Capitolo 1

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San Diego, California 2013

Immersa in una lussuosa dimora, osservo quello che ho intorno: mi trovo al centro di un grandissimo salotto a me sconosciuto, il pavimento è di un pregiato parquet nero, i muri sono in marmo, dello stesso colore, con, inoltre, dei dettagli dorati. Nella stanza sono presenti diversi mobili, i colori si alternano tra il nero e il dorato. Sento dei passi sempre più vicini a me, inizio ad avere il respiro affannato. Sembra che ci sia qualcuno dietro ad una delle diverse porte che intravedo. E se mi volessero far del male? Improvvisamente entro in uno stato di trans, la porta sta per essere aperta.

<<Carol, è ora della colazione>> la voce di mamma mi fa svegliare, sono le sette di mattina, devo andare a scuola.

<<Arrivo mamma>> urlo, per avvisarla di essermi alzata. Scendo al piano di sotto, in cucina trovo i miei genitori chiacchierare, mi stanno aspettando per fare colazione insieme.

<<Buongiorno piccola>> mi dice papà

<<Ciao papino>> lo saluto sorridendo, faccio lo stesso con mia madre Eleonore. Mi siedo al solito posto, mamma mi serve un piatto di pancake con frutta e sciroppo d'acero. Poco dopo di me, anche i miei genitori iniziano a mangiare. Appena messo in bocca l'ultimo pezzo di dolce, lancio un'occhiata all'orologio sopra il frigorifero, le lancette segnano le sette e venti del mattino., meglio andarsi a preparare. Lascio i miei genitori e corro in camera. Apro l'armadio, mi metto un paio di leggins rosa e una maglia bianca, come scarpe credo che metterò le mie converse fucsia. Prendo in mano la spazzola e mi sistemo i capelli. Appena pronta metto le ultime cose nel mio zainetto, poi lo metto in spalla. Mi avvio al piano inferiore di casa mia.

<<Mamma, papà sto andando a scuola. A dopo>> i due mi salutano. Il tragitto di scuola lo faccio sempre da sola, nessuno che conosco abita dalle parti di casa mia. Mentre attraverso la strada ripenso al sogno fatto stanotte, chissà chi c'era dietro a quella porta.

<<Ei piccola, che ci fai da queste parti da sola?>> mi chiede uno sconosciuto,

<<Salve signore, sto andando a scuola.>>

<<Che bello! Ti potrei accompagnare?>> annuisco, sembra una brava persona. L'uomo inizia ad avere atteggiamenti sempre più strani nei miei confronti, sto iniziando ad avere paura. E se fosse pericoloso? Cosa mi vorrà fare? Il signore inizia a toccarmi sempre di più, perchè?

<<Vieni tesoro>> mi dice accompagnandomi in un vicolo nascosto. 

<<Scusi, io non voglio venire>>

<<Dai, vieni, ti diverti>>

<<No, la ringrazio>>

<<E invece verrai!>> l'uomo mi prende in braccio. Il luogo dove ora ci troviamo è isolato, non ne sapevo neanche l'esistenza. Mi inizia a spogliare, ho tanta paura. Provo ad oppormi ma mi tira un forte schiaffo. Provo a chiedere aiuto ma mi mette una mano sulla bocca. Sta continuando a toccarmi, in modo sempre più persistente...

Non riesco a muovermi. L'uomo se n'è andato. Sono del tutto nuda e non riesco a parlare. Diverse lacrime mi percorrono il viso. Non ho forze. Sto tremando e credo di avere diverse ferite. Inizio a chiudere gli occhi, ho sonno. Improvvisamente mi ritrovo di nuovo in quel grande salotto, con in sottofondo i passi provenienti da dietro la porta. Ho ancora tanta paura. I passi si fanno sempre più forti. Sento il suono della sirena di una ambulanza. Apro gli occhi. Trovo i soccorsi attorno a me. Mi prendono in braccio e mi portano in ospedale. Non mi sento per niente bene.

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