Il giorno dopo Minho è alquanto determinato a ritrovare il ragazzo del supermercato. Jisung.
Jisung, Jisung, Jisung.
È il suo unico pensiero fisso durante tutta la giornata; mentre la professoressa di matematica inizia a spiegare il primo vero e proprio argomento dell'anno, mentre Chan e Changbin bisticciano tra di loro, mentre va in bagno al cambio dell'ora, mentre tenta senza successo di prendere appunti di storia e filosofia.
Vorrebbe trovare il ragazzo in ricreazione, ma questo non aveva risposto al suo messaggio, dove Minho aveva appunto chiesto di un incontro a scuola, inviato la mattina stessa.
Ora è in ricreazione, i due suoi amici stanno parlando di organizzare una piccola festicciola per l'inizio dell' anno scolastico e sfruttarla come occasione per presentare Minho ad altri loro amici, nella speranza di poter creare un bel gruppo con cui divertirsi e condividere belle esperienze durante l'anno.
Le parole scorrono però indifferenti su Minho, il cui sguardo sta cercando una persona tra la folla; guancia gonfie da scoiattolo, aspetto trasandato, lunghi capelli castani.
E quando finalmente riesce a vederlo, ancora una volta in compagnia dell' amico biondo, non esita un istante a corrergli incontro, lasciando delle espressioni confuse sul volto dei sue amici.
"Jisung!" il nome detto in modo conciso e deciso, con un tono abbastanza alto da non passare innoservato dal diretto interessato ma neanche troppo acuto da attirare l'attenzione di tutto il cortile. In fondo parliamo pur sempre di una piccola scuola.
Al sentire il suo nome gridato da una voce familiare, ma non riconducibile a nessuno in particolare, il ragazzo si gira per trovarsi di fronte al giovane del supermercato, quello a cui aveva dato l'instagram senza pensarci due volte. Lee Minho.
Jisung aveva visto quel messaggio la mattina, ma non aveva avuto il coraggio, né l'energia, per rispondere. In fin dei conti erano poco più di sconosciuti, e Jisung su di lui sapeva ben poco oltre la scuola che frequenta e il suo detersivo di fiducia.
"Ciao."
"Ciao."
"Ciao!" la voce energetica di Felix di sicuro si fa distinguere tra i toni seri degli altri due.
"Io e i miei amici stavamo organizzando una piccola festa.di inizio anno, ci saranno in tutto cinque o sei persone, niente di che, ti va di venire?" dice Minho rivolto a Jisung, per poi spostare lo sguardo di Felix e aggiungere "E anche tu ovviamente, se vi va?"
"E chi sarebbero questi tuoi amici?" chiede un curiosi Felix.
"Sono lì seduti, ve li presento, vi va?"
E così Jisung si ritrova trascinato verso due ragazzini, sicuramente frequentatori abituali della palestra, che lo fanno sentire ancora più a disagio del suo corpo, abbigliamento, e capelli non troppo puliti.
Poi una mano gentile, che lo sposta leggermente a latoz dietro un angolo, in un posticino quasi appartato e intimo. Una mano forte e sicura, ma allo stesso tempo delicata.
"Mi fa piacere rivederti." Minho.
"Anche a me."
"Perdona i miei amici, sono un po' strani ma gentili."
"Non è un problema." Jisung non direbbe mai qualcosa di negativo su qualcun altro.
Ma con Minho si sente come più leggero. Libero.
-
Un lungo sospiro lascia la sua bocca, tutti gli arti gli si afflosciano e il suo corpo ricade con un piccolo tonfo sopra il banco. A istanti sarebbe arrivato l'insegnante dell' ultima ora.
"Minho, tutto ok?" chiede un Chan preoccupato.
"Già morto il secondo giorno di scuola?" dice invece Changbin, parole che gli fanno guadagnare un' occhiataccia dall' altro.
"Non riesco a smettere di pensare ad una persona..."
Quattro occhi si spalancano, così come due i due ragazzi sono tutto orecchie e hanno ora circondato il povero Minho.
"Non dirmi che ti sei già innamorato il secondo giorno."
"O peggio, non dirmi che ti hanno già spezzato il cuore."
"Ragazzi, conosco solo il suo nome e che è un anno più piccolo e viene in questa scuola. Niente di più. E no, non sono innamorato, sono solo... conflitto." Una pausa "Preoccupato, ecco."
"Perché, è malato o qualcosa?"
"Non lo so, solo...sembra...un po'... AAAHHH NON LO SO!"
"Spero tu sappia le risposte al test d'ingresso però."
Il professor Kim è arrivato proprio al momento perfetto. Fantastico.
Mentre Changbin torna al suo posto e Minho prova a non morire dall' imbarazzo un bisbiglio dal suo compagno di banco gli arriva all' orecchio "Forse dovresti parlarne con un adulto, un professore magari se questo ragazzo viene a scuola qui."
-
Dopo un molto doloroso test d'ingresso Minho è davanti alla cattedra del professore e ha detto ai suoi amici di uscire senza di lui.Non sa neanche lui cosa sta facendo.
"Sono davvero nei guai ora." Pensa, ma il danno ormai è fatto, quindi tanto tanto vale andare fino in fondo.
"C'è un problema, Minho?"
Forse sta fissando un punto vuoto della cattedra da un po' troppo tempo.
"Si, mhm, come sa io sono nuovo qui e volevo chiederle se c'è un qualche tipo di sportello in questa scuola... come per chi ne avesse bisogno, si ecco, tipo un aiuto.. mentale?"
"Minho, stai bene?" lo sguardo severo tipico dell' insegnante è sostituito da uno più dolce e preoccupato; le sopracciglia non sono più corrugate e profondo occhi marroni sembrano illucidirsi.
"Io ...ehm.. sì, sono solo preoccupato per un ragazzo che ho conosciuto ieri."
"Minho, conosci questo ragazzo da un giorno, come fai a sapere che ha bisogno di aiuto?"
"Me lo sento e basta, ecco. C'è qualcosa nei suoi occhi, qualcosa che urla 'aiutatemi'...non posso non fare niente."
Qualche istante di silenzio appesantisce l'aria della classe, spezzato da una voce dura e distante.
"C'è uno sportello di supporto psicologico, sarà attivo probabilmente dalla prossima settimana. Ti farò sapere."
"Grazie mille."
Mentre il ragazzo si allontana dall' aula la stessa voce lo ferma
"E Minho, ricorda che non si scherza con la salute mentale."
Qualcosa nella sua voce fa capire che ne sapeva tanto. Troppo, forse.
-
"Caro diario,
non so dove ho trovato le energie per scrivere queste parole. È da tanto che non scrivo. Una volta mi faceva sentire libero, ma ora non ho più le forze per farlo. E neanche l'ispirazione. Ma oggi è successo qualcosa. Un ragazzo della mia scuola mi ha parlato, e cavolo se è stato emozionante. Imbarazzante sì, ma è come se non mi sentissi in nessun modo giudicato da lui. Non ho mai provato questa sensazione prima."Un Jisung stanco si addormenta dopo aver scritto queste parole, e per la prima volta in settimane, oggi non si è tagliato.
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Fighting for life |Minsung
FanficUna storia d'amore e sofferenza, e di come il tempo e la condivisione possono curare le ferite del nostro cuore. In cui Jisung è un ragazzo in difficoltà quando un giovane che incontra per caso sarà capace di salvarlo da sé stesso. TW- autolesionism...