Capitolo 5

16 3 10
                                    

Jacob
Quando Bella cadde tra le mie braccia non seppi cosa fare. Decisi di prenderla in braccio e portarla via da la. Arrivai in un angolo fuori dal locale con poche persone e decisi di appoggiarla per terra con la chiesa appoggiata al muro.
Ero in preda al panico, non sapevo cosa le fosse preso e intanto la gente si iniziò ad accerchiare intorno a noi.
Bella non si muoveva e non apriva gli occhi.
Chi sa se mi sente? Decisi di sussurrarle all'orecchio sperando che mi senta.
<<Non preoccuparti, andrà tutto bene fiorellino.>>
La gente iniziava a farmi troppe domande quindi decisi di chiamare i rinforzi.
Stefania, Teo e Nicholas arrivarono dopo poco e cacciarono le persone che accerchiavano me e Bella.
Quando Stefania si avvicinò scoppiò a piangere.
<<Cosa le hai fatto Jacob?>> disse con la voce spezzata
<<Io proprio niente, dovrei essere io a chiederlo a te. Non eravate insieme?>>
<<Be...all'inizio si, poi è andata verso il bagno e ci siamo separate.>>
<<Cazzo Stefania, dovevi controllarla. Non conosce le persona qua, chi sa cosa ha bevuto e con chi è stata!>>
La rabbia mi iniziò ad invadere. Volevo spaccare qualcosa.
Ad un certo punto si intromise Teo.
<<Ma ora cosa facciamo? Non possiamo portarla a casa sua così, ci denunciano.>>
<<Allora...la porterò via con me. I miei non sono a casa. È la cosa più sensata.>>
<<Assolutamente no, lei ti detesta.>> disse Stefania.
<<Be non abbiamo alternative. Domani non verrà a scuola, starà malissimo se ha bevuto qualcosa quindi Stefania, dovrai dire a sua mamma che è rimasta a casa con te perché non stavi bene. Ok?>>
<<Va bene, ma io non sono brava a mentire.>>
<<Invece lo farai.>>
Teo e Nicholas mi guardarono straniti. Come biasimarli. Non ho mai parlato con Bella se non per prenderla in giro o insultarla.
Ripresi Bella in braccio e mi diressi vero la mia macchina. Per fortuna che non ero venuto in moto se no uno degli altri 2 se la sarebbe dovuta portare a casa. Non posso neanche immaginarmelo.
Appena arrivai all'auto un ragazzo mi diede un colpetto sulla spalla. Lo ignorai e appoggiai Bella sul sedile del passeggero. Solo dopo mi girai per vedere chi era quel ragazzo e lo riconobbi. Era uno spacciatore che si imbucava alle feste.
<<Ei, senti, quella è la mia ragazza.>> mi disse lo spacciatore.
<<Oh oh, non credo proprio. Se osi avvicinarti sono un'altra fottutissima volta a lei, ti giuro che ti spacco la faccia. Chiaro?>>
Il ragazzo non aprì bocca ed indietreggiò.
<<Bene, vedo che hai capito.>>
Salii in auto e andai verso casa.
Per tutto il viaggio Bella non si era mai mossa e mi iniziai a preoccupare sempre di più.
Appena arrivati ripresi Bella in braccio e la portai in casa. Non me la sentivo di metterla sul divano quindi optai per il mio letto.
Ma che diamine sto facendo?
La appoggiai delicatamente e le tolsi le scarpe. Non sapevo se lasciarla così o toglierle anche i vestiti. Dopo vari minuti decisi di lasciarla così, se no chi sa cosa mi avrebbe fatto di mattina.
Mentre le sistemavo il top vidi un segno sul suo braccio sinistro e tirai giù la manica. Era un morso.
Mille domande mi riempirono la testa ma in fondo non erano affari miei. Decisi quindi di lasciarla la e andai a dormire sul divano.

Rose e rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora