31 dicembre 1967
Lord Voldemort era comodamente entrato nella doccia per lavarsi dopo aver sorteggiato un po' del suo tè nero con alloro rigorosamente senza zucchero e aver mangiato uno spicchio di mela verde acida. Era arrivato anche quell'anno il giorno del suo genetliaco, ovvero il promemoria della sua corsa contro la morte, nonché anniversario del compatimento del piccolo Tom. Come sempre aveva preteso di restare solo benché i purosangue avessero fatto a gara per tentare di portarlo a cena da loro. Lui però aveva rifiutato ogni offerta. Non voleva scocciatori, benché quell'anno si sentisse abbastanza bene e avesse intuito suo malgrado la motivazione di quel benessere: Bella. Avevano trascorso ogni giorno (perché si erano visti tutti i giorni dalla cena) praticamente solo per fare sesso e chiacchierare, o per meglio dire con lei che parlava e lui che la prendeva in giro. La stanchezza fisica non solo lo stava facendo dormire senza fargli pesare l'assenza di pozioni, gli aveva anche fatto venire un po' di appetito. Certo non che mangiasse granché, ma aveva ripreso a prepararsi del riso e qualche patata all'alloro. Bellatrix insomma lo stava facendo stare bene, cosa che lo irritata notevolmente perché non voleva avere bisogno di nessuno.
Tentando di non focalizzarsi su pensieri negativi Tom insaponò con cura il petto squarciato e i capelli, col solito getto gelido sulla pelle. Non perse troppo tempo sotto la doccia, voleva lavare per bene le sue camicie bianche, rendendole di un candore assoluto con un bagno nella candeggina e nel talco. Asciugò rapidamente i capelli, lasciandoli mossi e selvaggi su un lato della fronte, e dopo aver attorcigliato un asciugamano intorno ai fianchi iniziò a lavare le sue camicie com'era abituato a lavarsi i panni a mano da anni. Nessuno sapeva rendere i suoi vestiti più lustri di lui, proprio come nessuno sapeva cucinargli del cibo veramente decente, dunque alla fine Voldemort finiva per fare tutto da solo. Inoltre così era anche più sicuro, non rischiava di essere avvelenato da nessuno. Dandoci dentro con l'olio di gomito iniziò a strofinare per bene la seta delle camicie, preparandosi poi a uscire per stenderle con tutta la calma. Quella era una giornata solo sua e poteva fare tutto quello che voleva senza scocciatori.
Intanto a casa Black la primogenita non faceva che pensare al fatto che fosse il compleanno del suo Maestro. Bellatrix voleva vederlo, l'avrebbe voluto avere tutto per sé a lezione e poi ancora avrebbe accettato di condividerlo a cena con la famiglia, purtroppo però non c'era stato modo di farlo cedere. Non che il loro fosse stato l'unico invito che aveva rifiutato, al contrario numerose famiglie purosangue l'avevano invitato a festeggiare con loro ma lui aveva declinato ogni invito. Bellatrix tuttavia non demordeva, sentiva troppo la mancanza del Maestro e alla fine aveva convinto i genitori a lasciarla andare da lui per fargli gli auguri e tentare un'ultima volta di convincerlo a cenare con loro. Bellatrix non credeva troppo nella buona riuscita del piano ma fintanto che poteva anche solo vederlo le sarebbe andato bene tutto. "Non tornare tardi Bellatrix" la ammonì Druella prima di lasciarla andare "Ricorda che all'una in punto si pranza in questa casa" "E non essere insistente" aggiunse Cygnus "Ripetigli l'invito ma senza irritarlo. Vogliamo essere gentili, non pedanti".
Bellatrix sorrise per tutta risposta "Non temete, non lo indisporrò" assicurò lei, che tutto voleva meno che infastidire lui. Salutò i genitori e con la passaporta svanì. Aveva in dosso un grazioso abito di velluto rosso con un fiocco dietro alla schiena e sotto portava calze nere e un completino di pizzo rosso. In verità era impossibile non sperare nel sesso, d'altronde era il compleanno di lui e Bellatrix voleva renderlo e rendersi felice. Così speranzosa e lieta comparve nel giardino di Voldemort "Maestro" chiamò subito, spostandosi intorno alla casa per cercare "Maestro, sono io. Perdonate se sono qui senza un invito ma io volevo..." le parole le si bloccarono in gola. Era arrivata sul lato destro della casa e c'erano diverse camicie bianche stese ad asciugare, e dietro esse era venuto avanti il suo Maestro. La cosa incredibile però era il modo in cui le si parò davanti: era nudo, evidentemente si era fatto la doccia da poco perché aveva unicamente un asciugamano intorno alla vita. "Bellatrix" disse Voldemort stupito, puntandole gli occhi addosso "Cosa ci fai qui oggi?" Ma lei era tutto fuorché concentrata sulle parole di lui.
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Into Darkness (nuova edizione)
FanfictionParte due di 'Darkness'. Bellatrix, appena una giovane donna, si lascia travolgere dall'amore per il suo Maestro e la magia nera, mentre Lord Voldemort, fra vecchi e nuovi tormenti, perfeziona i dettagli della sua ascesa. Alleanze, tradimenti e pass...