Tra amore e oscurità

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5 gennaio 1968

Quel pomeriggio d'inverno il freddo graffiante era implacabile e crudo, probabilmente fino a quel momento era stato il giorno più freddo dell'anno. Fuori c'era una tormenta di neve implacabile e nessuno osava mettere il naso fuori dalla porta. Una bella ragazza dai capelli scuri se ne stava comodamente distesa tra lenzuola di seta scure, sentiva qualche brivido di freddo a stare così, nuda se non per quel lenzuolo leggero, ma l'idea di rivestirsi le sembrava molto meno invitante del freddo. Teneva lo sguardo puntato su un uomo bellissimo dai capelli corvini e la pelle pallida che sfogliava con noncuranza un libro. Con la coda dell'occhio Voldemort vide l'espressione della sua allieva, rapita e infreddolita, e pensò di richiamarla all'attenzione.

"Vieni a leggere insieme a me invece di guardarmi imbambolata" le disse con uno dei suoi soliti sorrisini beffardi Voldemort e senza neppure sfiorare la bacchetta accese il camino. Bellatrix sentendo quelle parole si avvicinò sinuosa alla spalla del Maestro per leggere, ma vedendo il fuoco accendersi spalancò un poco gli occhi. "Il vostro sottogruppo dell'aura è fuoco?" Domandò Bellatrix, guardandolo negli occhi. Voldemort la scrutò dall'alto con un sorrisino "Mia cara, veramente pensi questo? Che io sia fuoco?" E le rivolse uno dei suoi sguardi cupi e sensuali. Bellatrix si ritrovò a sospirare "Sicuramente avete bruciato me per bene" rispose. Il Maestro rise e scosse il capo "Considerazione superficiale" replicò, notando la distrazione generale di Bella "Non va bene così, ragazzina" disse Voldemort, mentre con una mano le cingeva il fianco sinuoso. Bellatrix trasalì di gioia vedendo la mano del Maestro scivolare tra le sue gambe. Bellatrix trattenne il fiato con gli occhi chiusi "Non ti interessano più le mie lezioni, Bella?" Sibilò "Sì Maestro" deglutì lei, accesa dal movimento incessante delle dita di lui. La toccavano incessantemente, dentro e fuori, stimolandole continuamente ogni parte del sesso bagnato. Una sublime, pornografica tortura. Lui si godette ogni espressione di lei, il modo in cui chiudeva gli occhi, come si mordeva le labbra, come oscillava il bacino. La sua puttana vogliosa. Accelerò il ritmo e la vide accasciarsi sulla spalliera del letto, sudata e rilassata. Sua. Ghignò di compiacimento e non riuscì a resistere oltre. Le salì sopra, facendola sdraiare sotto di sé "Davvero Bella?" Le sussurrò tra i capelli, mordendole l'orecchio con voracità "Sì" rispose Bellatrix con il poco fiato e concentrazione che le erano rimasti.

I due ripresero col sesso, ansimando pelle contro pelle, mordendosi e graffiandosi con lo stesso ardore della tempesta che infuriava fuori. "E pensare che hai persino provato a ignorarmi" rise il Maestro quasi sprezzante, riferendosi alla prima volta che si erano visti dopo aver fatto sesso.
Si mise a sedere nella parte vuota del letto mentre sentiva il respiro stabilizzarsi, invitando contemporaneamente Bellatrix con un cenno a sedersi su di lui. Bella un po' impacciata si mise s sedere a cavalcioni sui fianchi di lui e lo ammirò innamorata com'era, imponendosi di non riprendere a stimolarlo. Lui invece la avvicinò automaticamente, cingendole fortemente i fianchi e facendola avvicinare per continuare a succhiare la pelle del collo di lei. "C'è bisogno di iniziare a studiare la magia oscura" disse improvvisamente lui, tra un bacio e un succhiotto. Semplicissimo concentrarsi così. Bellatrix annuì appena e allora lui si fermò, guardandola con un'espressione seria. Suo malgrado Bellatrix gliene fu grata, perché se avesse continuato a baciarla e morderla così tutto avrebbe fatto meno che concentrarsi sullo studio. Annuì con più convinzione e poi si poggiò con la guancia alla spalla di lui, avvolta dal profumo inconfondibile del Maestro. Fu una pessima idea, essendogli così vicina immediatamente le caddero le labbra a baciarlo sul collo, baci che divennero rapidamente ardenti succhiotti.

Voldemort la lasciò fare con un sorrisino compiaciuto, mentre con una delle mani le massaggiava un seno "Direi di iniziare con qualcosa di semplice" continuò lui, tentando di concentrarsi almeno un poco "Inoltre fra non molto potrai iniziare a studiare per bene la Maledizione Imperio". Bellatrix tuttavia lo ascoltava poco accesa dalla passione com'era, a tal punto che con le labbra si avvicinò pericolosamente a quelle di lui "Bellatrix!" La sgridò subito il Maestro, scostandosi bruscamente dall'altra parte "Perdonatemi, non volevo..." si scusò Bellatrix, ed era sincera, ma le labbra di lui erano talmente desiderabili. "Scendi" disse ancora il Maestro, in tono inflessibile, e Bellatrix suo malgrado obbedì senza lamentele. "Se stai buona e mi prometti di ascoltare puoi poggiarti alla mia spalla" aggiunse il Maestro, questa volta usando un tono più morbido. Bellatrix sorrise e annuendo gli tornò vicino.

Into Darkness (nuova edizione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora