08. Conversazioni

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Al suono della campanella due ragazzi si incontrano in un posticino appartato del giardino della scuola. Minho, vestito di tutto punto; una maglietta bianca con una camicia lasciata aperta sopra e pantaloni neri.
Jisung, il quale sembrava essersi impegnato un po' di più nel suo aspetto; jeans larghi con un top maniche lunghe aderente infilato dentro i pantaloni, capelli appena lavati e profumati e... era ombretto quello?

Minho è a dir poco incantato; se il ragazzo riusciva ad affascinarlo anche senza impegnarsi, oggi Minho è davvero perso per lui. Forse un po' troppo, perché continua a fissarlo senza proferire parola.

"Minho? Tutto ok?"

Com'è che anche la sua voce è più attraente oggi?

"Minho?"

"Ciao Jisung... ti hanno mai detto che sei davvero molto bello?"

Un piccolo rossore si fa strade sulle guance del più giovane, non abituato a sentire questo tipo di complimenti.

"In realtà... no."

"Allora te lo dico io... sei molto bello Jisung."

Era il suo cuore che batteva così forte? Stava forse avendo un attacco di ansia?

"Grazie..." non può fare a meno di abbassare gli occhi, sentendosi esposto davanti agli occhi di Minho che continuano a scrutare intensamente la sua figura.

"Vuoi saltare la scuola domani? Andiamo a farci un giro?"

"Aspetta... COSA?"

Troppo preso dai suoi pensieri Jisung non ha processato la piega inaspettata presa dalla conversazione; saltare scuola? uscire insieme a Minho?

Cosa avrebbe detto a sua madre? E a Felix? E i professori? Cosa avrebbero pensato i professori? Un ragazzo che sta a casa già dalla prima settimana? E i compiti e gli appunti? E se avessero detto qualcosa di estremamente importante e Felix come sempre si dimenticherà di riferirgliela? O se peggio ancora non l'avesse proprio sentita?

Il battito accelerato, la visione leggermente sfuocata, il suolo manca sotto i piedi ma allo stesso tempo non può sprofondare, le mani nei capelli, le ginocchia che cedono, il respiro mozzato, una lacrima che scappa, un attacco di panico.

Nonostante questi siano incontrollabili Jisung non ne aveva mai avuto uno di fronte a qualcun altro, scappava sempre, non si lasciava vedere in quello stato. Ma qualcosa di Minho lo aveva fatto sentire a suo agio abbastanza e l'ansia aveva preso il sopravvento. Strano.

Minho è rimasto un po' sconvolto e non si aspettava una simile reazione, non sa cosa fare.

Così Jisung sente due braccia avvolgerlo, le mani disegnare delle forme astratte con cura sulla sua schiena, una voce calma gli bisbiglia di ricordarsi di respirare. Respirare, respirare, respirare.

Jisung odia dover respirare, odia dover vivere.

Ma ora non è il momento di pensare a questo.

"Tutto ok?"

Riesce solo ad annuire, la gravità della situazione e di cosa Minho ha appena dovuto assistere per colpa sua gli grava sul petto ora.

"Scusa."

E di nuovo, Jisung scappa.

Quando la smetterà di scappare?






-
Il giorno dopo Jisung e Felix sono seduti su un gradino di quella scala d'emergenza, dove ieri Jisung ha incontrato Minho.

Felix sta sgranocchiando un pacchetto di crackers, e Jisung rifiuta ogni sua offerta.

Non mangia da ieri mattina.

"Cosa ne pensi di andare a quella festa?"

"Tu ci vuoi andare?"

"Io voglio sempre andare a una festa. Mamma non voglio che tu ti senta a disagio."

"Non pensare a me, andiamoci."

"Ma voglio pensare a te."

Ma io non sono importante.

"E io voglio davvero andare."

Sapeva che Felix non avrebbe resistito, infatti gli chiede subito; "Come ti vesti?"

"Forse userò quella gonna che mi ha regalato al compleanno. Tu?"

"Sarà una sorpresa." Un piccolo giugno si fa strada sulle labbra del biondo, mentre il suo amico si chiede se riuscirà ad arrivarci, alla festa.

"Dovresti confermare a Minho che andremo."

"Gli scriverò un messaggio oggi pomeriggio."

"Okay, andiamo in classe ora? La campanella sta per suonare in ogni caso."

"Si andiamo."

Da quando anche solo camminare è diventato così faticoso?



-
H.Jisungie; "Io e Felix ci saremo alla festa."

H.Jisungie; "Scusa per ieri."

Lee.doesnt.know; "Non hai niente di cui scusarti! Stai bene ora?"

H.Jisungie; "Si, sto bene. Non preoccuparti per me per favore "

Lee.doesnt.know; "La festa è sabato sera intorno alle nove, a casa di Changbin."

H.Jisungie; "Hai l'indirizzo?"

Lee.doesnt.know; "Posso passare a prenderti?"

H.Jisungie; "Darai un passaggio anche a Felix?"

Lee.doesnt.know; "Mandami l'indirizzo di Felix, passerà Changbin a prenderlo."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20 ⏰

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