Iris sentiva che qualcosa stava cambiando. Gli allenamenti quotidiani, le prove nell’Accademia, e le sfide continue che lei e i suoi amici dovevano affrontare, stavano erodendo il suo controllo. Il fuoco si agitava dentro di lei, più forte che mai. Si chiedeva se fosse solo una questione di tempo prima che tutto ciò che aveva costruito crollasse.

Un rumore tra i cespugli la fece voltare di scatto, e vide Lyra avvicinarsi con passo leggero. La ragazza dai capelli corvini si sedette accanto a lei, senza dire una parola. Il silenzio tra loro non era mai stato imbarazzante, ed entrambe apprezzavano questi momenti di quiete condivisa.

“È strano vederti così pensierosa, Iris,” disse Lyra dopo qualche minuto, con un sorriso affettuoso. “Non sei tu quella che ci sprona sempre a vedere il lato positivo di tutto?”

Iris sorrise debolmente. “Anche io ho i miei momenti di riflessione, sai?”

“Vero,” ammise Lyra, osservando il tramonto. “Ma c'è qualcosa che ti preoccupa, vero? Non devi dirmelo se non vuoi, ma sappi che sono qui.”

Iris guardò l'amica, combattuta tra il desiderio di confidarsi e la paura di rivelare il suo segreto. Ma non riuscì a dire nulla. La sua intera vita era stata costruita sulla capacità di nascondere quella parte di sé, e spezzare quel silenzio sembrava impossibile.

“È solo… che a volte mi sento sopraffatta,” rispose alla fine, scegliendo parole che non rivelassero troppo. “Il potere che abbiamo, la responsabilità… tutto questo può essere schiacciante.”

Lyra annuì, come se capisse. “Sì, lo so. Ma non sei sola, Iris. Siamo in questo insieme, e ci aiuteremo a vicenda, qualunque cosa accada.”

Quelle parole scaldarono il cuore di Iris, ma allo stesso tempo le fecero provare un dolore sordo. Sapeva che un giorno avrebbe dovuto raccontare la verità a Lyra e a Kael. Ma quel giorno non era ancora arrivato. Fino ad allora, avrebbe continuato a combattere contro il fuoco che ardeva dentro di lei, sperando che non sarebbe mai sfuggito al suo controllo.

Le due ragazze rimasero sedute fianco a fianco, guardando il sole scomparire oltre l'orizzonte. E mentre la notte si avvicinava, Iris si rese conto che, nonostante tutto, c’era ancora speranza. Non era ancora pronta a cedere, e con amici come Lyra e Kael al suo fianco, forse avrebbe trovato la forza per domare definitivamente il Leone di Fuoco che dimorava nel suo cuore.

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