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....mi ritrovai dylan con la camicia sbottonata che lasciava intravedere i suoi pettorali, strano da dire ma non fu quello il problema, bensi karen che si strusciava su di lui semi-nuda, anche se notando bene la faccia di dylan non era tanto contento di ciò.

Istintivamente tappai gli occhi dei bambini e feci un colpetto di tosse per palesare la nostra presenza, infatti subito dylan girò lo sguardo verso di noi e se la scrollò di dosso in un secondo, cosa che portò la ragazza a riservarmi uno guardo storto per aver interrotto il loro momento e non so perché dentro di me si crea una sensazione strana, come se fossi gelosa di quella scena, ma non penso proprio sia possibile.

Senza degnarli di ulteriori sguardi andai in camera trascinando i bambini, gli feci posare gli zaino e li riportai all'entrata, guardai dylan incazzata -quando vi fate visita siete pregati di avvisarmi, non voglio far sentire o vedere ai miei bambini certe cosa , attacca un cartello fuori la porta, scrivimi un messaggio , chiama un piccione viaggiatore fai quello che vuoi basta che questa cosa non si ripeti- vidi karen sorridere - anche se si ripete tu non hai voce in capitolo questa è anche casa nostra e possiamo fare il cazzo che ci pare , tu come ti permetti a comandare che ora sei arrivata - e no ora stava esagerando, io sono una persona calma ma quando si tratta di mancanza di rispetto subito parto, io ho parlato chiaro ma evidentemente questa ha un cervello poco funzionante, mi avvicino a lei - io non ho detto che non dovete, anzi, solo di avvisare quando vuoi strusciarti su di lui o scopare perché non voglio traumatizzare i miei bambini facendo sentire le tue urla da gallina strampellata, chiaro no? lo hanno capito anche loro che hanno 6 anni - vidi la sua faccia tra lo sconvolto e l'arrabbiato così senza degnargli un altro sguardo mi girai e uscii dalla porta con i miei figli. Per sbollire un po di rabbia li portai prima a mangiare al mc e poi a farci una passeggiata nel parco.

Pov DYLAN
Ero appena rientrato in casa quando vedo una karen poco vestita appoggiata al divano -ei di ti stavo aspettando, abbiamo casa tutta per noi- si avvicina in un modo che dovrebbe essere sensuale e arriva a toccarmi il petto con quella lurida mano, quando capirà che non voglio niente con lei?, è ossessionata da me da tre anni ho provato qualsiasi modo per allonarla ma niente lei continua , maledetto il giorno che ho accettato che potesse venire in questo maledetto appartamento.

Vedendo che non si scolla mi inizio a spasientire -karen la finirai mai?- dico alzando gli occhi e quella manaccia che ha sul mio petto, e mi dirigo in cucina -eddai dy perché fai così?- disse con quella voce da cane bastonato, ma con me non attacca - karen quante volte ancora ti devo dire che non fai per me e non scoperemo mai?- lei mise il broncio come una cazzo di bambina viziata qual'era, quanto mi da sui nervi quando fa così -noi lo abbiamo già fatto però- disse quasi come un capriccio di un bambino, si è vero lo abbiamo fatto ma da allora sono passati tre anni, non mi riduco più così ne con lei ne con nessuna e mai lo farò più, me lo sono promesso -si tre anni fa se non più- -ecco hai visto è passato troppo tempo dai come fai a resistere, non sai cosa posso farti- dice iniziando ad abbassare ancora di più la magliette, giuro mi viene il disgusto, stavo per negare un'altra volta quando si scaglia su di me e attacca le sue maledette labbra sulle mie, nemmeno il tempo di poter fare qualcosa che sento un colpo di tosse.

Mi stacco immediatamente, pregando che non sia lei, ma appena mi volto verso la porta incontro proprio i suoi occhi che mi guardano accusatori, a quanto pare Gesù non sta dalla mia parte, vedo che sta comprendo gli occhi ai bambini, vorrei sotterrarmi.

Rialzo gli occhi sul suo viso e li vedo pieni di rabbia, stacco gli occhi dai miei e andò in camera con i bambini per poi uscire pochi minuti dopo e fermarsi all'entrata, si girò verso di noi e disse -quando vi fate visita siete pregati di avvisarmi, non voglio far ne sentire ne vedere ai miei bambini certe cosa , attacca un cartello fuori la porta o scrivimi un messaggio , chiama un piccione viaggiatore fai quello che vuoi basta che questa cosa non si ripeti- sentii karen sorridere e il nervoso crescere ancora di più dentro di me - anche se si ripete tu non hai voce in capitolo questa è anche casa nostra e possiamo fare il cazzo che ci pare , tu come ti permetti a comandare che ora sei - mi sta salendo un nervoso per come gli si sta rivolgendo che fra poco gli metto le mani addosso, mannaggia a suo padre che mi costringe ad averla ancora a casa altrimenti il suo culo starebbe fuori da qui già da un bel po, ma ho fatto un accordo e deve stare qui ancora per qualche mese, maledetto il giorno che ho aperto il mio appartamento a loro.

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