L’esistenza è un soffio, un brivido.
Tutto è pace e tutto è effimero.“Allora, Càllan, come ti senti?”
“Non so se quando hai deciso di rompermi le palle risvegliandomi ti hanno detto che il mio nome è Adele, faccia da latte.”
“Sì mi è stato detto. Il mio nome è Kellan invece.” Disse il ragazzo serio
“Sì mi è stato detto.” Mimò lei la sua voce guardandolo storto
Si fissarono per vari minuti, o forse ore chi lo sa, ma a un certo punto il ragazzo fece un mezzo sorriso e disse: “Non vedo l’ora.”
“Dovrei capire cosa stai dicendo?”
“Lo capirai.”
“Siete molto esaustivi da queste parti.”
“Probabile.”
“A proposito, dov’è esattamente “da queste parti”?” chiese lei curiosa
“Questo è uno dei rifugi dei Viandanti, cioè quello che siamo tu ed io.”
“Io sono che?” chiese lei paralizzandosi
“Ah giusto dimenticavo di informarti.” Disse Kellan improvvisamente interessato allo stato delle sue unghie e con un mezzo sorriso in faccia.
“Ah ma davvero?”
“Si mi devi scus…” si interruppe lui all’improvviso lanciando un urlo che subito soffocò
“Ma sei impazzita?!”
“Cosa?” chiese innocentemente lei imitando il fare fastidioso di Kallias
“Mi hai lanciato una roccia!” urlò lui
“Chi? Io?”
“Chi altro c’è qui?! E poi dove l’hai trovata una roccia qui? Siamo a tre metri da terra!”
“Dove siamo?” strabuzzò gli occhi lei
“Ah… forse ho dimenticato di dirti anche quello…” si aprì lui in un sorriso lentamente
“Se non mi spieghi cosa sta succedendo esattamente ora, prometto che non sarà soltanto la roccia che ti tirerò addosso ma anche l’intero tavolino e quando sarai a terra ti infilerò in bocca con un calcio tutto il mio piede, così perderai tutti quei denti bianchi che ti ritrovi.” Strinse lei lo sguardo su di lui
“Saresti nata tra le Guerriere” la guardò male lui
“Non so di cosa tu stia parlando ma sono più che sicura che non è una cosa bella. In ogni caso, io penso che tu sia nato fra gli stupidi bamboccioni delle colombe bianche. Testa di cacca di uccello.”
“Tu sei antipatica” la accusò lui
“E tu fastidioso”
“Ho tipo duecento anni in più di te carina, non flirtare con me” inclinò la testa
“CHE COSA?!” urlò lei“Sì ho duecentodic…” si fermò lui sentendo qualcosa di freddo alla gola
“Dove diamine sono finita? Che tipo di Oblio è questo?”
Kallias guardò la lama che a quanto pare lei gli aveva sottratto in un lampo e che adesso premeva sulla sua gola.
“Definitivamente tra i guerrieri…” disse lui più a sé stesso alzando gli occhi al cielo
“Cacchetta di uccello non ho molta pazienza.”
“Non vorrai uccidere il tuo Maestro il primo giorno di addestramento, vero?” sorrise cacchetta di uccello.
“E saresti tu il mio Maestro? Pensi che ci sia qualcosa che potresti insegnarmi?”
“Bella domanda. Anche se la riposta che mi aspettavo era –noooo, non ucciderei mai il mio maestro-.““Perché dovrebbe uccidermi, testa di zucchero filato?” disse una voce da dietro
“Allora non sono l’unica a prenderti in giro” rise lei “E poi non sai che il mostro mangia le lingue dei bugiardi?”
Kellan la guardò male allontanandosi da lei e dal coltello.
Adele si girò e vide un uomo alto due metri con capelli neri, occhi di un azzurro profondo e la carnagione del colore del miele.
Il tizio era muscoloso, infatti l’unica cosa che Adele riuscì a dire fu: “Ciao Mister Muscolo.”
Il tizio, che dimostrava una ventina d’anni, fece un mezzo sorriso e disse: “Capisco perché vi hanno dato a noi. Sono contrario, ma capisco.”
“Ci vedi doppio? Sono solo una persona; e non dirmi che cacca d’uccello starà attaccato al mio bel sedere per tutto il tempo mentre mi spieghi dove mi trovo, perché altrimenti mi tolgo la vita io stessa ora.”Se mi è permesso aggiungere il mio pensiero, non ho mai visto nessuno fare una battuta mentre pretendeva qualcosa dall'altro interlocutore; ci vuole maestria.
Il tizio dalla pelle mielata si avvicinò lentamente guardandola negli occhi impassibile come si fa con una preda.
“Non sono tuo amico; il mio nome è Xander ma tu puoi chiamarmi Maestro oppure Vòaan; se testa di zucchero filato fosse nella squadra che devo allenare sarei io a togliermi la vita. In realtà è solo uno in allenamento con altri maestri che non si fa mai i fatti suoi. Proprio come il suo maestro.”
Spostò a quel punto lo sguardo sul ragazzo che arrossì e uscì dalla stanza.Beh direi che Xander se la sia cavata bene di fronte al sarcasmo di una come Adele.
“Ne vuoi uscire viva da questa situazione, ragazzina?” disse Xander girandosi verso di lei un’altra volta
“In realtà stavo bene anche nel Vuoto.” Disse lei seria
Xander inspirò e disse: “Attenta a quello che dici, ragazzina.”
Adele aggrottò le sopracciglia confusa, convinta di non aver detto nulla che potesse offenderlo.
“Andiamo a conoscere gli altri membri della tua squadra.”
“Mi spiegate almeno che cosa ci faccio qui? Perché dovrei stare in una squadra?” sbottò frustrata la depressa
“Ovviamente quell’inutile non ti ha accennato a nulla mentre faceva il ficcanaso irritante.” Si massaggiò il centro della fronte “il maestro”.
“Diremo tutto tra poco quando la squadra sarà al completo, così non dovremo ripetere le cose mille volte.”Attraversarono la porta insieme ma mentre uno scendeva a terra fluttuando, l’altra cadette a peso morto fino a toccare terra con il culo.
“Beh, quello era un modo originale di scendere.” Ridacchiò Xander
“Oh ma va’ al diavolo, avresti potuto avvertirmi!”
“Mi perderei scene esilaranti.”
“Anche i miei pugni.” Grugnì lei correndo verso l’omaccione
Lui portò il braccio in avanti bloccandola dalla testa come se fosse una bambinetta.
“Mollami!”
“Solo se tu smetti di renderti ridicola. Mi imbarazzi, smettila.”
Lei grugnì una seconda volta allontanandosi.
Xander si diresse verso un'altra porta e questa volta Adele guardò se c’era effettivamente un pavimento.
Quando entrò nella sala, camminando dietro a Xander notò che non erano soli: altri omaccioni e anche due donnone erano presenti, tutti con delle ragazze al seguito.
“Lì c’è un posto per sederti insieme alla tua squadra; siediti lì e noi vi spiegheremo tutto.” Le disse Xander
Lei si sedette, ormai troppo curiosa per disobbedire o contestare e vide che anche le altre ragazze facevano lo stesso.
“Bene, allievi, benvenuti. Noi saremo le vostre guide nel prossimo capitolo della vostra vita. Rispettateci e verrete rispettati. Io sono Xander, il capo della squadra Ninveadis.
Questi accanto a me sono Blake, Lysèq, Vona e Azèpt.
Ognuno di voi, in base alle sue capacità e talenti è stato affidato a uno di noi, così da far di voi non solo dei combattenti ma anche una squadra.”
“Combattenti?” chiese Adele
“Sì ragazzina, da oggi voi siete degli pseudo-Viandanti; i Viandanti sono dei combattenti che viaggiano di mondo in mondo per aiutare qualora il mondo ne avesse bisogno.”
“Vedete questa specie di tatuaggio bianco che noi tutti abbiamo nel collo?” chiese una delle donnone “Questi, grazie alla magia sono collegati ai piani alti che si occupano di smistare le varie squadre nei mondi che ne hanno più bisogno e oltre a questo sono utili ad un’altra mezza dozzina di cose che vi spiegheremo in futuro”
Il tatuaggio sembrava più una cicatrice a forma di V capovolta.“Praticamente ci marchierete come animali?” chiese una ragazza alla destra di Adele
Xander sorrise all’omaccione dalla pelle chiara che aveva accompagnato la stessa ragazza dentro la sala e che ora ridacchiava.
“No, Hec, non è un marchio e ne capirai i benefici in un secondo momento.” Rispose l’omaccione
“Ancora non ci avete detto come e perché siamo finite qui.” Ricordò Adele
“In realtà voi siete morte.” Disse Xander “L’Universo, o Destino o Dio come volete chiamarlo, ha voluto darvi una seconda possibilità.
Viaggerete tra Mondi, conoscerete un sacco di persone fantastiche, vivrete mille avventure e mille drammi, ma ogni ferita o lacrima sarà valsa la pena.
Ora fate parte di un qualcosa di enorme e glorioso, spero per voi che siate abbastanza sagge ed intelligenti da non rifiutare questa opportunità.”
Un omaccione dalla pelle scura fece un passo avanti e disse: “Per il periodo in cui vi alleneremo voi vivrete nella nostra Base, quando sarete pronte per essere una vera e propria squadra e andare in missione insieme, avrete una Base tutta vostra. Seguiteci prego, vi mostriamo la nostra base e i vostri alloggi, poi vi lasceremo fare conoscenza.”
“Scusate ma questo periodo di allenamento quanto durerà? Testa di cacca di uccello ha detto di avere due centinaia di anni e Xander mi ha detto che anche lui si sta allenando.” Chiese Adele ricordandosi del suo amichetto con i capelli bianchi
La squadra di Xander prima lanciarono degli sguardi stupiti verso Xander poi cercarono di trattenere le risate.“Lui e la sua squadra continuano a fallire il Moriuàct, la sfida finale per diventare una vera e propria squadra, non è una cosa strana per delle squadre; a volte si fa fatica a collaborare. Il periodo di prova dunque sarà determinato soltanto da voi.” Rispose Xander zittendo la sua squadra con lo sguardo
“Ho un deja-vu.” Sussurrò una donna dai capelli rossi, il quale ricevette uno scappellotto da Xander.
Arrivarono ad un’altra porta, questa come la prima che dava nel vuoto; i maestri affiancarono ognuno la ragazza con cui erano entrati e li trasportarono verso il pavimento sottostante.Si trovarono davanti una vera e propria mini-foresta, con al centro un edificio enorme del colore delle più candide nuvole.
“Benvenuti nella nostra umile dimora. Ora vi conduciamo verso l’ala riservata a voi.”
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THE UNDEAD
Fantasy⚠️TRIGGER WARNING ALLA FINE⚠️ "𝘜𝘯 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘰 𝘤𝘩𝘦 è 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘢 𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢, 𝘱𝘶𝘳 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘈𝘥𝘦𝘭𝘦, 𝘳𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳à 𝘢 𝘧𝘢𝘳 𝘣𝘳𝘦𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘶𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘦𝘳𝘵𝘦𝘻𝘻𝘦...