Capitolo 14Maggio 2021
Quando ho scelto questo appartamento l'ho fatto per la visuale. Il fatto di avere un terrazzo che mostrasse l'infinito della città di Londra, mi faceva sentire libera e in pace.
Quando mi sono trasferita qui un anno fa, mi sentivo ancora più sola di prima. Sono stata combattuta per molto tempo se fare o meno questa scelta , ma ad un certo punto ho deciso che la mia vita aveva bisogno di una svolta, e forse finalmente di un distacco da tutto ciò che era la mia vita precedente, così ho fatto le valige e sono arrivata in questa città dove piove sempre, e dopo una settimana ho trovato lavoro in un'azienda pubblicitaria. Mi piace molto il mio lavoro e i colleghi non mi stanno col fiato sul collo, ne per criticarmi, ne per fare amicizia a tutti a costi con me.
La mia ultima relazione non è stata il massimo di ciò che si può definire " amore vero ". Io e il mio ex abbiamo rotto in modo brusco e quando l'azienda per la quale lavoro mi ha detto che ci sarebbe stato un posto qui a Londra per me, alla fine decisi di accettare.
All'inizio è stata molto dura. Non conoscevo la città, non conoscevo i nuovi colleghi, non avevo nessuno in caso di bisogno . Ma alla fine io sono sempre stata una ragazza solitaria, senza bisogno di amicizie, una persona introversa che se la cavava benissimo da sola.
Ma ora che sono qui sulla terrazza di casa mia, a bere un bicchiere di vino bianco, insieme a lei, Lorella, sono grata della sua amicizia.
Io e Lorella ci siamo conosciute pochi mesi dopo il mio arrivo a Londra. Ero a fare la spesa in un mini market , e quando ho sentito lei che si infuriava con la cassiera perché non le aveva per l'ennesima volta caricato i punti sulla tessera , ho capito subito che era italiana. Mi sono avvicinata e le ho chiesto da dove venisse, quando mi ha detto che era nata a Torino, in Italia, non ci potevo credere. Il nostro feeling è stato forte fin da subito. Abbiamo iniziato a vederci sempre più spesso e la nostra amicizia è diventata sempre più forte. Lei è totalmente diversa da me; è esuberante, fa festa praticamente ogni sera, e ogni settimana mi presenta un ragazzo diverso, ma per qualche strano motivo io e lei ci capiamo e le sono grata per esserci stata in questo ultimo anno.
<< Ehi ho trovato questa. >> mi dice Lorella porgendomi una fotografia.
<< Dove l'hai trovata? >> non vedevo questa foto da tanto tempo.
<< Stavo prendendo un'altra bottiglia di vino e mi è praticamente caduta in mano. >>
Non sono mai riuscita a liberarmi di questa foto, nonostante tutto.
<< Chi è questo ragazzo insieme a te? >> so già che anche se cercherò di sviare il discorso Lorella non mi lascerà in pace finché non avrà una risposta.
<< Si chiama Michael. >> poso la foto sul tavolino e mi giro verso la città buia ma allo stesso tempo illuminata da tutti i palazzi e i lampioni che la abitano.
<< Non mi hai mai parlato di lui. >> il suo tono è pacato. E' come se volesse fare attenzione a quello che dirà.
<< E' acqua passata. >>
Non voglio parlare di Michael. Quell'anno le nostre vite sono cambiate per sempre, e noi non siamo mai più tornati ad essere li stessi di prima.
<< E' stato il tuo primo amore? >> Lorella non si arrenderà finché non avrà capito.
<< Era il mio migliore amico. >>
Quella maledetta estate ha rovinato tutto ciò che eravamo stati io e Michael fino a quel momento. Il mio errore di andare a letto con suo fratello, e poi sua madre che mi ha portato via la persona più cara della mia vita.
Dopo la telefonata di mia madre, tornai subito a casa. Tornò anche Michael, ma ormai eravamo due sconosciuti.
Corsi subito in ospedale dai miei genitori, ma non appena vidi mia madre incrociare il mio sguardo, capii tutto senza bisogno di parole. Il mio cuore in quel momento ha smesso di battere per qualche infinito istante. Crollai a terra in preda ad una crisi di pianto. Non poteva essere vero. Non poteva essersene andata così. Io l'avevo abbracciata, l'avevo salutata e lei stava bene. Doveva essere a casa ad aspettarmi, non qui , non doveva essere su un letto d'ospedale con gli occhi chiusi. Non la mia nonna. Lei era tutto per me. Mi aveva spinto a seguire il mio cuore, ma farlo mi è costato più di quanto avessi immaginato.
Mia madre che non era mai stata una persona affettuosa, specialmente nei miei confronti, mi abbracciò e mi aiutò ad alzarmi per andarmi a sedere in un posto più appartato dove sfogai tutta la mia rabbia.
Quando le chiesi come fosse successo l'incidente , mi spiegò che la madre di Michael era venuta a cercarmi a casa e che c'era un sole accecante che non permetteva di vedere la strada, perciò non vide mia nonna che stava rientrando a casa .
Mi odiai per essermene andata, mi odiai per aver inseguito Michael quando era chiaro che lui mi aveva già dimenticata.
Quando si presentò in ospedale gli sputai addosso tutto il mio odio e gli promisi che gliel'avrei fatta pagare alla sua famiglia.
I signori Longo erano sempre stati come dei genitori per me. Mi avevano accolta in casa loro come fossi una figlia e c'erano sempre stati per me nel momento del bisogno. Avrei dovuto lasciar perdere, ma non ce la feci. Il dolore che mi avevano causato era troppo grande.
La madre di Michael pagò per quello che era capitato e so che si odiò ogni giorno per quello che era successo. Forse era sbagliato, ma per me era giusto che fosse così. Doveva odiarsi ogni giorno della sua vita per avermi tolto un pezzo di cuore.
Nonostante l'odio che avessi nei loro confronti, Michael mi cercò per diverso tempo. Tentò di parlare con me in ogni modo, ma io mi rifiutai categoricamente.
Era assurdo come nel giro di un'istante si fossero invertiti i ruoli.
Anche se io gli avessi dato la possibilità di parlare con me, le cose fra noi non sarebbero mai cambiate. Quello che ci era capitato era troppo grande da poter sopportare. Nell'istante esatto in cui lo vidi con quella ragazza fuori da casa sua a Roma, capii che quello che provavo per lui non era solo amicizia. Avevo dovuto perderlo per capire quanto fosse fondamentale nella mia vita, ma quando lo capii ormai era troppo tardi. La bomba che ci era scoppiata addosso non poteva permetterci di stare insieme, io non sarei mai più potuta essere sua e lui non sarebbe mai più potuto essere mio.
Il dolore che provavo era devastante, e più stavo in quella casa e più vedevo la mia nonna in ogni posto. Quando andavo a letto sentivo che mi rimboccava le coperte. Quando mangiavo la vedevo seduta di fronte a me, e quando uscivo di casa la vedevo sulla soglia a salutarmi come l'ultimo giorno in cui l'ho vista. Ho sempre pensato che il nostro abbraccio doveva durare di più. Ma purtroppo non sai mai quando sarà l'ultima volta in cui abbraccerai le persone che ami.
I rapporti con i miei genitori diventarono ancora più freddi di quello che già non erano. Lavoravano tutto il giorno senza mai nemmeno preoccuparsi di farmi una telefonata.
Un giorno un uomo mi chiamò per informarmi che mia nonna mi aveva lasciato dei soldi in eredità, così decisi di usarli per andarmene via e cambiare aria per sempre. Lasciai un bigliettino ai miei genitori e non li vidi mai più.
Cambiai numero di telefono e chiusi i rapporti con loro. D'altronde non c'erano mai stati per me, non si erano mai interessati alla mia vita se non per rimproverarmi il fatto che avrei dovuto seguire la loro strada, ma per fortuna decisi di seguire la mia e non vidi ne sentii mai più Michael da quel giorno.
L'unica persona che contava veramente per me, non c'era più.
<< Wow amica che storia. Perché non me ne hai mai parlato? >> Lorella mi guarda incredula dopo tutto ciò che le ho detto.
<< Come ti ho detto è acqua passata. >> le dico prima di sorseggiare un po' del mio vino.
<< Beh se così fosse perché hai ancora questa foto? Davvero non lo hai più sentito? Cioè non credi che alla fine lui non abbia colpe di quello che è capitato? >> quante domande a cui non voglio rispondere.
Non mi arrabbio con lei per quello che ha appena detto. Ognuno ha la sua opinione riguardo alle cose e io la rispetto, ma lei non ha vissuto la nostra storia quindi non può capire.
<< Io credo che invece le avesse. Poteva perdonarmi per essere stata a letto con suo fratello. Io non sapevo che Michael fosse innamorato di me. Se avesse parlato prima tutto ciò non sarebbe mai capitato. >> credo ancora oggi a quello che penso. Avrebbe dovuto dirmi i suoi sentimenti. Eravamo cresciuti , non eravamo più dei ragazzini. Le cose fra noi potevano essere diverse.
<< Tu lo ami ancora? >>
<< Non lo vedo da otto anni. >> le dico ridendo un po'.
<< Questo non significa nulla. Sai almeno dov'è? Cosa fa? >> ma perché dev'essere così curiosa? Non avrei dovuto raccontarle nulla.
<< No e non mi interessa. Ora fuori da casa mia. Domani devo svegliarmi presto. >>
Tiro su Lorella dalla sedia e per cinque minuti ci fermiamo a ridere parlando di aneddoti recenti , finché l'accompagno alla porta per poi buttarmi sul letto a dormire insieme ai miei pensieri.
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AD UN PASSO DA NOI
RomanceQuando si è amici da così tanto tempo significa che il rapporto è stato coltivato negli anni, che non ci sono mai state litigate, che non sono mai stati commessi dei disastri. Ma se invece ora un disastro Angela l'avesse commesso? E se non si potess...