Capitolo tre

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|IL GIOCO DEL 'ACCHIAPPA L'ASSASSINO PRIMA CHE ALTRA GENTE VENGA UCCISA'|

Afferri la maniglia della porta e la abbassi, entrando nel locale. Subito, il profumo di bacon e uova strapazzate ti invade le narici. Sarebbe la colazione perfetta. Ma sono le due del pomeriggio e credi che pranzare direttamente sia la scelta migliore. Ti sei appena alzata dal letto. Letteralmente. E hai bisogno di energie.

Stamattina sei tornata a casa alle tre. Tutta la tensione causata dallo strano incontro con Jungwoo, il battibecco con Jaehyun, la tua chiacchierata con Taeyong, Johnny e la scatola delle meraviglie alle ciliegie e la riunione con la tua ex cotta, l'hai scaricata dormendo.

Sì. Dormendo.

Per questo hai dormito come un sasso fino all'una e mezza, e quando ti sei svegliata avevo un buco alla stomaco così grande, che con tutte le forze, sei sgusciata fuori dal letto in cerca di cibo. Sei scappata sotto la doccia e dopo dieci minuti eri sulla metropolitana, sperando ovviamente di arrivare viva a destinazione.

Ce l'ho fatta. Pensi, con lo stomaco che ricomincia a brontolare.

Ti guardi attorno, vedi un sacco di gente seduta ai tavoli che sta mangiando indisturbata. Adocchi dei piatti invitanti, uno di questi è la bistecca con salsa barbecue e purè di patate dolci. È il piatto forte del proprietario di questo locale. Uno dei pochi che, forse, gli NCT non possiedono. Tua madre lo ordinava sempre, per questo ora è anche una delle tue portate preferite.

La campanella alla porta tentenna e lasci che essa si chiuda alle tue spalle. Avanzi verso il banco, non curandoti dei tanti sguardi indiscreti che ti stanno squadrando dalla testa ai piedi -- forse a causa del forte rumore dei tuoi camberos sul pavimento, e ti sporgi in avanti.
Con i gomiti e le mani spiaccicate sulla superficie rossa ti alzi su, lasciando che le tue gambe penzolino.

Un sorrisetto contento ti si stampa sulla faccia.

Davanti a te c'è il proprietario, Mickey. Fondatore della tavola calda migliore di Mad City:

il Mickey' Heart.

Con il viso paffuto e gli occhi neri a forma di bottone, i capelli afro cortissimi e brizzolati e la sua divisa bianca da gelataio, Mickey ti riserva un sorriso a trentadue denti.

«Buongiorno Mickey.» lo precedi, salutandolo per primo.

Lui allarga le braccia e lascia stare qualunque cosa stia facendo, «Buongiorno anche a te, piccola Aurora.» allunga una mano e ti pizzica la guancia.

Tu ti gongoli, felicissima di vederlo. Prendi posto su uno degli sgabelli a fianco a te, «Che mi racconti?» gli chiedi.

«Niente di che.»

Tu assottigli gli occhi, scettica, e poggi il mento sul palmo della mano. Inarchi un sopracciglio quando Mickey alza gli occhi al cielo, pronto a iniziare la solita lagna. «Lavorare, lavorare, lavorare.» sbuffa, «Sempre lavorare e, senza lavorare, non si fanno soldi.» arriva a conclusione, stappando una bottiglia di birra.

Annuisci, inarcando un sopracciglio. «Afferrato il concetto, traduzione: solita merda.» Mickey ti punta contro il cavatappi annuendo a sua volta, «Esatto.»

Trattieni una risata. Non hai mai capito il vero motivo, ma Mickey non dice parolacce. È da quando sei nata che, in questa città, la gente conferma di non aver mai sentito questo omone grande e grosso inveire o dire una brutta parola. Sei un po' gelosa, devi ammetterlo. Vorresti trattenerti molte volte, ma il tuo subconscio dice che sia la terapia giusta: dire parolacce.

«Potresti dirla qualche brutta parola ogni tanto, Sammie non ti ucciderà.» lo stuzzichi, come se fossi il diavoletto sulla sua spalla.

Sammie è sua moglie. Madre dei suoi figli e l'unica donna al mondo a placare questo armadio quando si scalda un po' -- perché, secondo lei, è un grande NO per le parolacce, ma è un grande per iniziare delle risse se non gli è andata giù qualcosa.

Aurora (Korean Idols Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora