3. Una Bionda Tutto Pepe

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Liam, dopo una colazione veloce, decise di fare un giro in città per recuperare alcune cose che gli servivano per la settimana. Mentre guidava lungo le strade sinuose che portavano al centro, la sua mente vagava tra gli accordi della canzone che aveva fatto ascoltare a Emily il giorno prima e il prossimo progetto musicale che stavano pianificando insieme.

Riverblend era una città piccola, ma accogliente, con negozi allineati lungo le strade principali e case dal carattere antico che ricordavano un passato ben più tranquillo. Liam amava la semplicità di quel posto, il modo in cui tutto sembrava più lento, più vissuto. Mentre guidava, notò una macchina ferma sul lato della strada, con una ragazza accanto ad essa che sembrava alle prese con una gomma a terra.

Avvicinandosi, Liam rallentò e abbassò il finestrino. "Hai bisogno di aiuto?" chiese, parcheggiando poco più avanti e scendendo dalla macchina.

La ragazza si voltò verso di lui, e Liam rimase colpito dalla sua bellezza. Lunghi capelli biondi le incorniciavano il viso ricadendo in morbide onde fin oltre le curve del seno e i suoi occhi verdi brillavano con una vivacità che sembrava fuori posto in quel contesto. Indossava un vestitino giallo pastello, abbinato a dei sandali con il tacco sottile, tutto di lei gridava "città metropolitana" in un modo che contrastava con il panorama rurale intorno a loro.

"Non mi dispiacerebbe, grazie," rispose lei con un tono che oscillava tra il cortese e il distaccato, come se non fosse abituata a chiedere aiuto.

Liam si avvicinò e prese a tirar fuori tutto ciò che gli serviva per armeggiare con la gomma a terra. Mentre lo osservava, la ragazza sembrava studiarlo, incuriosita. "Sei di qui?" chiese, rompendo il silenzio.

"Sì, vivo qui e studio all'università di Riverblend. Mi chiamo Liam," rispose lui senza distogliere lo sguardo dal suo compito.

"Sophia Lawson," rispose lei,"Mi sono trasferita in città da poco."

Liam alzò lo sguardo, incontrando i suoi occhi. "Benvenuta a Riverblend, allora. Non è esattamente una metropoli, ma ha il suo fascino."

Sophia ridacchiò, una risata morbida che non sembrava del tutto spontanea. "Sì, immagino di dovermi abituare. Non è il tipo di posto che frequento di solito."

"Si nota" avrebbe voluto risponderle Liam, ma con un sorriso amichevole, finendo di fissare la ruota si limitò a dire "Dagli una possibilità, potrebbe sorprenderti."

Sophia lo guardò con un misto di interesse e scetticismo. "Vedremo," disse infine, mentre Liam si rialzava, pulendosi le mani sui jeans.

"Fatto. Dovrebbe essere a posto adesso," disse lui, facendole un cenno di saluto e dirigendosi verso l'auto.

"Grazie," rispose Sophia, con un sorriso che, per un momento, sembrò genuino. "Magari ci rivedremo in giro."

Liam si voltò e annuì. Mentre Sophia risaliva nella sua macchina, non poté fare a meno di sentirsi un pò scombussolato da quell'incontro. C'era qualcosa in quella ragazza che lo attirava, una scintilla di fascino e mistero che non riusciva a ignorare, perché per quanto lui amasse Riverblend e la sua gente, era anche estremamente attratto dalle grandi città e dalle personalità estroverse che le popolavano.

Guidando di nuovo verso il campus, Liam si ritrovò a pensare a Sophia più di quanto avesse voluto. Forse Riverblend, con tutta la sua tranquillità, stava per diventare un posto un po' più interessante.

Una volta arrivato, si diresse immediatamente all'auditorium. Sentiva il bisogno di scaricare quella tensione creativa suonando. Appena entrato, si sistemò sulla panca in legno e iniziò a strimpellare la sua chitarra con maestria, lasciando che le note fluide riempissero lo spazio vuoto.

Non passò molto tempo prima che Emily lo raggiunse. Appena lo vide, gli lanciò un sorriso caloroso. "Ti vedo ispirato," disse avvicinandosi a lui. Si sedette in maniera scomposta e appoggiando la borsa a terra lo incitò a parlare.

Liam fece un respiro profondo, come se stesse cercando di mettere ordine nei suoi pensieri, poi scoppiò a ridere. "Non ci crederai mai, ma ho incontrato una ragazza incredibile oggi in città."

Emily inclinò la testa di lato, fingendo un lieve disinteresse. "Davvero? E cosa aveva di tanto speciale?"

"Beh, prima di tutto, era in difficoltà," iniziò Liam, con gli occhi che brillavano di entusiasmo. "Stava cercando di cambiare una gomma bucata, ma sembrava davvero spaesata, quindi mi sono offerto di aiutarla e ci siamo presentati. Sophia Lawson" disse aprendo la mano come a disegnare nel nulla una scia mentre diceva il suo nome.

"Sophia Lawson?" Emily ripeté il nome lentamente, cercando di ricordare se avesse mai sentito parlare di qualcuno con quel nome. "Non mi suona familiare. Da dove viene?"

"È appena arrivata in città," spiegò Liam, agitando una mano come se volesse sottolineare l'importanza della cosa. "Mi ha detto che si è trasferita da poco, ma era chiaro già solo vedendola. Ha un modo di fare, un'aria, insomma... è diversa da tutte le persone che conosciamo."

Emily lo guardò intensamente, cercando di cogliere il senso di quella differenza da cui Liam sembrava tanto affascinato. "In che senso diversa? Ha le orecchie a punta?"

Liam si appoggiò indietro sulla panca, guardando il soffitto come se stesse cercando le parole giuste, dopo aver dato della sciocca ad Emily per la sua domanda.

"È difficile da spiegare. Aveva un'eleganza naturale, quasi... sofisticata. Vestita in modo impeccabile, come se fosse appena uscita da una rivista di moda. Ma non è solo questo. C'era qualcosa nel suo modo di parlare, di muoversi. Era...era sicura di sé, anche mentre tentava di cambiare la ruota! Con i tacchi!"

Emily osservava attentamente Liam mentre parlava. Non lo aveva mai visto così colpito da qualcuno. Le descrizioni che stava dando di Sophia le facevano immaginare una ragazza decisamente fuori dall'ordinario, questo era certo. Ma da quando a lui piacevano quelle cose? Emily sentì una leggera fitta di invidia, anche se non voleva ammetterlo a se stessa. Ma era anche incuriosita. Quella Sophia sembrava l'esatto opposto di lei, che invece amava indossare jeans e t-shirt.

"E cosa pensi che faccia qui? Voglio dire, non sembra il tipo da trasferirsi in un posto piccolo come questo senza un motivo."

"Non ne ho idea," ammise Liam, con una nota di frustrazione. "Ma vorrei scoprirlo."

Emily annuì lentamente, facendo scivolare un po' di quella leggera gelosia sotto la superficie. "Chissà, magari la incontrerai ancora e potrai scoprire di più su di lei."

Liam sorrise, apparentemente soddisfatto di quella possibilità.

Emily gli sorrise a sua volta, anche se dentro di sé non riusciva a scacciare quel senso di inquietudine e gelosia. Sophia Lawson poteva essere molte cose, ma una cosa era certa: aveva già lasciato un segno su Liam. E per quanto lei volesse mantenere il suo ruolo di amica, non poteva fare a meno di chiedersi in che modo questa nuova presenza avrebbe cambiato le cose tra loro. C'erano già troppe sensazioni contrastanti nella testa di Emily e questa novità non ci voleva proprio.

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