Prologo

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Un ronzio elettrico mi esplode nelle orecchie. Apro gli occhi. Le palpebre sembrano incollate tra loro, sono pesanti. Sento la gola secca, i polmoni che si espandono, il diaframma che si alza e si abbassa... fa male. La pelle è sensibile, sembra quasi febbrile, sottile, bruciante. Sono lenzuola queste? Mi danno fastidio, sono pesanti.

Bip... bip...

- Ma che è sto rumore? - farfuglio, rendendomi conto che ho sete.

Sento l'incavo del braccio bruciare, ma che diavolo? Vedo tutto bianco ed è così luminoso, le pupille si stringono.

- Ma che cazzo... sta... succedendo? - cerco di togliere qualsiasi cosa mi stia violentando il braccio.

- Stai ferma... Vanya ma che fai? – sento urlare.

- Non urlare... - dico sofferente.

Ma sono così confusa, frastornata e sento tutto così forte, sento la pelle bruciare, sudo, sono affannata. L'odore di sterilità e alcool mi brucia le narici, mi fa venire la nausea, come se lo stomaco prendesse una posizione innaturale.

- Vanya... andrà tutto bene, calmati! – sento, come se qualcuno mi parlasse vicinissimo all'orecchio urlando a pieni polmoni.

- Ma chi cazzo... è che urla! – ringhio, tirandomi su da quello che pare un letto... di ospedale? Che cazzo ci faccio in ospedale?

- Vanya... qui nessuno urla...

Ora sono io a ringhiare con tutta la forza che ho.

– Allora perché cazzo sento tutto così... così...

Il cuore pulsa, accelera, ho un infarto? Il mio respiro è spezzato, fa male.

Una fitta al centro del cervello esplode ed è talmente forte che sembra come se qualcuno ci avesse conficcato una lama. Mi tengo la testa tra le mani, le osservo e nonostante la vista sfocata, sono piene di cicatrici. Sento un dolore profondo, totalizzante, come se le ossa si spezzassero e si ricostruissero, come se i muscoli si spaccassero e si ricomponessero. Le dita diventano lunghe, le unghie spingono verso l'esterno, la schiena si incurva e davanti a me ho dei volti che mi fissano.

Nel loro sguardo vedo l'inferno.

Crepuscoli inversiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora