9- Amandoti.

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21 giugno 2018 – Narratore sterno.

Quel giorno i ragazzi, dopo essersi svegliati, aver fatto colazione ed essersi vestiti, decisero di dare inizio ad un'intensa sessione di prove, durata dalle 09:00 alle 15:00, con ovviamente una pausa pranzo da una mezz'oretta. Successivamente decisero di godersi un meritato bagno in piscina. Damiano e Victoria erano assieme nella loro stanza, a turno andarono in bagno per mettersi il costume. Prima andò lui, quando poi lei uscì dal bagno, la scrutò da cima a fondo. Indossava una brasiliana leopardata abbinata al suo pezzo sopra, sempre leopardato. La seguì con lo sguardo fino a che lei non si sedette della scrivania dotata di specchio, dove si truccava solitamente.

"Che te stai a truccà pure per andare in piscina?" disse appostandosi dietro di lei, appoggiandole una mano sulla spalla.
"Giusto un filo di correttore e mascara"
"Ma te sei pazza, ti si sbava tutto poi"
"Ma fatti i cazzi tuoi"
"Dai Victò piantala, andiamo"
"Ma tu vai intanto"

Lui le sorrise nello specchio, lei capì immediatamente quello che aveva in mente.

"Non ci provare Damià!"

Troppo tardi. Damiano le si fiondò addosso, la prese in braccio e la portò giù. Lei nel mentre si muoveva nel tentativo di liberarsi, mentre gli urlava i peggio insulti esistenti sulla terra. Quando arrivarono in giardino, Damiano prese la rincorsa e, con ancora Vic in braccio, si lanciò in acqua, facendo ridere Thomas, Ethan e Lello.

"TU SEI PAZZO!"
"Eddai non scassare, non è tanto fredda"

Cominciarono a schizzarsi. Alla fine Dam si arrese, fece un ultimo tuffo, e si mise su una sdraio a leggere un libro. Quando però gli altri cominciarono a scherzare tra di loro, alzò gli occhi per vedere cosa stessero facendo, e la scena che vide suscitò dentro di lui un senso di gelosia.
Thomas e Lello avevano preso, uno per le gambe e uno per le braccia, Victoria. La stavano facendo oscillare, poi ci fu un breve conto alla rovescia, e infine un sonoro "Splash!".
Vedere le mani di Thomas vagare nell'interno coscia della ragazza gli fece provare un senso di invidia.
"Cazzo, dovevo rimanere in acqua!", pensò tra se e se.

Passata qualche ora, verso le 19:00, i ragazzi rientrarono in casa per preparare la cena. Victoria e Thomas, per evitare di fare esplodere la cucina, si dedicarono alla preparazione della tavola, mentre Ethan e Damiano prepararono la cena. Il menù era: crocchette di pollo con contorno di patatine fritte, accompagnate rigorosamente da della coca-cola.

"Regà sembrano le crocchette di Chili!"
"Victò la prossima volta io e Ethan te lasciamo a digiuno allora"
"Calma, stavo scherzando"

Finita la cena si invertirono i ruoli, Thomas e Vic lavarono i piatti mentre Ethan e Dam sparecchiarono la tavola. Successivamente ognuno si dedicò ad un'attività diversa: Damiano stava scrivendo nel suo quadernino personale la lista della spesa che sarebbero andati a fare lui e Ethan il giorno dopo, con l'aiuto di Thomas che gli consigliava cosa aggiungere, mentre Victoria giocava alla play e Ethan guardava il telefono sul divano.

"No Thomas, le patatine al cheddar scordatele"
"Dai ma sono buonissime"
"Te le compri tu, io e Ethan domani dobbiamo comprare le cose che servono a tutti e quattro"
"Fanculo"

Quando furono circa le 22:00, i ragazzi cominciarono ad andare nelle loro camere per prepararsi ad andare a letto, dato che la giornata fu molto pesante. Una volta giunti nella loro camera, prima di andare a farsi la doccia, Dam si rivolse a Vic.

"Vic, prendi il mio quadernetto e aggiungi alla lista della spesa quelle cazzo di patatine al cheddar che vuole Thomas, sennò mi dimentico. Alla fine gliele compro, ma non dirgli nulla."
"Va bene"

Una volta entrato in doccia, Vic prese l'agenda di Dam e fece quello che le aveva chiesto. La rimise successivamente a posto nell'unico cassetto della scrivania di legno presente nella stanza.

Passò qualche minuto, e la ragazza si sentì come strana, ma non capiva da cosa derivasse questo suo malessere. D'improvviso si girò verso la scrivania dove poco prima aveva messo via l'agenda di Damiano e capì all'istante quello che voleva il suo cuore. Lui non voleva che nessuno, e dico nessuno, toccasse la sua agenda, era una cosa super personale, infatti non la lasciava mai in giro o dove capitasse, la teneva sempre nel suo zaino o ritirata in qualche cassetto. Quell'oggetto diede a Vic l'impressione di starla chiamando per nome, così, dentro di se, disse:

"massì, infondo, che male c'è?".

Si avvicinò piano piano alla scrivania, riaprì il cassetto e prese in mano il quadernino; infine si sedette sul letto e cominciò a sfogliarlo. C'erano tanti disegni, alcuni fatti anche particolarmente bene. Vic sapeva che Dam, oltre a scriverci i testi ci disegnava anche delle idee per dei futuri tatuaggi. Quelli che la colpirono di più furono il disegno di un serpente e la scritta "Il Ballo della Vita".

"Che pensiero carino tatuarsi il nome del proprio primo album", pensò tra se e se.
Continuò a sfogliare. C'erano scritti tutti i testi delle loro canzoni che avevano già creato per ora, ma una cosa attirò particolarmente la sua attenzione. Con la coda dell'occhio, le pareva di aver visto una parola che assomigliasse al suo nome, così puntò lo sguardo verso quella direzione e lesse una cosa che le fece spalancare la mascella tanto da riuscire a vederle le tonsille.

I pensieri nella sua testa si confondono velocemente, non riesce a elaborare quello che ha appena visto.

"Damiano che mi dedica una canzone? Ma và, impossibile.. ma allora che significa la frase <<A Vic, la mia Marlena>>? È palesemente una dedica. Non può essere che quella canzone l'ha scritta per me, è una canzone d'amore, non penso che Damiano sia innamorato di me.. e se invece si? E se davvero io gli piacessi?"

In quell'esatto momento, Damiano varca la soglia della porta della camera, e quello che vede lo lascia senza parole. Victoria è seduta sul letto, con gli occhi sbarrati e la mano a tapparle la bocca, con la sua agenda in mano. Quando il loro occhi si incontrano, Damiano aveva già capito tutto. Un brivido percorse la sua schiena, deglutì, mentre continuava a fissare gli occhioni blu di Victoria. Non servirono parole, solo sguardi intensi, che valevano più di mille di esse.

Lei si sentì tremendamente in colpa. Aveva invaso la privacy di Damiano, scoprendo il suo segreto. Abbassò lo sguardo, chiuse l'agenda e la appoggiò sul letto. Damiano si avvicinò lentamente al letto e la prese in mano, la ripose nel cassetto e lo richiuse. Lei se ne stava lì, ferma, immobile, seduta sul letto a gambe incrociate, mentre lui se ne stava con la schiena appoggiata alla scrivania, con lo sguardo basso.

Quando Victoria si alzò per dirigersi in bagno, Damiano fece l'ultima cosa che la ragazza credette che avrebbe fatto.

Si avvicinò a lei lentamente, la quale nel frattempo si era fermata per scrutare i suoi movimenti. Ritornarono a guardarsi negli occhi. Damiano le appoggiò una mano su un fianco, mentre l'altra gliela appoggiò sulla guancia, accarezzandogliela con il polpastrello del pollice. Poi l'attirò definitivamente a se. Le loro fronti erano appiccicate, entrambi sentivano il calore del respiro dell'altro sulle loro labbra, le quali, qualche istante dopo, si scontrarono con un movimento fulmineo, dopo tanto, troppo tempo che lo desideravano. Il bacio iniziale si trasformò immediatamente in un gioco passionale, infatti, Dam, inserendo la lingua, fece appoggiare la schiena della ragazza sulla parete della stanza.

Quello fu un momento tutto loro. Non si curarono di niente, né del fatto che Thomas ed Ethan fossero nella stanza accanto alla loro, né del fatto che avevano un disco da incidere e non potevano permettersi di distrarsi dal loro lavoro.

Esistevano solo Damiano e Victoria.

Spazio autrice.
Ciao a tutti! Scusate l'assenza in questi giorni ma mi si era rotto il telefono, ora ritornerò presto con nuovi capitoli. Nel frattempo, vi sta piacendo la storia? Se si, fatemelo sapere con una stellina al capitolo e con un commento. Baci stellari,
R.R.🫶🏻📚

~Amandoti~ damoria storiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora