the felinias academy

Capitolo 5.

PRIMA PARTE cuori in tempesta

La tensione all'interno dell'Accademia dei Felini Metamorfici cresceva ogni giorno di più. Le ombre oscure che circondavano l'istituto sembravano stringersi attorno a esso come una trappola pronta a scattare, ma in mezzo a questo clima di incertezza, altri sentimenti iniziavano a farsi strada nei cuori dei protagonisti.

Era un pomeriggio grigio, e un vento freddo soffiava tra le mura antiche dell’Accademia. Kael si trovava sul terrazzo della torre più alta, un luogo che aveva sempre considerato il suo rifugio. Amava stare lì, in alto, dove poteva vedere l'intero perimetro dell’Accademia e sentirsi in pace con se stesso. Ma quel giorno, i suoi pensieri erano tutt'altro che sereni.

Mentre osservava l’orizzonte, immerso nelle sue riflessioni, sentì dei passi leggeri dietro di lui. Si voltò e vide Iris avvicinarsi. La sua chioma rossa brillava anche sotto il cielo nuvoloso, e il suo volto era una maschera di preoccupazione. Kael si accorse che il suo cuore iniziava a battere più forte, un effetto che Iris aveva su di lui ogni volta che erano vicini.

“Iris,” la salutò con un sorriso forzato. “Non riesci a dormire nemmeno tu?”

“Non molto,” rispose lei, avvicinandosi al parapetto accanto a lui. I suoi occhi verdi, di solito così vivaci, erano ora offuscati dall’ombra della preoccupazione. “Ogni volta che chiudo gli occhi, rivedo quella creatura… e sento ancora le sue parole risuonarmi in testa.”

Kael annuì, fissando l’orizzonte senza vedere davvero nulla. “Anch’io. Mi preoccupa quello che ci aspetta. E mi preoccupa... te.”

Iris si voltò verso di lui, sorpresa. “Me? Perché?”

Kael esitò, cercando di trovare le parole giuste. “Tu sei al centro di tutto questo, Iris. La profezia, le ombre, la Gemma Lunare… tutto sembra ruotare intorno a te. Ho paura che qualcosa ti accada.”

Iris sorrise debolmente, cercando di nascondere la paura che anche lei sentiva. “Non devi preoccuparti per me, Kael. So che c’è qualcosa di oscuro che ci sta seguendo, ma non sono sola. Abbiamo Lyra, abbiamo l’Accademia… e ho te.”

Quelle parole colpirono Kael come un fulmine. Il suo cuore perse un battito, e per un istante, dimenticò le ombre, le profezie e tutto il resto. C’era solo Iris, così vicina, così forte e vulnerabile allo stesso tempo.

“Ti ho sempre protetta,” disse Kael con una voce più bassa, quasi un sussurro. “Da quando eravamo piccoli e tu eri la bambina che scopriva di poter controllare il fuoco… non ho mai smesso di tenere a te, Iris. Forse più di quanto dovrei.”

Iris lo guardò, cercando di comprendere il significato delle sue parole. Nei suoi occhi brillava una scintilla di qualcosa di nuovo, qualcosa che non aveva mai osato riconoscere prima.

“Kael… cosa stai dicendo?” chiese, la voce appena un soffio.

Kael si voltò completamente verso di lei, prendendole le mani tra le sue. “Sto dicendo che mi importa di te, più di quanto abbia mai ammesso, persino a me stesso. E questo mi spaventa, perché so quanto sia pericoloso per te essere coinvolta in tutto questo. Ma non posso fare a meno di provare quello che provo.”

Il mondo intorno a loro sembrava fermarsi. Le nuvole, il vento, persino l'oscura minaccia sembravano sfumare, lasciando solo loro due in quel momento sospeso. Iris sentiva il calore delle mani di Kael, la sua sincerità che attraversava come un fuoco il gelo che la circondava.

“Kael,” mormorò, abbassando lo sguardo per un istante. “Io… non sapevo.”

“Non ho mai voluto che tu lo sapessi,” ammise Kael. “Ma non posso più nasconderlo. E ora, con tutto quello che sta succedendo… non voglio pentirmi di non avertelo detto.”