CAPITOLO 2
<<ragazzi, ho un annuncio da farvi>> quelle parole mi rimbombarono nel cervello. Non ero mai stata una persona timida eppure in quelle occasioni non mi sentivo più le gambe dall'ansia.
Entrai nell'aula e sentii gli occhi di tutti addosso.
<<presentati pure cara>> Mi istigó la professoressa
<< oh beh... buongiorno a tutti, mi chiamo Elisabeth Miller e vengo dal Texas.>>
<<bene, vorresti dirci altro di te signorina Miller? Per esempio che esperienze scolastiche hai avuto prima?>>
Perché mi chiamava signorina come una donna dell' '800 ... ok che il mio nome è antico ma fino a un certo punto...
<<certo. In Texas ho frequentato il conservatorio del mio paesino, il Greenlands. Nella sezione di pianoforte e coro>>
<< come sei messa con il solfeggio signorina?>>
<< diciamo che me la cavo>><< ne sono contenta, ma per constatare il tuo livello ti do da fare questo test d'ingresso. Nulla di difficile, accomodati pure lì >>
Mi indicò un posto in fondo all'aula e, con mio grande stupore, ritrovai affianco a me lo stesso ragazzo biondo che avevo incontrato prima. Mi accomodai e mi guardai in torno. Lui non mi degnava di uno sguardo, pensai quindi che fosse ancora infastidito per l'episodio dello spogliatoio.
Sorvolai i miei pensieri del momento e iniziai a leggere le domande del test, con calma risposi a tutte con qualche dubbio di qua e di là, poi mi decisi a consegnare.
<<grazie, gliela correggo subito visto che anche i tuoi compagni stanno facendo un test. Rilassati pure cara sarai stanca.>> ringraziai e tornai al mio posto.
Squadrai uno a uno tutti i miei nuovi compagni mentre facevano la loro verifica, mi soffermai anche su di lui e forse più degli altri. Stava tranquillo al suo posto ad usare chat gpt per risolvere le domande del test.L'ora passò in fretta la prof ci invitò ad uscire dalla classe, mentre mi alzavo mi ridiede il mio test. Girai il foglio e lessi il voto scritto con una penna rossa in alto alla pagina: E(5).
Benissimo non ero lì da più di due ore e avevo già ottenuto la mia prima insufficienza. Un'altra prova che quella scuola in Texas a cui mi avevano iscritto i miei non era servita a nulla. 10000 mila euro di quota annuale buttati nel cesso, senza contare le spese del pianoforte.
Successivamente uscii dall'aula e mi ritrovai in corridoio dove una marmaglia di gente era accalcata vicino ad un gruppetto di ragazzi.Mi avvicinai presa dalla curiosità. <<che succede?>> mi ritrovai a chiedere a me stessa. << ah nulla di che, probabilmente sarà giunta voce che Edward è tornato single per 2 minuti e tutte le ragazze staranno sporgendo la loro candidatura. Insomma nella norma>> mi rispose una ragazza di fianco a me.
<< candidatura? Qui funziona così? Per fidanzarti devi mettere su un talent show??>> chiesi
<< teoricamente no ma credo che per Edward sia normale ricevere 100 dichiarazioni ogni dieci minuti>>rispose la ragazza.
<< ah ma tu sei quella nuova? Siamo in classe insieme, piacere Grace>> aggiunse lei
<<piacere mio, Elisabetta ma Beth per gli amici>>
<<anche se non ho ancora capito chi è questo Edward>> chiesi ancora io
<<ma come non lo sai? Era quello affianco a te oggi a solfeggio>>
E così quel ragazzo era Edward, il famoso Edward che avevo avuto occasione di incontrare più volte durante la giornata. Ad un tratto una voce familiare mi fece tornare alla realtà.
<< Hey Grace... oh Beth sei qui anche tu>> Mi girai e mi accorsi che si trattava di Austen
<< Oi fratellone>> lo salutò Grace. Poi si rivolse a me. << Così vi conoscete già tu e mio fratello>>
<< Diciamo di sì, ma non sapevo foste fratelli >>
Poi li conforontai e notai che fra loro non c'erano differenze sostanziali: avevano entrambi i capelli rossi, anche i lineamenti del volto erano simili. L'unica differenza era negli occhi. Grace li aveva di un verde chiaro a differenza del fratello.<<non ho avuto il tempo di dirtelo quando ci siamo visti>> spiegò Austen. <<in realtà non mi sono neanche presentato come si deve. Come ti ho detto mi chiamo Austen e frequento la 4A.>>
<< 4A!!! MA ALLORA SEI CON MIA SORELLA ANNABETH IN CLASSE>> urlai
<< probabile.. oggi è arrivata una ragazza nuova con il tuo stesso cognome.>>Dopo un paio di minuti decidemmo di allontanarci dal casino e di dirigerci verso il bar della scuola dove Austen raggiunse i suoi amici mentre io e Grace ci dirigemmo verso l'unico tavolo libero. Ad un tratto però, una figura alta e snella ci tagliò la strada e si sedette al tavolo al posto nostro.
<<fottiti Darcey!>> gridò Grace
Ma non fece in tempo ad aggiungere altro che altri 3 o 4 ragazzi raggiunsero il tavolo capitanati da Edward. La sua figura imponente sovrastò quella di Grace, poi le ringhiò in faccia: << Ripetilo Collins>>
<< non mi fai paura Gray, scusa non sono ancora stata aggiornata con i gossip. Non sapevo ti fossi rimesso con Darcey >> un sorriso ironico le uscì dalle labbra.
<< e tu... che cazzo hai da guardare?>> oh no ora Edward si stava rivolgendo a me e anche con un tono molto minaccioso. Noj avevo intenzione di mettermi nei guai dal primo giorno. Ma non feci in tempo a rispondere che Austen arrivò di gran carriera faccia a faccia con Edward.
<< sbaglio o qualcuno oggi si è svegliato con la Luna storta? Andiamo ragazze>> ci incoraggiò Austen
<< Hai visto come oggi Collins si sente coraggioso con quella nuova?>> disse Edward Gray,poi scoppiò in una risata pungente, ci tagliò la strada e si sedette al tavolo insieme agli altri suoi amici.
STAI LEGGENDO
The Sign Of The Voice
ChickLitElisabeth Miller viene da un paese sperduto nel nulla nel Texas. Un giorno insieme a suo padre e sua sorella Annabeth decide di trasferirsi a Los Angeles per frequentare la tipica scuola per ricchi: la talent high school of California. Qui conosce u...