Haruko's pov:
-Mi è bastato affogare nei tuoi occhi per scoprire la tua vulnerabilità
Quando mi arrivò l'email che ero stata presa all'università francese Francois, quasi caddi dalla sedia, rischiando di sporcare il mio vestito, color crema, di rosa (Milk shake alla fragola, il mio preferito). Presi subito il telefono e chiamai i miei genitori. Anche loro erano felici per me... Anche se erano tristi che io lasciassi la mia casa e andassi a vivere in un posto così lontano dal Giappone. Erano anche preoccupati, sapevano che ero responsabile e tutto il resto, ma avevo solo diciotto anni e poteva succedermi qualsiasi cosa. La casa che avrei affittato per stare in Francia l'avrei pagata con i soldi che mi ero guadagna al mio lavoro part-time a Tokyo, ma il problema era che comunque ero sola. « Ami, sorellona! » La chiamai io dopo aver finito la chiamata con i nostri genitori. « Arrivo! » Urlò lei dal piano di sopra, sentii I suoi passi che scendevano le scale e poi si avvicinò a me. « Dimmi. » Disse. « Indovina! Andrò in Francia, sono stata accettata all'università che avevo scelto! » Annunciai io felice e lei mi abbracciò. « Sapevo che la mia sorellina ce l'avrebbe fatta... » Disse lei, allontanandosi leggermente per sciogliere l'abbraccio e mi appuntò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. « Ma non osare andare lì solo per trovare un ragazzo! Dovrai impegnarti nello studio! » Mi raccomandò lei. Sapeva che volevo trovare un ragazzo, ma la mia priorità era studiare e trovare un lavoro come scrittrice o qualcosa del genere.« Quando dovrai partire? » Mi chiese Ami. « Mhmm... Tra due giorni e la scuola inizierà tra due settimane. » Dissi io leggendo l'email. « Bene. A che ora parte l'aereo? » « Fammi controllare.. » Cercai gli orari degli aerei su Google e scoprii che il primo era alle 7:30 di mattina. Ma Ami sarebbe ripartita per il Giappone alle 6:00. « Ce la farai da sola? » Chiese lei in modo preoccupato e io le misi una mano sulla spalla. « Ce la farò. Appena arriverò in aeroporto ti manderò un messaggio. » Dissi io sorridendo dolcemente e lei ricambiò il sorriso. « E ne parla della divisa scolastica? » Chiese mia sorella. « Sí, dice che la divisa è composta da una camicia bianca, una giacca nera, gonna nera e cravatta blu a strisce bianche. » Dissi. « Capisco. » Gli ultimi due giorni li passai a organizzarmi per la scuola e Ami mi aiutò. Poi arrivò il momento di partire e, a causa dell'ansia, dimenticai dove fosse l'aeroporto... Decisi di uscire di casa per chiedere aiuto e poi, passando davanti a un bar, notai la mia vicina di casa. Entrai nel bar e mi avvicinai a lei. Quando le chiesi dove fosse l'areoporto, non potei fare a meno di pensare che i suoi occhi color caffè macchiato fossero bellissimi, ma anche pieni di tristezza e solitudine...
E' vero, forse eri una persona solitaria... Ma se solo le persone avessero provato a guardarti negli occhi, avrebbero visto la tua sofferenza e il tuo bisogno di essere accettata. Forse ti sarebbero stati accanto o forse ti avrebbero derisa, visto che le persone sono una merda.. Ma c'ero io con te e per te avrei fatto l'impossibile.
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Cuori trafitti
RandomDue ragazze completamente diverse, intrecciate da un destino. Haruko è una ragazza dolce, gentile, sensibile e ingenua, affascinata dall'amore e dal romanticismo. Anche lei, proprio come la madre, sogna di trovare un uomo da amare e che ricambi il s...