CAPITOLO 6

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BELLA

Mi iniziai a girare e rigirare nel mio letto. Mi sembrava strano che non fosse suonata nessuna svegla ma la cosa più strana è che non ricordo niente di ieri sera. Decisi di aprire gli occhi e mi accorsi che non ero nel mio letto. Dove diamine ero finita?                                                                     

Ad un tratto sentii una voce fin troppo famigliare.

<<Buongiorno fiorellino, dormito bene?>>

Era Jocob e io ero nella sua camera e nel suo letto.

<<Jacob! Cosa mi hai fatto e cosa mi è successo? Rispondi cazzo!>>

Provai ad alzarmi ma dei giramenti di tesra mi assalirono. Jacob mi guardò con uno sguardo preoccupato e si mise a sedere vicino a me.

<<Senti io non ti ho fatto proprio niente, semplicemete un tizio ti ha drogata e sei praticamente crollata tra le mie bracca. Quindi ho deciso di portarti a casa mia, non potevo lasciarti li.>>

Sembrava sincero quindi decisi solo di ringrazziarlo. Però ad un certo punto mi fece una domanda che mi sconvolse.

<<Senti Bella, cos'è quel segno che hai sul braccio, sembra un morso.>>

Iniziai a tremare e il mio cuore iniziò a battere così forte che riuscuvo a sentire solo quello. Le parole non avevano intenzione di uscire dalla mia bocca e l'unica cosa che mi venne in mente era scappare. Mi alzai dal letto traballado e andai a mettermi le mie scarpe. Come mi rialzai Jacob mi bloccò cun un braccio contro la porta d'ingresso. Provai a spostarmi ma mi bloccò anche con l'altro braccio.

<<Che cazzo ti prende ora? Vuoi rispondermi o no?>>

<<I-i-io...>> le parole mi morirono in bocca ma per fortuna il telefono di Jacob iniziò a squillare.

<<Non muoverti da qui, capito?>>

Ovviamente non lo ascoltai e appena scomparve dietro la la porta che portava in camera sua sgattaiolai fuori dalla porta. Sentivo ancora il cuore a mille e le mie mani conitnuavano a tremare. Non sapevo dove fossi ma sapevo di dovermi allontanare il più possibile da lui. Ad un tratto sentii una voce chiamarmi, feci finta di niente fino a quando Jacob mi prese di forza per un braccio per farmi girare.

<<Ti avevo detto di aspettarmi.>>

<<Mollami>>

<<No, prima mi dici cos'è quel segno.>>

Iniziai a sentire le lacrime rigarmi il volto e le mia gambe diventavano sempre più molli. Jacob vedendomi in queste condizioni decise di mollare la presa e io mi sedetti a terra con la schiena appoggiata ad una staccionata di una casa. Iniziai a piangere così forte da non riuscire quasi più a respirare. Sentivo il suo sguardo adosso e questa cosa mi metteva solo più a disagio. Dopo non so quanto tempo Jacob decise di parlare.

<<Senti io non volevo ferirti ma vederti con quel segno mi ha fatto così incazzare...non posso neanche immaginarmi che un tizio a caso ti abbia fatto quello! Mi fa incazzare il solo pensiero.>>

<<Non è stato un tizio a caso...sono stata io.>> 

A queste parole Jacob sbiancò e mi iniziò a guardare in una maniera indecifrabile.

<<Perchè diamine dovresti farti una cosa del genere? Dimmi il cazzo di motivo!>>

<<Non sono affari tuoi, mi dispiace.>>

Mi sa che le mie parole lo ferirono perchè non disse niente.

<<Si, è vero, non sono affari miei.>>

Dopo queste parole Jacob si voltò e tornò a casa sua. Io invece usando le ultime forze che mi rimanevano decisi di chiamare Stefania per farmi venire a prenderere.


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