Capitolo 2

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Bella
È passata una settimana dall'inizio della scuola e le cose non sono migliorate, anzi, soni addirittura peggiorate. La mia amica Stefania frequenta uno dei " 3 viziati", Nicholas Roberts. Sta quasi tutto il giorno con lui e i suoi 2 amici e va alle feste con loro. È una cosa terribile, ormai non mi calcola quasi più. Anche Katherine è rimasta sconvolta, non se lo sarebbe mai aspettato, d'altronde come me. Almeno io e Stefania siamo ancora vicine di banco così le posso parlare e chiedere spiegazioni.
Oggi all'entrata della scuola vidi Stefania salutami e io ricambiai il saluto ma poco dopo vidi avvicinarsi a lei Nicholas che le lasciò un bacio a stampo sulle labbra. Rimasi paralizzata per qualche secondo fino a quando non sentii qualcosa venirmi addosso.
<< Eii, stai attento.>>
Non avevo visto chi era e non mi interessava e ripresi a camminare ma appena sentii la sua voce mi girai di scatto.
<<Forse sei tu a dover stare più attenta non credi, fiorellino?>>
<<Jacob, punto primo tu mi sei venuto addosso, punto secondo non osare mai più chiamarmi fiorellino! Chiaro?>>
<<Non scaldarti, so che non sei abituata alle mie attenzioni.>> disse in tono provocatorio.
<<No, non sono abituata e non mi voglio di sicuro abituare. Sei solo un coglione.>>
Mi girai e andai dritta in classe senza mai voltarmi.
Appena arrivata trovai Stefi già seduta al suo posto è le andai incontro. Dovevo assolutamente parlarle.
<<Ciao Stefi, come stai?>>
<<Ciao Bella, tutto bene.>>
<<Senti, non voglio offenderti ma la situazione ti sta scappando di mano.>>
<<Di cosa parli? Nicholas?>>
<<Si, vi ho visto oggi, vi siete baciati. Non pensi di correre un po' troppo? Lui è i suoi amici sono solo degli stronzi viziati.>>
<<No, non sto correndo troppo e poi non sono affari tuoi.>> fece un pausa per poi urlarmi contro <<E poi non devi essere gelosa, so che dici queste cose solo perché sei invidiosa di me perché tu hai da sempre avuto una cotta per Jacob ma lui non ti ha mai guardata. Ora devo andare, ci vediamo.>>
Rimasi ferma dov'ero. Le sue parole mi avevano ferita. Sentii gli occhi lucidi e le lacrime che iniziavano a rigarmi guance. Io odio piangere e soprattutto odio farmi vedere così, quindi iniziai a correre verso il bagno. Mi chiusi dentro e scoppiai a piangere. Non sopportavo che la mia migliore amica mi dicesse queste cose.
Se solo non fosse andata così...
Troppi pensieri negativi mi inondarono i pensieri e quando stavo così sapevo fare solo una cosa per calmarmi. Mi tirai giù la manica sinistra della divisa e mi guardai la pelle del braccio scoperta. Avvicina la bocca alla pelle e...dolore. Iniziai a sentire il gusto di sangue in bocco e decisi di mollare la presa. Mi ero morsa, mi ero morsa di nuovo.
Cos'ho fatto? No, non di nuovo.
Mordermi era l'unica cosa che mi calmava e ogni volta che ero triste o stressata lo facevo.
Dopo essermi ripresa, sciacquata la bocca e dopo aver pulito il morso tornai in classe. La professoressa non mi fece cambiare posto quindi fui obbligata a sedermi vicino a Stefania. Non la salutai e non la guardai mai, lei fece lo stesso.
Non vedevo l'ora che questa giornata finisse.

Rose e rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora