5 - Buon compleanno a te!

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Il tempo di cambiarmi ed ero già in strada con Allis, Ingrid, Nica e Raven, in cerca di un taxi che ci portasse alla nostra destinazione.

Mentre le altre ragazze indossavano delle micro gonne che gli coprivano a malapena il sedere, io avevo indossato un vestito nero a costine che superava il ginocchio. Faceva piuttosto freddo e gelare non affatto era nei miei programmi.

Mi strinsi di nuovo nella giacca pesante, finché Ingrid non riuscì ad attirare l'attenzione di un grande taxi giallo e, stringendoci per bene, riuscimmo ad entrarci tutte quante.

Allis aveva scelto di festeggiare i suoi vent'anni al Beauty Store, una delle discoteche più in voga del momento. Saxon era riuscito a metterci in lista all'ultimo minuto e lei non faceva che sminuire la cosa cambiando argomento.

Quando arrivammo, evitai di infierire ancora, tanto non mi avrebbe comunque sentita con tutta quell'euforia in circolo e la seguii lungo il lussuoso corridoio d'ingresso, su cui era steso un ampio tappeto d'oro ricamato. Le pareti bianche erano ricoperte di specchi e dal soffitto pendevano dei lampadari antichi e raffinati. Arrivate alla fine del tragitto, una pesante tenda di velluto rosso ci divideva dal resto del locale. Lasciammo ad Allis l'onore di scostarla, ritrovandoci così a meravigliarci di fronte all'immensità della sala principale.

Lì, avvolti dalle luci stroboscopiche al neon e dall'alone artificiale delle macchine per il fumo, diverse centinaia di ragazzi ballavano al ritmo di qualche recente successo pop.

Il posto era pieno di figli di papà e persone di spicco dell'alta società. Avrei dovuto stupirmi, ma sapevo bene quanto vaste fossero le frequentazioni del Black Sin e di conseguenza le conoscenze di Saxon. Le salette private ospitavano spesso ben più dei peccati consentiti ad un pubblico esercizio.

«Oh mio dio, ma quanto cazzo è pazzesco questo posto» squittì Ingrid, sovrastando persino la musica.

«Una figata pazzesca» la seguì a ruota Nica.

Io al contrario, malgrado lo stupore iniziale, riuscii a vederci solo un inutile spreco di denaro e un'esposizione pubblica non necessaria.

«Dai, ragazze» Allis mi prese sottobraccio, forse percependo la mia riluttanza, «è ora di andare a divertirci!»

A quel punto, mi trascinò dentro e assieme alle altre ci dirigemmo ai divanetti che ci aveva fatto riservare.

Bastò poco per prendere confidenza con l'ambiente e, lasciate lì le nostre cose, ci fiondammo subito verso il bancone degli alcolici.

Raven, la più grande, ordinò per tutte due giri di shot. Per cominciare.

«Stasera, ragazze» iniziò la neo ventenne, passandomi un bicchierino, «dobbiamo festeggiare! Dimentichiamoci di ogni altra cosa e brindiamo a noi!»

Dimenticare ogni cosa. 

Dimenticare i problemi e le preoccupazioni. 

Dimenticare.

Alcune cose erano difficili da dimenticare.

«Brindiamo a questa serata» sottolineò poi un'altra.

Allora le imitai, sollevammo tutte in alto i nostri drink e all'unisono ingurgitammo quel denso liquido trasparente. La vodka mi infuocò la gola e poi scese giù, riscaldandomi il petto. 

Le mie preoccupazioni non sarebbero mai svanite, ma, forse, per una notte, avrei anche potuto fingere che un giorno ciò sarebbe accaduto.

Se dovevo trascorrere le successive ore a ballare con loro tra la folla eccitata e sudata, tanto valeva ubriacarsi proprio come avrebbe fatto una normale adolescente qualunque.Perciò ordinai subito un altro giro. E poi un altro ancora.

Where the monsters hideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora