4. Confini e spazi

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🫀🫙🥀Buona lettura

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🫀🫙🥀
Buona lettura...

(Se potete, commentate le parti della storia/frasi che vi piacciono di più. Mi aiuta molto a capire come procedere in futuro e, magari, potete farmi cambiare idea su come far proseguire la storia dei personaggi.
Ho già pianificato chi avrà un finale amaro, ma posso sempre cambiare idea. Mi raccomando.🤘🏻)


Colin
Presente

«Eccoli. Vai ad incontrarli. Cerca di fargli fare una buona impressione circa il nostro ristornate; non ci farebbero male dei clienti costanti come loro.»

Annuendo, mi avvicino all'entrata, in attesa che entrino i 'famosissimi e importantissimi' clienti russi.

«Dobriy vecher.» Buona sera. Mi rivolgo alla prima persona che entra nel locale. Una donna di media statura, ma della tipica bellezza nord-orientale: capelli biondi e occhi azzurri. In risposta, ricevo un semplice ciao.

La donna viene seguita da altri signori e signore, che io accolgo con lo stesso rispetto. Hanno tutti un'età media tra i venti e i trent'anni.

Dai discorsi, riesco a capire che si tratta di fratelli. La prima donna, quella che avevo incontrato all'inizio, sembra essere la più giovane di tutti. Sembrano essere tutti acculturati e non si presentano come i tipici figli ricchi che spendono i soldi dei genitori all'aria. Sono rispettosi e questa è già una buona cosa.

Sono seduti su un unico tavolo lunghissimo, che dispone di otto sedie. Porto loro quattro menù così che possano valutare i piatti migliori, anche in base ai miei consigli, che mi sono studiato nell'ultima ora.

La serata passa quasi tutta senza problemi, anche perché ricevo aiuto e sostegno da altri camerieri. Quando mi fanno delle domande, riesco o cerco di mantenere un discorso serio e acculturato.

A fine serata, quando se ne sono andati tutti, mi dirigo dal manager, che mi da la somma che mi spetta per la giornata lavorativa; quest'ultima però è niente, se la mettiamo a confronto con le mance che ho ricevuto.

«Allora, come ti è parsa la serata?» mi domanda il manager, mentre aspetta che gli ridia la forma.

«Formativa» rispondo, con un tono ironico offuscato. «Credo che sia il lavoro perfetto per me.»

«Sì, lo crede anche Riccardo.» La frase mi lascia scioccato.

«Mi...» balbetto «mi fa piacere.»

Giulio mi passa un documento, costringendomi a guardarlo in modo stranito. «È un contratto di lavoro part time per minorenni, che sarà provvisorio finché non diventerai maggiorenne.»

«Ci farò un pensiero» ammetto, prendendo il documento in mano. «Adesso devo veramente andare.»

«Spero di sentire tuoi aggiornamenti presto.»

Killed by emotionsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora