Capitolo 8

113 9 0
                                    

Cambiare Il Passato.

~•~•~•~•

Arrivarono come previsto e corsero dentro, Harry lanciò un'occhiata a Hermione mentre lei si attardava deliberatamente dietro a tutti loro. Sperava che Fred e George fossero già lì e stessero solo aspettando che irrompessero nell'ufficio degli auror per far scattare gli allarmi corretti mentre raccoglievano le prove di cui avevano bisogno per scagionare Sirius. Lanciò un'occhiata a Hermione, osservandola mentre sussurrava un incantesimo e il suo patronus lontra apparve e saltò su uno dei volanti senza che nessuno se ne accorgesse.

Harry li condusse facilmente al Dipartimento dei Misteri e vagarono lungo i corridoi, gli scaffali erano pieni di sfere di vetro e saltavano per rumori che non erano certi fossero rumori. Esclamò ad alta voce che Sirius doveva essere lì, che erano nel posto giusto.

"Harry." Lo chiamò Neville. "Questo ha il tuo nome sopra."

Harry gli diede un'occhiata, sapendo che quello era il motivo per cui le immagini gli erano state impresse nella testa. "Lascia perdere, Nev, so già cosa dice."

Neville lo guardò accigliato ma annuì. Si rese conto tardivamente che non aveva mai accorciato il nome di Neville in quel modo, non ancora comunque.

"Cosa?" Chiese Ron. "Cosa dice?"

Harry scrollò le spalle e si voltò verso gli scaffali, fingendo di prenderne uno, ma invece ne fece apparire uno.

"Harry!" Urlò Ginny, con tono allarmato.

Harry prese un profondo respiro e le andò accanto, mentre Hermione annuiva cupamente.

Un Mangiamorte, completamente vestito e mascherato, percorse il corridoio verso di loro.

"Dov'è Sirius?" Chiese Harry.

"Sai che dovresti davvero imparare a distinguere i sogni..." Il Mangiamorte agitò la bacchetta con un gesto teatrale per togliersi la maschera e rivelarsi come Lucius Malfoy. "E la realtà. Hai visto solo ciò che il Signore Oscuro voleva che tu vedessi. Ora dammi la profezia."

Harry stava al gioco anche se sapeva che Lucius Malfoy non era l'unico Mangiamorte presente, ma Hermione aveva fatto notare che non volevano che gli altri Mangiamorte scappassero via non appena si fossero resi conto di aver saputo e preparato la trappola. Non che nessuno dei due pensasse che Bellatrix Lestrange sarebbe mai scappata da una lotta.

"Se ci fai qualcosa, te lo rompo." Minacciò.

La risata di Bellatrix risuonò. "Sa come giocare. Piccolo, piccolo, Potter."

"Bellatrix Lestrange." Disse Neville, facendo un passo avanti, con aria sbalordita.

"Neville Paciock è? Come stanno mamma e papà?"

"Meglio, ora che stanno per essere vendicati!" Esclamò Neville, puntandole la bacchetta contro.

Bellatrix gli puntò contro la bacchetta con un sussulto quasi impercettibile.

Lucius tese le mani in segno di pace. "Calmiamoci tutti quanti."

Emise un suono acuto e Harry aggrottò la fronte: non aveva lanciato un incantesimo e non era una parola che riconosceva.

"Tutto ciò che vogliamo è quella profezia." Stava dicendo Lucius.

Harry lanciò un'occhiata a Hermione per scusarsi. Ne aveva abbastanza di stare al gioco. Lasciò che la profezia evocata nelle sue mani svanisse. "E naturalmente devo essere io a prenderla, dato che Voldemort sta ancora fingendo di essere morto."

"Osi pronunciare il suo nome?" sussurrò Bellatrix prima di urlare. "Tu, Sporco Mezzosangue!"

"Va tutto bene." Disse Lucius, quasi gentilmente, ma Harry sapeva che era perché voleva la profezia e pensava di avere ancora una possibilità. Iniziò a camminare verso di loro. "Non ti sei sempre chiesto, qual era il motivo del legame tra te e il Signore Oscuro? Perché non è riuscito a ucciderti quando eri solo un neonato? Non vuoi sapere il segreto... Della tua cicatrice? Tutte le risposte sono lì, Potter, in quell'orbe, tutto quello che devi fare... È darmela, e posso mostrarti tutto."

Seconde PossibilitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora