"Caro Jamie,
Questa lettera è da parte di una stella, facente parte della costellazione del leone, ciò è estremamente ironico, sono un "cuore di leone", ma Serpeverde. Tutto questo mi riconduce a te in tantissimi modi diversi: il primo è proprio l'ironia nel fatto che il simbolo della casata Grifondoro sia il leone... Dovrei iniziare a chiamarti leoncino? Sono sicuro che diresti di odiarlo, ma allo stesso tempo ti farebbe sentire amato ed appezzato, ti comporti così quando sei innamorato, saltelli di gioia per le cavolate tipo questa, ma ti posso ammettere che sei contagioso, la tua gioia mi contagia e rende felice e salterello anche me. Tornando al discorso iniziale, sapevi che nello zodiaco i segni del leone e dell'ariete (il tuo segno zodiacale) assieme sono entrambi passionali, istintivi e un po' egocentrici? L'Ariete e il Leone concepiscono l'amore come una grande avventura, da vivere con entusiasmo e allegria, ed è esattamente così che ci descriverei, per me è una grande avventura scriverti (sperando che nessuno mi scopra); entusiasmo e allegria sei letteralmente tu, i primi aggettivi che mi vengono in mente da dare a te, entusiasta e allegro; inoltre io sono del segno zodiacale del cancro, e sempre l'oroscopo dice che il rapporto sentimentale tra il mio e il tuo segno è molto emozionante all'inizio, in quanto la passionalità e l'entusiasmo "arietino" (magnetizzano) la mia sensibilità . Direi che siamo agli inizi della nostra storia, nonostante fosse da mesi che tu palesemente mi mangiavi con gli occhi, probabilmente tu proveresti a ribattere, ma purtroppo è una lettera e non posso vedere te che ti arrabbi per questa affermazione, devo ammettere che nella mia testa saresti molto divertente. Non vedo l'ora di tornare ad Hogwarts -Tuo Regulus"Stavolta la lettera aveva una conclusione. Harry era rimasto per un attimo di sasso, quindi quella sera anche loro due si erano messi assieme? Perché Sirius sembrava non saperlo? Chissà, voleva andare a disturbarlo di nuovo, ma on voleva nemmeno ricordargli qualcosa di brutto. Harry venne a sapere da Kreacher che Regulus era morto, non gli aveva dato ulteriori dettagli, ma Harry rabbrividiva al pensiero che un ragazzo così giovane fosse morto, soprattutto ripensando al simbolo dei mangiamorte inciso sulla testata del suo letto. quindi doveva essere cauto, ma allo stesso tempo, magari parlarne gli potrebbe fare bene. Lo ritrovò nel salottino dove lo aveva lasciato da solo, aveva un bicchiere in mano, dall'odore forte e amaro, Harry capì trattarsi di alcol, ma non ne sapeva molto a riguardo, quindi, non riuscì a riconoscere di quale tipo di alcolico si trattasse. <Che c'è? Ne vuoi un po'?> Sirius lo prese in giro, il tono ironico venne bloccato da un lungo sorso da quel bicchiere. <Ti va di parlarmi di Regulus?> Sirius acconsentì e fece segno ad Harry di sedersi. <Che vorresti sapere?> Harry si sedette prima di chiedere. <Che tipo di rapporto avevate?> Sirius emise dalla bocca un suono simile a quello di quando premi un tasto rosso per dire di aver sbagliato risposta, in quel caso però il ragazzo aveva sbagliato domanda. <Hai una domanda di riserva?> il ragazzo ci pensò <A te non sembra molto importare, ma a Regulus le stelle piacevano?> da quel che aveva letto era sicuro di una risposta affermativa, ma doveva iniziar pur da qualche parte per arrivare a un qualcosa di più profondo <Sì, moltissimo, era completamente preso dall'astronomia e tutto ciò che riguardasse quelle piccole pallette di fuoco incastonate sopra le nostre teste> Harry fece una finta tosse, sperando che il silenzio aiutasse il suo padrino ad andare avanti, ma si era fermato, così dovette inventarsi qualcosa per farlo continuare <Sai il motivo?> Sirius sospirò <Ho sentito in qualche brutta notte Regulus parlare con le stelle, le prime volte credevo pregasse, ma man mano che le sere si facevano più dure chiacchierava con loro sempre a voce più alta, origliai una sera e le sue parole mi rimasero sempre impresse nella mente: Ciao care stelle, sono di nuovo io, in questo periodo so che vi interpello molto, forse troppo, ma voi siete infinite, vivete in un infinito spazio e quindi sono sicuro che abbiate anche infinita pazienza, perciò vi chiedo di ascoltarmi. Non son sicuro che queste siano preghiere, di solito le si rivolgono a uno o più dei, invece voi siete stelle, ma in ogni caso, ho bisogno che mi diate la forza di sopportare tutto questo dolore, e che la diate anche a Sirius, anzi a lui dovete dare una vita migliore, dovete concedergli una casa diversa, una famiglia diversa e una vita diversa, che sia molto migliore di questa. Scusate la pretesa, ma lui se la merita, merita di essere felice e merita di vivere come voi, in alto nel cielo a illuminare gli altri, perché la sua forza è proprio quella. Grazie per darmi ascolto, sono certo che andrà sempre meglio> Sirius stette in silenzio per un po' prima di riprendere a parlare, aveva gli occhi lucidi e Harry aveva paura di aver rotto una campana di vetro <A lui non solo piacevano le stelle, le ammirava e le considerava sorelle sue> era palese che quelle parole Sirius le ripeteva a mente in continuazione, si sentiva in colpa per qualcosa, ma cosa? Harry non indagò oltre, si avvicinò al suo padrino e lo abbracciò forte, per poi tornare al piano di sopra, in quella camera a racimolare quante più informazioni possibili.
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Lettere ritrovate // Jegulus
FanfictionCorreva l'anno 1979, il nome del ragazzo era sulla bocca di tutti. C'era chi elogiava le sue gesta, ma anche chi sapeva che non doveva andare così. Avevano tutti un pensiero diverso sull'accaduto, questo solo perché nessuno sapeva effettivamente com...