Ossessione

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Artemide pov


Rimuovi, rimuovi, rimuovi.  Ero sulla moto di uno dei Red in strada verso casa, con una mano acceleravo sempre di più mentre con l'altra mi grattavo il corpo. 


Dovevo sbrigarmi ad arrivare al dormitorio, non avevo ne la patente ne sapevo se la moto era assicurata. Per una volta ringraziai mio zio che mi insegnò a guidare anche se non volevo.


Ti sei fidata e ti ha tradito, disse la voce nella mia testa, Ti sei fidata e ti ha tradito, ripeté la me bambina, Ti sei fidata e ti ha tradito!, urlarono insieme. <<No! Basta! Io non mi sono fidata!>> dissi più a me che a loro.


Iniziai a sbandare, non riuscivo più a controllare la moto, guardai il contachilometri, 270kh..ma non dovrebbe superare i 150 questa moto. Oh merda, è modificata. Tolsi un po' la mano dal acceleratore cosi da riuscire più o meno a mantenere tutto sotto controllo.


"Accelera, vediamo se gli dei ci vogliono vive." disse la voce in testa, ero titubante, ma decisi di farlo. O la va, o la spacca.  Accelerai fino al massimo e iniziai ad oltrepassare tutte le auto e in pochi minuti ero sotto il dormitorio. 


Prima di andare in camera decisi di farmi una passeggiata a piedi, le lezioni sarebbero iniziate dopodomani quindi avevo tempo per riposare. Girai lungo tutto il dormitorio e notai che aveva un ampio giardino, una biblioteca e una palestra. Concluso il giro presi le scale per il mio piano. 


Quando oltrepassai la porta d'ingresso la mia coinquilina mi si buttò addosso.<<Ma dove sei stata? sono le quattro di notte passate, ho chiamato mio fratello per la paura che ti fosse successo qualcosa!>> disse tutto troppo velocemente, infatti capi solo due cose, Quattro e Fratello, <<Hai un fratello?>> risposi curiosa ma anche perché non avevo genio di parlare di dov'ero.


Erica non rispose, si limitò a spostarsi e quel che vidi mi paralizzò, <<Artemide, ti presento Loki, mio fratello.>>  quest' ultimo stava sorridendo tranquillamente, come se nulla fosse successo, <<E' un piacere conoscerti, Artemide..>>, si sta prendendo gioco di te e tu ti sei fidata, disse la mia mente. Fanculo.


<<Ma cos'è successo? hai tutta la pelle irritata, ovunque! per caso sei caduta?>> replicò Erica appena mi guardo per intera, << No tranquilla, è un mio brutto vizio..>> risposi senza approfondire. 


Stavo per sedermi quando sentì il mio telefono squillare, lo presi e notai che era una chiamata, da parte di...mio padre.


Decisi di rispondere, forse qualcuno mi dava la buona notizia che fosse morto.


Sapendo che era sicuramente lui risposi in greco, la mia lingua madre. <<papa?>> , era strano mi chiamasse, <<Achari kore, giati den mé pires telephone na mou peis what efeyges ?>> , ah ecco, doveva sfogarsi come al solito. << Sygnomi, to xechasa..>> dissi ormai esausta,  <<Ah ti sei dimenticata? quando torni a casa ti darò una ragione per non dimenticarti più!>> rispose urlando cosi forte che lo sentirono anche Erica e Loki. 


<<Ammazzati stronzo.>> fu la mia ultima risposta poi gli staccai la telefonata in faccia.


Erica mi guardava dispiaciuta, capì che aveva sentito della lezione, <<Senti Artemide, so che non sono fatti miei ma...per caso tuo padre ti picchia?>> feci una risatina trattenuta, sarebbe stato molto più semplice se mi picchiava, <<No, tranquilla, non mi picchia.>> risposi per rassicurarla poiché la vidi in pensiero. 


Se Erica mi stava fissando Loki, al contrario,  era fisso sul telefono e non ci calcolava di striscio. << Vado a farmi una doccia.>> dissi rompendo il silenzio, << Non dovresti lavarti con la pelle già irritata, ti farai male..>> mi rimproverò il ragazzo sul divano, è proprio quello che voglio, non lo dissi a voce ma glielo feci capire con lo guardo.


Entrai nel bagno ma non mi chiusi a chiave, a casa spesso e volentieri in bagno mi sentivo male quindi Nicolas, il maggiordomo, mi disse di non chiudermi al interno. apri l acqua, mi spogliai e mi ci buttai sotto, era bollente e a me piaceva cosi.


mi sedetti a terra nella doccia e mi feci cullare dal acqua, era un piacevole dolore, mi sentivo pulita, rimuovevo tutte le mani che mi avevano toccato bruciandomi.  


Era tutto cosi silenzioso, che bello...quasi quasi mi riposo un po'..



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Era notte fonda, mi ero alzata dal letto poiché sentì un boato provenire dal ampio salotto, <<Papà, hai fatto cadere ancora qualcosa?>>, più mi avvicinavo, più sentivo un rumore strano, dei sospiri.


 Arrivai alla porta del salotto e vidi mio padre alzato con una pistola giocattolo in mano, << Papà, giochi a guardi e ladri a quest'ora?>> , forse non mi sentì, forse era solo un sogno perché mio padre non si girò.


 Iniziò a tremare, la pistola giocattolo cadde e fece un rumore enorme, << Papà? che succede?>>  mi avvicinai a lui lentamente, <<La smetti di fare domande bambina del cazzo!?>>. Non mi fece paura il suo tono, mi fece paura quel che vidi una volta al suo fianco.


 <<Mamma..?>> dissi guardando il corpo esile steso sul tappeto che una volta era bianco. << Papà, tu e la mamma mi state facendo uno scherzo?>>, colui che reputavo il mio eroe non mi guardò nemmeno per assicurarsi che stessi bene, disse in tono gelido <<Vai in camera.>>, feci come disse, corsi nella mia stanza.


Ditemi che è uno scherzo, ditemi che sto sognando, ditemi che tra poco entrerà la mia mamma in camera e mi darà il bacio della buonanotte. Ditemelo.


Perché se non sarà cosi non so se io avrò un domani felice da sola con lui.


Perché lui non avvisa, lui prende direttamente ciò che vuole.

  

                                                                            SPAZIO AUTRICE

Spero che il capitolo vi piaccia anche se un po' corto. Il prossimo capitolo sarà o di Erica o di Loki, devo ancora scegliere bene. A presto.

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