5. Nuova amica

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La mattina dopo mi svegliai stordita, forse per la musica troppo alta della sera prima, mi ci volle un po' per alzarmi dal letto, anche se volevo rimanere a dormire, ma non potevo siccome dovevo andarmi ad iscrivere alla nuova scuola.

Bussai alla porta del bagno ma non ricevetti nessuna risposta, quindi entrai senza problemi, chiusi a chiave e mi sciacquai la faccia per svegliarmi, decisi di farmi una doccia, mi spogliai e aprii l'acqua, appena sentii che la temperatura era giusta entrai dentro.

Uscii dalla doccia e mi precipitai in camera, chiusi la porta e presi l'intimo dal cassetto; optai per mettermi dei pantaloncini bianchi, una fascia bianca sotto ad una canottiera rossa, abbastanza larga, e le mie fidate converse bianche e rosse. Mi truccai mettendomi un po' di mascara e pettinai i miei capelli lasciandoli sciolti.

Appena fui pronta scesi giù per le scale e me ne andai in cucina per fare colazione, Louis dormiva ancora, mentre mia madre e Mark erano andati a fare la spesa, ma mi avevano detto di svegliarmi presto perché appena tornavano andavamo direttamente a fare l'iscrizione alla Holmes Chapel Comprehensive School.

Finii la mia colazione e dopo aver messo la tazza dove prima c'era il tè nella lavastoviglie mi sedetti sul divano per guardare un po' di televisione, a basso volume per non svegliare Louis.

La porta di casa si aprii improvvisamente e vidi entrare Mark e mia madre con le buste della spesa, spensi la televisione e andai ad aiutarli, "Grazie tesoro" disse mia madre, appoggiai le buste sopra al tavolo della cucina e incominciai a mettere a posto.

"Ora possiamo anche andare" disse mia madre dopo aver messo dentro l'ultimo cartone di latte, presi il mio telefono che avevo lasciato sul divano ed uscii di casa avviandomi verso la macchina di Mark.

Parcheggiamo davanti alla scuola e scendemmo entrando dentro ad un enorme giardino, venimmo accolti da una signora sulla cinquantina che ci portò nell'ufficio del preside dell'istituto.

Restammo dentro a quell'ufficio per almeno mezz'ora, solo perché Mark lo conosceva già visto che Louis frequentava quella scuola da cinque anni, dopo aver finito di chiacchierare ci salutò augurandomi un buon anno scolastico, ci indirizzò verso la segreteria dove mi avrebbero dato l'uniforme.

"Mamma, è orribile" la guardai schifata, nella mia vecchia scuola non c'era l'obbligo di indossare un'uniforme quindi non ero abituata, ma quella non si poteva proprio guardare, "Dai poi ci farai l'abitudine" ghignò Mark, gli sorrisi e sbuffai, forse aveva ragione dovevo solo farci l'abitudine.

Ritornammo a casa verso l'ora di pranzo, ci fermammo un po' per il quartiere per far vedere a mia madre come si doveva muovere, i pochi negozi che c'erano e tutto, rientrammo dentro casa e l'unica cosa che volevo fare era provarmi l'uniforme per vedere come mi stava.

Nel frattempo Louis si era alzato, appena me la infilai lo chiamai per sentire un parere maschile, appena entrò in camera mi girai verso di lui "Allora? Come mi sta?" chiesi, "Bene Cas, dico sul serio, sembri quasi intelligente" ghignò, afferrai un cuscino e glielo lanciai "Idiota" mi misi a ridere, chiusi la porta e me la tolsi rimettendomi i vestiti che avevo.

"Scendete, è pronto!" ci chiamò mia madre, scendemmo di corsa le scale come due bambini, stavamo morendo di fame, ci mettemmo seduti e iniziammo a mangiare, "A che ora ti vedi con Beth?" chiese Louis, "Chi è Beth?" chiese invece mia madre, "Non ci siamo ancora sentite veramente, anche perché non ho il suo numero" dissi, "Bethany, è un'amica di Lou" aggiunsi rivolgendomi a mia madre, annuirono tutti e due.

Ad un certo punto il telefono di Louis squillò, sotto lo sguardo minatorio di Mark rispose "Uhm.. Si.. Certo te la passo" disse Louis tra un boccone e l'altro, "Per te" mi porse il telefono, con aria interrogativa lo presi "Pronto?" chiesi, "Cas sono Beth, senti ci vediamo sotto casa tua alle 4 e salvati il mio numero, a dopo" disse Bethany, le dissi che andava bene e attaccai ripassando il telefono a Louis.

Finimmo di mangiare e dopo aver messo i piatti nella lavastoviglie andai in camera per sistemarmi un po', non sapevo se cambiarmi o meno, mi guardai allo specchio e alla fine non ero messa proprio male quindi decisi di rimanere in quel modo.

Arrivarono finalmente le quattro di pomeriggio, ero troppo in ansia, anche se era una semplice uscita tra due conoscenti, non volevo, come dire, sfigurare.

Scesi velocemente le scale e salutai gli altri, uscii in giardino e vidi Bethany che stava parlando con Harry, appena mi videro smisero di parlare, "Ehi Cas!" esclamò dandomi un bacio sulla guancia Bethany, "Cassie" mi fece un cenno invece Harry, "Andiamo?" chiese Bethany, annuì.

"Che ci faceva Harry lì?" chiesi una volta che ci eravamo allontanate, "Stava andando da Louis che dovevano uscire per andare in centro" mi sorrise, "Mh ok" dissi, "Ti piace?" chiese, "Chi?" chiesi a mia volta, "Harry!" ghignò, "Oh no no" scossi la testa, "Non ti credo" scherzò Bethany, risi "Non lo conosco nemmeno, sinceramente non voglio pensare ai ragazzi in questo momento, devo riorganizzare la mia vita" sorrisi e lei fece lo stesso, "E' un bravo ragazzo" disse continuando a parlare di Harry, la guardai e sorrisi, "Da quanto lo conosci?" chiesi, "Da cinque anni, siamo sempre stati in classe insieme, è il mio migliore amico, gli racconto praticamente tutto" sorrise, annuii e la seguii dentro a un negozio d'abbigliamento.

Passammo tutto il pomeriggio a parlare e a girare per negozi, ci fermammo anche a prendere un gelato che a detta di Bethany era quello più buono di tutta Londra, era davvero piacevole stare in sua compagnia, aveva proprio ragione Louis, era una forza della natura.

Mi accompagnò fino a casa, "Ah Cas, dammi il tuo numero così me lo salvo e ricordati, per qualsiasi cosa, chiamami, siamo le uniche ragazze del gruppo, dobbiamo darci forza a vicenda" fece una smorfia ed io le sorrisi, le diedi il numero e la salutai entrando dentro casa.

Appena aprii la porta di casa qualcuno emise un gemito di dolore "Ahia cazzo" era Harry, l'avevo preso sul naso, proprio come lui aveva fatto con me con la porta del bagno sull'aereo, mi scusai "Beh almeno adesso siamo pari" ghignai, lui sorrise, "Vieni ti do una mano che ti sta uscendo il sangue" dissi portandolo in bagno, "Scusami, davvero" dissi cercando di disinfettare il piccolo taglio che si era fatto per colpa della porta, "Tranquilla" sorrise, si sistemò mettendosi un piccolo cerotto e poi uscii dal bagno, lo seguii e lo accompagnai in salotto.

Ci mettemmo seduti sul divano, c'era un silenzio assurdo "Dove sono gli altri?" chiesi "Sono usciti un attimo, mi hanno chiesto se gentilmente potevo restare a casa, visto che potevi tornare da un momento all'altro" mi informò, annuì, "Scusa e che ci facevi davanti alla porta?" chiesi ancora, "Stavo andando in giardino" disse, risi e lui sorrise facendo spuntare una fossetta.

"Ora vado a casa, volevo farti un po' di compagnia, ma ho da fare" si grattò la nuca, "So badare a me stessa" sorrisi, scosse la testa "Ci vediamo" disse voltandosi verso di me, era in dubbio se dirmi qualcos'altro o no, almeno così sembrava, ma non disse niente, lo accompagnai alla porta e lo salutai.

Era davvero strano, più che altro misterioso, non sapevo che pensare, forse mi stavo facendo mille film mentali, magari doveva andare dalla sua ragazza oppure non so, scossi la testa per scacciare via quei pensieri e mi accomodai sul divano aspettando gli altri.

SPAZIO AUTRICE

Ecco il capitolo, spero che vi piacciano e che abbiate apprezzato questi due capitoli in un giorno solo, mi mancherete tanto e spero di trovare un po' di tempo per aggiornare prima di un mese. Fatemi sapere se vi piace come si sta evolvendo la storia, magari con qualche commento oppure vi ricordo che potete scrivermi su twitter se ne avete voglia, sono @paradviseharry

Un abbraccio a tutte, spero di "vedervi" presto, buone vacanze!

Over Again || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora