ho cambiato le luci, ma le ho lasciate spente perché io non voglio cambiare.

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Nel '93 moriva Brandon Lee, l'anno dopo uscita Il corvo opera nella quale lui morì.
Ed io mi sento un po' così, la nostra relazione era così.
Ho ucciso per sbaglio un usignolo, era più grande di te, ma più carino, più dolce, innocente ed aveva il buono che tu non hai mai avuto, ma ha fatto meno male di quando ho ucciso te.
Eri violenta, cattiva e talmente sola che odiavi la tua ombra.

Ma io ti sono sempre stato affianco non ti ho abbandonato un solo giorno e tu, te n'eri approfittata, ma io sapevo che sarebbe finita così tra odio e violenza se il tutto è nato proprio da esse.
Mi illudevo, pensavo che sarei stato abbastanza forte da prendere la tua cattiveria e ridarti in cambio amore, perché tu quest'ultimo mai l'hai conosciuto. Mi ero improvvisato medico sperando che tu potessi veramente conoscere tutto quello che ti hanno sempre negato.
Ed ecco perché uccidere te è stato difficile, l'usignolo conosceva l'amore, era già morto per esso ecco il motivo della sua fragilità.
Sapeva che cercava nel posto sbagliato ma era a conoscenza di cosa cercava.
Tu no, tu non sapevi il motivo della tua violenza, del fatto che eri nata con un pungiglione per difenderti.
Ma da cosa? Da cosa dovevi difenderti e perché dovevi attaccare? Ecco l'usignolo non nasce con quest'arma, non pensa neanche che dovrà attaccare.
Tu cara vespa hai avuto una vita di merda, perché ti hanno dato alla luce per portare il buio senza nessuna promessa di essa che vedi negli altri e che tu non puoi tenere dentro di te.
Ma nonostante tutto, io ti odio lo stesso.

Potevamo essere tante cose, belle. Tu avevi conosciuto il mio amore, la mia luce ed avevi imparato a toglierti il pungiglione senza morire, quindi non ci sono giustificazioni per avermi punto e avvelenato.

Spero che tu l'abbia fatto apposta, perché pensavo tanto di conoscerti ma non so più chi sono io ora che non ci sei.
Fossi stato più lucido non avrei esitato a pensare della tua paura di tutto quello che avevamo costruito fosse un illusione, avrei pensato che tu volessi salvarmi da te stessa perché non eri capace di proteggermi dagli altri.

Ma ora che lucido non sono, che sono ubriaco delle mie palpitazioni date dallo sforzo che sto facendo per non piangere, penso che tu sei in realtà me e che io abbia ucciso solo un'altra delle tanti versioni del mio essere, ma che tu sia veramente esistita o meno, amore mio il dolore rimane assieme all'odio per continuare a camminare, perché le stampelle costano troppo ed io sono povero.

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