3.Monster

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DAISY'S POV

🌼

Look at him, ah, look at me
That boy is bad and honestly
He's a wolf in disguise
But I can't stop staring in those evil eyes

Look at him, ah, look at meThat boy is bad and honestlyHe's a wolf in disguiseBut I can't stop staring in those evil eyes

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Mi nascosi sotto al tavolo, tutto il mio corpo tremava di paura, sentivo il cuore martellarmi nel petto. Volevo tanto gridare e chiedere aiuto. Sentivo i suoi passi farsi sempre più vicini, osservai le sue scarpe costose di un nero pece a punta, davanti a me. "Dove sei finita, stronzetta?" Cominciò a chiamarmi con quel tono che tanto odiavo. Sapeva benissimo dov'ero, sapeva che mi nascondevo sempre sotto il tavolo. E io come una bambina lo facevo spesso, non sapevo più dove nascondermi. E io sapevo che se fossi stata più tempo sotto quel tavolo sarebbe stato peggio, sapevo che non avrei avuto un'altra scelta. Perché se solo lo avessi guardato in faccia mi sarei ricordata tutte le cose brutte che mi aveva fatto. Volevo scappare. Stavo per alzarmi, quando... "Eccoti qui bambolina." mi trascino fuori dal tavolo, mi mise le mani sulle braccia con una stretta forte. Sentivo le sue unghie conficcarmi la pelle, ma quel dolore sarebbe solo l'inizio di quello che mi avrebbe fatto. Sapevo bene cosa mi aspettasse, lo sapevo, ma una parte di me voleva scappare da lì.

Dalla vita che non volevo vivere, perché le forze sono state esaurite da molto tempo.

Mi trascino nella mia camera, che era diventata la stanza che odiavo più di questa casa. In qualche modo volevo che mi picchiasse così tanto da non ricordare niente, neanche di ricordare quello che avevo vissuto. Odiavo questa casa, odiavo questa stanza, e odio lui, odiavo la mia vita. Odio tutto.

Mi schianto contro il letto, e il vestito rosso che avevo indosso che neanche arriva alle ginocchia, si sparse per tutto il letto. Per la prima volta da quando avevo nove anni, volevo finire con questa tortura, volevo difendermi. Lo avrei picchiato senza pietà, proprio come lui aveva fatto con me. Guardai per tutta la stanza, per cercare qualcosa con cui difendermi. L'unica cosa che trovai era una bacchetta. Senza pensarci da sotto il letto lo presi e quando stavo per colpirlo, lui lo prese tra le mani...

Aprii gli occhi, e sentivo l'affanno, e il respiro che entrava sempre con molta fatica, non era la prima volta che mi svegliavo così. Odiavo con tutta me stessa tutti gli incubi che mi tormentavano, incubi dove l'inferno esiste ancora. Con quell'uomo. Provai a scacciare quei pensieri, il tormento che mi porterò per sempre dietro, con le cicatrice che porto. Non potrò mai andare dallo psicologo come una persona normale, non ne sarei capace di dirle veramente cos' è successo con la mia vita.

Mi strofinai gli occhi per il sonno, e quando sentivo che il sonno stava tornando, ad un tratto una mano mi cinse la vita e la mia schiena si scontrò un petto scolpito. Una mano calda e morbida che cominciò ad accarezzare la pancia. Mi voltai per vedere chi era. Vidi dei capelli color d'oro, pelle chiara, occhi chiusi con ciglia bionde, lineamenti definiti, le labbra piccole di un color roseo. Era Josh.

Dandelions- Anima invisibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora