L'ennesimo crossover TMNT ff ('87/'07/'12/oc)

Capitolo 4

2.0.0.7

Era indispensabile trovare un modo per fuggire di lì prima che potessero far ritorno i pezzi grossi. Karai era uscita con qualche soldato  del Piede a controllare che nei dintorni di quella sala ci fosse calma piatta. Rimasto da solo Mickey con i prigionieri, essi iniziarono a confabulare a bassa voce sul da farsi.
"Forse... potrei provare a leggere nella sua mente. Potrei scoprire qualcosa di utile!" Propose April('12) posizionandosi subito dopo per entrare in maniera più ottimale in contatto con la giovane tartaruga. Ma qualcosa non andò come previsto. Michelangelo('07) si girò furioso nella sua direzione con sguardo truce.
"Piantala! Esci subito di qui!"
Quell'exploit improvviso destabilizzò abbastanza la ragazza perché la connessione fra le loro menti si interrompesse, quasi come se l'avesse respinta, e lui non perse tempo nel premere un tasto dei tanti presenti nella console poco distante per dar loro una potente scarica di corrente punitiva. Tutti ne furono storditi, ma la scossa non era stata abbastanza forte da addormentarli nuovamente.
Una volta ripresisi Leonardo('12) non perse tempo e si precipitò, cercando di non farsi sentire dalla loro guardia, a chiedere ad April cosa fosse riuscita a percepire.
"Allora April, cosa sei riuscita a scoprire?"
"Ahi... purtroppo non molto - iniziò lei massaggiandosi la testa dolente- non sono riuscita ad andare molto a fondo. Inoltre aveva la mente offuscata da una strana agitazione, rabbia e... paura! Mi è parso molto spaventato. C'è qualcosa che lo terrorizza terribilmente, ma non sono riuscita a vedere cosa di preciso." Questa informazione, seppur di scarsa utilità, stupì molto tutta la squadra.
"Non sei riuscita a capire chi fosse?" Chiese Donatello('87)
"No, la sua mente era così confusa e turbolenta che non sono mi è stato possibile trovare nulla, inoltre se conti anche la resistenza che ha fatto... ."
Queste informazioni diedero a Leonardo('12) abbastanza sicurezza da farlo avvicinare alle sbarre per tentare di avere le risposte che cercavano dal diretto interessato. Non era certo di chi fosse, fin dall'inizio gli ricordò di tutto fuorché Raffaello. Non aveva affatto la faccia da spaccone, anzi, i suoi tratti erano particolarmente dolci, e non sarebbe mai appartenuto a lui un tale stato d'animo così spaurito. Per la testa però gli balenò un'idea: avrebbe provato a chiamarlo come il fratello, nella speranza che o rispondesse a quel nome, o che la cosa potesse suscitare in lui una qualunque reazione.
"Hey, tu, Raffaello malvagio!" Il leader non capiva se a farlo girare fu il proprio nome o l'aggettivo col quale si era sentito preso in causa. Poco importava, per lo meno aveva la sua attenzione in quel momento:
"Va bene se non vuoi aiutarci a fuggire, perché è evidente che sia così, ma potremmo sapere almeno perché sei finito qui?"
"Cosa ve ne può importare? Non è questo di cui vi dovreste preoccupare ora."
"Siamo in trappola, senza alcuna via di fuga! Non c'è molto da fare ormai." Ribatté tentando di mantenere l'atteggiamento più calmo e piacevole possibile nella speranza che poi si sarebbe fidato di lui.
"E poi... vorrei davvero sapere cosa avrebbe fatto di così sconcertante l'altro me per farti arrabbiare al punto da farti preferire la compagnia di quella grattugia alla tua famiglia." Ma prima ancora che Michelangelo ('07) potesse avere la benché minima reazione e quell'affermazione si intromise, spazientito, il secondo genito:
"Leo lascia perdere, è totalmente inutile, come parlare con un muro! E poi sono certo che lui non sappia un bel niente, insomma guardalo! Non sa nemmeno lui perché è qui!" Le parole di Raffaello('12) fecero uscire il fumo dalle orecchie del piccolo. Passi Leonardo, che comunque aveva a sua volta parte di colpa, ma sentire di nuovo l'ennesima predica di Raffaello lo scompensò a tal punto da portarlo ad avvicinarsi con passo felpato alla prigione iniziando ad urlare in faccia a Raffaello('12).
"Quando capirai che devi chiudere quella maledetta boccaccia