Capitolo 34

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Draco.

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"Ehi Draco, aspetta." Chiamò Harry.

Draco si voltò di nuovo verso di lui, con le labbra serrate come se avesse smesso di rispondere automaticamente con un sogghigno, ma non volesse ammettere di essere curioso. "Che succede, Ha-Po-Harry?"

Harry sorrise. "Volevo parlarti."

Draco alzò gli occhi al cielo. "Lo avevo capito."

"Allora, io... Ehm..." Harry si bloccò, non avendo idea di come sollevare la questione.

"Sputalo fuori, Potter." Draco sospirò.

"Torniamo a Potter, eh?" Chiese Harry.

Draco lo fissò.

Harry scrollò le spalle, sentendosi a disagio. "È solo che pensavo che stessimo arrivando da qualche parte."

"Cosa?" Draco lo guardò senza espressione.

"Beh, intendo dire che mi hai chiamato Harry..." Harry si interruppe, sentendo le guance arrossate al ricordo di Draco che gemeva il suo nome.

"Quando mai ti ho chiamato Harry?" Chiese Draco.

Harry si bloccò. A parte quella volta, quando Harry non avrebbe dovuto essere lì, non gli venne in mente un singolo caso. In effetti, non ricordava nemmeno che Draco lo avesse chiamato Potter, quella conversazione era la prima volta che lo chiamava per nome, e aveva balbettato, dato che avevano concordato di essere civili l'uno con l'altro dopo che Draco si era trasferito. Erano stati tutti gli amici di Harry a insistere nel chiamare Draco, Draco.

"Ebbene?" Chiese Draco, fissandolo.

Harry rabbrividì. "Beh, ehm, non volevo sentire!" Sbottò Harry, e se ne pentì all'istante.

Draco socchiuse gli occhi. "Cosa hai sentito?"

Harry cominciò a farsi prendere dal panico. "Sono venuto a cercarti per ringraziarti del regalo di compleanno. Ti ho ringraziato per quello, vero?"

Draco annuì lentamente.

Harry si chiese se avrebbe potuto distrarlo in questo modo. "Beh, è ​​stato un regalo davvero fantastico, molto premuroso e volevo dirtelo."

"Uhmmm." Draco incrociò le braccia e lo fissò con rabbia.

Harry fece una smorfia. "E la porta della tua camera era aperta, quindi... Quando non hai risposto, sono entrato."

Draco si accigliò. "Sei entrato nella mia camera da letto senza essere invitato?"

"Non volevo! Ho chiamato e poi quando ho sentito qualcosa." Harry scrollò le spalle, sentendosi impotente, sapendo di essere nel torto e non sapendo come spiegarsi. "Non sapevo cosa fosse ed ero preoccupato."

"Quindi sei entrato nella mia camera da letto e poi?" Chiese Draco.

Harry sentì le guance scaldarsi ulteriormente, ma Draco non aveva bisogno di sapere per quanto tempo Harry era rimasto lì ad ascoltare. "Eri sotto la doccia, quindi me ne sono andato."

Draco inarcò un sopracciglio. "E quando hai sentito il tuo nome..." Draco impallidì.

"Mi dispiace. Non volevo!"

"Hai... Hai sentito..." Draco lo fissò, con aria inorridita.

"So di aver invaso la tua privacy, ma mi dispiace sinceramente." Disse Harry in fretta, sforzandosi di non sprofondare ulteriormente nella situazione raccontando da quanto tempo era rimasto lì, ipnotizzato dai suoni emessi da Draco e da come lo avevano fatto sentire.

Seconde PossibilitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora