Hi, guys!
Come state?
Come promesso, ecco a voi il secondo capitolo. Anche questa volta, sul titolo, abbiamo una canzone di Taylor, "Bad blood": solo leggendo capirete il perché di questa scelta.
Ci sto impiegando un pochino a scrivere questi capitoli non perché io non abbia tempo, ma perché è "difficile" trovare le parole e le dinamiche giuste da scrivere per far andare tutto liscio, non so if u understand.
Quindi, se potete, vi chiedo di aiutarmi con qualche stellina, ma soprattutto con qualche commento sotto una frase che vi piace o che vi lascio sotto shock.
Grazie e... buona lettura!
Colin
Presente
Proprio davanti alla porta della mia classe, con gli occhi bassi e gli auricolari nelle orecchie, vengo fermato da una mano che conosco benissimo. Agli occhi degli altri, si tratta solo di una mano posizionata sul mio petto, per fermarmi: un gesto professionale. Ai miei occhi si tratta di... Elizabeth Ross. Ci mancava lei adesso.
Dopo aver attirato la mia attenzione e il mio sguardo, mi fa spostare dall'entrata verso la classe per far passare gli altri alunni. «Colin...» le sue mani non si trovano più sul mio petto, ma il bruciore si sente ancora. «È da un po' che non visiti.» Mi ero quasi dimenticato di lei. Delle sue manipolazioni. Ma eccola qui, di nuovo.
«Ne riparliamo dopo» emetto deciso, rimettendomi di nuovo sulla strada verso la classe.
«Magari nel mio studio» accenna al fatto che vuole che io la visiti dopo le lezioni.
«Sì, sicuramente» rispondo confuso ed entro nella classe, risultando essere il penultimo. Tutti i posti sono pieni, tranne uno, quello di Harley. E quello di Hellen, questo è ovvio, ma ancora non riesce a riempire la mia testa.
Mary è seduta accanto al posto di Harley, come al solito, impegnata a parlare di qualcosa con la ragazza che siede dietro di lei. Tipiche chiacchiere da donne. Non riesco a capire come riesca a resistere a tutto, Mary. Prima la sua amica ha fatto un incidente grave, poi ha baciato il ragazzo della sua amica e poi... parla con le sue compagne di classe come se niente fosse.
Io dubito se riesco ad arrivare a fine giornata e lei...
Vabbè, lasciamo perdere.
Riesco a mettermi seduto nell'esatto secondo in cui il professore entra in classe, quindi mi salvo. Circa Harley, però, non so niente. Ho paura solo a pensare di dove si trovi o che cosa abbia in mente.
«Scusate il ritardo.» Pensavo proprio a lui, ma non mi aspettavo che i miei pensieri si trasformassero in realtà: Harley riesce a fermare tutte le chiacchiere che attraversano la classe solo con tre parole, perché lui è sempre in ritardo, ma non si scusa mai, tanto che i professori non notano il fatto che entra in classe venti, trenta o anche quaranta minuti dopo.
Il suo passo è deciso, come al solito, ma c'è qualcosa nei suoi occhi che inganna la sua decisione.
Con l'angolo dell'occhio posso vedere come si siede accanto a Mary, ma non le parla.
Il motivo è ovvio, mi sembra che non abbia bisogno di spiegazioni.
«Scuse accettate» afferma il professore e inizia a scrivere qualcosa sulla lavagna. Odio la seconda metà di maggio come odio la mia vita. L'organizzazione dei professori, in questo periodo, raggiunge livello inspiegabili.
L'unico sempre raccomandato in questo periodo è Harley, che usa suo padre, nonché il preside della scuola, per saltare tutte le verifiche e per aggiudicarsi voti sufficienti in pagella.
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Killed by emotions
Romance⚠️ IN REVISIONE ⚠️ Febbraio 2022. La vita di Hellen, una diciottenne ucraina, viene sconvolta dalla guerra, costringendola a fuggire in Italia con sua madre. A Firenze, ospite della zia, cerca di adattarsi a un nuovo mondo, lontano dalla sua terra e...