Seconde Possibilità

Capitolo 38

Incontriamoci

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Sirius aprì le braccia, leggermente sorpreso ma anche non sorpreso quando Harry vi si seppellì all'istante. Di nuovo.

Harry non era un normale sedicenne, mentalmente ne aveva trent'anni e non aveva l'imbarazzo di cercare rassicurazioni da un altro, nemmeno da una figura paterna. A sedici anni, era tutto ciò che Sirius aveva voluto e si era rifiutato di permettersi, credendo che essere un adulto significasse non aver bisogno di conforto, amore o rassicurazioni, che era abbastanza grande per esserne al di sopra. Quanto si era sbagliato e mentre era contento che Harry ne sapesse più di quanto avesse mai fatto lui, odiava le ragioni per cui il suo figlioccio ora lo seguiva ovunque.

Poiché Harry era crollato tra le sue braccia la notte del combattimento, sembrava che fossero state abbattute tutte le barriere e il loro rapporto era diventato migliore e più forte per questo. Sirius non aveva nascosto nulla a Harry, nemmeno i giornali della mattina seguente che dichiaravano Harry il loro salvatore per la seconda volta e gli attribuivano il merito di aver mostrato al Ministero come uccidere Voldemort dall'interno di Malfoy Manor.

Fred non si era ancora svegliato e i guaritori di San Mungo non capivano cosa lo stesse causando, erano certi che fosse dovuto all'incantesimo di Voldemort. Harry era paranoico e pensava che significasse che Sirius era in prestito e sarebbe morto da un momento all'altro. Non che Harry fosse l'unico, Hermione e George non avevano lasciato Fred e Remus stava cedendo a ogni suo capriccio, come se dovesse essere l'ultimo.

Oltre a ciò, tutti erano sotto shock per la morte di Silente. Non era stato pianificato come avevano spiegato Harry e Hermione nella precedente linea temporale, Voldemort era riuscito a sconfiggere il più grande mago del loro tempo, ma poi Harry aveva sconfitto Voldemort, significava che Harry, a sedici anni, era ora il più grande mago del loro tempo?

Il funerale era stato organizzato per tenersi di lì a qualche giorno, ma ci sarebbe stata una veglia la prima sera del trimestre per tutti gli studenti che volevano rendere omaggio. Persino nel dolore per la perdita del suo capo e amico, Minerva era stata bravissima a farsi buttare nel ruolo di Preside. Sirius aveva insistito perché si unisse a loro ogni sera per cena, era diventata una buona amica per lui quell'estate e non avrebbe lasciato che si impantanasse nella miseria. Amelia aveva ovviamente avuto la stessa idea ed era raro vedere l'una senza l'altra ormai.

"Dobby sta cucinando la cena." Disse Sirius, giusto per avere qualcosa da dire che non fosse una critica al fatto che non gli veniva mai concesso un attimo di pace.

"Non ho fame." Borbottò Harry nella sua spalla.

"Devi mantenere alta la tua forza." Gli disse Sirius, stringendolo più forte. "Lo facciamo tutti."

Harry sospirò ma annuì. "Hermione..."

"Ne sta portando un po' a loro." Disse Sirius gentilmente, sapendo quanto Harry si sentisse in colpa per il fatto che Fred si fosse fatto male. Sebbene non fosse nulla in confronto a quanto si sentisse in colpa Draco per tutto questo, non era stato in grado di parlare quando lo aveva scoperto.

Harry annuì e tacque di nuovo.

"Bill sta meglio." Disse Sirius nel silenzio.

Remus aveva visto Greyback alla villa e gli era corso dietro, sfortunatamente Bill era corso ad aiutarlo ed era finito per essere sbranato da Greyback, proprio come era successo nell'altra linea temporale. Non c'era stata la luna piena, quindi Bill non era stato infettato dalla licantropia. Non era e non sarebbe diventato un lupo mannaro, proprio come nell'altra linea temporale, era stata una piccola pietà, ma pur sempre una pietà. Sirius poteva capire perché Harry, Hermione e George fossero così tesi, solo che questa volta Bill aveva ucciso Greyback. Per Sirius dimostrava che non era destinato a morire, ma capiva perché erano così spaventati, dopo essere stati rinchiusi e poi in fuga, si stava godendo il fatto che le persone lo amassero e si prendessero cura di lui di nuovo. Non era qualcosa che avrebbe mai potuto dare per scontato.