Lascia una stellina dopo aver letto il capitolo se quest'ultimo è di tuo gradimento! Grazie per il supporto 🤍~Maya💜
JACKSONSe devo essere sincero ho sempre studiato solo perché necessario. Eppure oggi per la prima volta ho trovato lo studio interessante, sarà perché trovo la ragazza seduta accanto a me interessante.
Da quando l'ho vista la prima volta quest'anno non me la sono più tolto dalla testa. Non sono mai stato un "play boy", sì ho avuto le mie storie occasionali, non lo nego, ma non sono uno di quelli che appena vede una ragazza con cui non è stato gli corre dietro, che cerca a tutti i costi di battere il suo "record" di conquiste.È da l'inizio di settembre che la guardo solo da lontano. E credetemi non ci vuole un genio per capire che quando è con la sua amica dai capelli rossi, una certa Savannah se non sbaglio, tende a "usarla" per nascondersi, è molto riservata e avvolte sembra come se si sentisse inferiore a lei. Eppure io di quella ragazza non ricordo nemmeno il volto, ad essere sincero non penso di averla mai guardata.
La ascolto attentamente mentre mi spiega concetti di chimica che fino ad ora non sono mai riuscito a capire ma che stavolta mi sembrano estremamente facili.
Quando finisce inizia a farmi domande sull'argomento e, anche se non perfettamente, riesco anche a rispondere.
Il suo volto assume un'espressione che è un misto tra lo stupore e la confusione, mi scappa un sorriso.«che c'è? pensavi non stessi ascoltando?» le chiedo.
«No, è che...non mi aspettavo avresti capito subito, è un argomento molto complesso»
«sarà merito tuo allora» le dico con un sorrisino sfacciato in volto. O forse era solo una questione di interesse
«Io non penso» dice: «hai le capacità Jackson, perché non le sfrutti?» le rispondo semplicemente scrollando le spalle.
«Posso farti una domanda?» mi chiede poi, io annuisco: «non voglio essere invadente ma...ecco...cosa ne pensano i tuoi genitori?»
Sentendo quella domanda mi scappa una risata. Lei mi guarda confusa, probabilmente chiedendosi che ho da ridere.
«Se li trovo te lo faccio sapere» rispondo semplicemente. Vedo le sue gote tingersi di rosso per l'imbarazzo: «O mio dio, scusa non lo sapevo! scusa! scusa!» le sorrido.
«Tranquilla, non me ne importa un granché sinceramente» dico e nel frattempo controllo l'ora sul telefono: 16:05.
«Beh io devo andare» dico, lei annuisce e iniziamo a riporre ognuno le nostre cose.
Ho appena messo lo zaino in spalla quando noto che le è caduto qualcosa. Mi chino per raccoglierla, avrò pure la fama del cattivo ragazzo ma mi sentirei in colpa se fosse qualcosa di importante e la perdesse.
STAI LEGGENDO
Hit Me Where It Hurts
Teen FictionNaomi Evans è una ragazza apparentemente fredda e distaccata con tutti, tranne che con i suoi amici. Ma quando si trova su un campo da calcio sembra un altra persona. L'amore per questo sport le è stato trasmesso dal padre e il suo sogno è riuscire...